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3. Commento alle Letture – 8 SETTEMBRE XXIII – DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
8 SETTEMBRE
XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
«HA FATTO BENE OGNI COSA»
COMMENTO
Marco racconta questo miracolo in maniera molto strana, tanto che Matteo e Luca (che spesso copiano Marco) non lo riportano. Ci vuole un po’ di attenzione in più per capire cosa abbia voluto dire l’evangelista ai suoi lettori.
Anzitutto prendiamo atto che Gesù si trova in terra pagana e la descrizione geografica, non molto chiara, vuole solo dire che Gesù abbraccia tutta la regione e, dunque, che anche i pagani hanno diritto alla sua predicazione e alla salvezza.
La cultura medico-religiosa pagana possedeva diversi racconti su vari guaritori e sui gesti loro tipici. Qui Marco attribuisce a Gesù alcuni gesti che lo avvicinano ai guaritori pagani, ma nello stesso tempo afferma con forza la sua superiorità su di loro.
I gesti somiglianti: toccare la parte malata, usare la saliva (nell’antichità si pensava che la saliva avesse un potere curativo e sintetizzasse il respiro del guaritore, che veniva trasmesso all’infermo), mettere le dita negli orecchi (il dito dice la potenza di Dio che passa all’uomo e lo guarisce), emettere sospiri, usare parole che i presenti non capiscono.
La superiorità: portare il malato in disparte (non agisce per farsi vedere), pregare, dare un ordine perentorio, ottenere una guarigione immediata e completa.
I pagani, che già conoscevano la fama di Gesù (infatti lo cercano e gli portano il sordomuto), restano molto ammirati e sentono il bisogno di «proclamare» la grandezza del Signore, cosa che per Marco equivale a una diffusione della bella notizia. Anzi, mettendo in bocca a loro l’espressione «ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!», ottiene due risultati: annuncia, da una parte, la realizzazione delle promesse fatte dal Signore attraverso il profeta Isaia e, dall’altra, segna l’inizio della nuova creazione, dato che Gesù, come Dio, fa bene ogni cosa (nel primo capitolo della Genesi sei volte si dice che Dio vede che la creazione è fatta bene).
I gesti e le parole di questo miracolo fanno parte del rito del Battesimo. La valenza comunitaria è molto forte: il catecumeno viene accompagnato da alcuni, anche se può camminare da solo (sono i catechisti e i padrini), il Battesimo lo rende capace di ascoltare la Parola e di diffonderla con voce chiara nel mondo; la lode è anche una professione di fede e di gioia nel Signore che salva, elevata dalla comunità cristiana, che si arricchisce di nuovi membri.
Molti pastori di oggi hanno perso la speranza che il Vangelo possa attecchire in alcune persone e in alcuni ambienti. Parecchi pensano, per esempio, che i giovani non vogliano saperne di Vangelo e quindi non prendono iniziative nei loro confronti. Gesù si muove e va incontro ai pagani, non ha paura di adattarsi alla loro cultura, guarisce una persona che non può ascoltare la Parola e non può proclamarla e testimoniarla. Il risultato è che i pagani, che lo hanno ascoltato e visto in azione, «proclamano» la bella notizia.
La cultura capitalistica ha reso molti uomini e donne sordi, muti e ciechi nei confronti della parola di salvezza di Gesù. La Chiesa ha il compito di gridare Effatà non solo sui bambini che battezza, ma su tutti gli adulti che, battezzati, si sono allontanati. Per fare questo, in modo tale che il Vangelo sprigioni la sua forza di salvezza, deve avvicinarsi tanto, fino a poter toccare con le mani la vita e i bisogni di ogni persona.
Per concludere, solo un accenno al segreto messianico. Il comando di non divulgare il miracolo è disatteso. Gesù vuole evitare equivoci sulla sua messianicità, ma è un tentativo che non ottiene obbedienza, così, a poco a poco, la delusione di alcuni, per la debolezza di questo Messia, e la rabbia dei capi lo condurranno sulla croce, che sarà la rivelazione inequivocabile del modo inatteso, ma tutto suo, di essere Messia e Figlio di Dio.
SPUNTI PER L’ATTUALIZZAZIONE E LA PREGHIERA
- Noi non siamo sordi rispetto alla parola di Dio, anzi l’ascoltiamo spesso. Ci tocca allora interrogarci se i nostri orecchi sono sempre collegati con la mente e il cuore.
- Bocca chiusa. La timidezza dei cristiani nel “dire” la propria fede e il proprio amore, anche di fronte a chi non crede e non ama i fratelli, forse a volte ha contagiato anche noi.
- Bocca sempre aperta, per parlare a vanvera, di cose futili e per giudicare tutto e tutti. Chiediamo al Signore che metta un freno alla nostra lingua e che la usiamo, come san Domenico, soprattutto per «parlare con Lui o di Lui».
- La bella notizia per noi: dal Battesimo in poi, il Signore ci ha fatto tutti i doni di cui abbiamo bisogno per ascoltarlo, comprenderlo, seguirlo e testimoniarlo. Ricominciamo da oggi.
PROPOSTA DI IMPEGNO DELLA SETTIMANA
Se ci accorgiamo che un parente, un collega o un conoscente ha bisogno di sentire una parola di Gesù, proviamo a dirgliela.
2. introduzioni – 8 SETTEMBRE XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
8 SETTEMBRE
XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
«HA FATTO BENE OGNI COSA»
Il vangelo di oggi riporta un miracolo di Gesù, i cui gesti vediamo ripetere nel rito del battesimo. Rappresenta il dono della capacità di ascoltare la parola e di proclamarla con la voce. Ci vengono ricordati due doni che fanno parte integrante della vita cristiana. Davvero il Signore Gesù ha fatto bene ogni cosa, per renderci figli di Dio come lui.
PRIMA LETTURA
Si schiuderanno gli orecchi dei sordi, griderà di gioia la lingua del muto.
Il popolo sta soffrendo e il profeta porta l’annuncio della salvezza, utilizzando immagini di guarigione di coloro che non possono vedere, ascoltare, parlare e correre. Quando Gesù opererà queste guarigioni, si presenterà come il Messia salvatore del popolo.
SALMO RESPONSORIALE
Dal Salmo 145 (146)
Il salmista fa la sua professione di fede in Dio, che salva i poveri e i perseguitati e interviene contro i malfattori.
SECONDA LETTURA
Dio non ha forse scelto i poveri per farli eredi del Regno?
Nel mondo ci sono discriminazioni e favoritismi a vantaggio dei potenti e dei ricchi. Se la comunità cristiana vuole essere tale, deve sovvertire il criterio. L’apostolo Giacomo invita a considerare il comportamento del Signore nella fondazione del Regno: egli ha scelto i poveri. La stessa cosa deve fare la Chiesa, e in essa ogni comunità particolare.
VANGELO
Fa udire i sordi e fa parlare i muti.
Questo miracolo, compiuto in terra pagana, per l’evangelista segna la realizzazione della profezia di Isaia non solo per il popolo d’Israele, ma per tutti i popoli. Gesù apre gli orecchi e scioglie la lingua dei pagani, perché tutti possano ascoltare la sua parola e diffonderla nel mondo.
4. Letture – 8 SETTEMBRE – XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
8 SETTEMBRE
XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
«HA FATTO BENE OGNI COSA»
PRIMA LETTURA
Si schiuderanno gli orecchi dei sordi, griderà di gioia la lingua del muto.
Il popolo sta soffrendo e il profeta porta l’annuncio della salvezza, utilizzando immagini di guarigione di coloro che non possono vedere, ascoltare, parlare e correre. Quando Gesù opererà queste guarigioni, si presenterà come il Messia salvatore del popolo.
Dal libro del profeta Isaìa Is 35,4-7
Dite agli smarriti di cuore:
«Coraggio, non temete!
Ecco il vostro Dio,
giunge la vendetta,
la ricompensa divina.
Egli viene a salvarvi».
Allora si apriranno gli occhi dei ciechi
e si schiuderanno gli orecchi dei sordi.
Allora lo zoppo salterà come un cervo,
griderà di gioia la lingua del muto,
perché scaturiranno acque nel deserto,
scorreranno torrenti nella steppa.
La terra bruciata diventerà una palude,
il suolo riarso sorgenti d’acqua.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE
Dal Salmo 145 (146)
Il salmista fa la sua professione di fede in Dio, che salva i poveri e i perseguitati e interviene contro i malfattori.
Loda il Signore, anima mia.
Il Signore rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri.
Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri.
Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.
SECONDA LETTURA
Dio non ha forse scelto i poveri per farli eredi del Regno?
Nel mondo ci sono discriminazioni e favoritismi a vantaggio dei potenti e dei ricchi. Se la comunità cristiana vuole essere tale, deve sovvertire il criterio. L’apostolo Giacomo invita a considerare il comportamento del Signore nella fondazione del Regno: egli ha scelto i poveri. La stessa cosa deve fare la Chiesa, e in essa ogni comunità particolare.
Dalla lettera di san Giacomo apostolo Gc 2,1-5
Fratelli miei, la vostra fede nel Signore nostro Gesù Cristo, Signore della gloria, sia immune da favoritismi personali.
Supponiamo che, in una delle vostre riunioni, entri qualcuno con un anello d’oro al dito, vestito lussuosamente, ed entri anche un povero con un vestito logoro. Se guardate colui che è vestito lussuosamente e gli dite: «Tu siediti qui, comodamente», e al povero dite: «Tu mettiti là, in piedi», oppure: «Siediti qui ai piedi del mio sgabello», non fate forse discriminazioni e non siete giudici dai giudizi perversi?
Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto i poveri agli occhi del mondo, che sono ricchi nella fede ed eredi del Regno, promesso a quelli che lo amano?
Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO
Cf Mt 4,23
Alleluia, alleluia.
Gesù annunciava il vangelo del Regno
e guariva ogni sorta di infermità nel popolo.
Alleluia.
VANGELO
Fa udire i sordi e fa parlare i muti.
Questo miracolo, compiuto in terra pagana, per l’evangelista segna la realizzazione della profezia di Isaia non solo per il popolo d’Israele, ma per tutti i popoli. Gesù apre gli orecchi e scioglie la lingua dei pagani, perché tutti possano ascoltare la sua parola e diffonderla nel mondo.
Dal vangelo secondo Marco Mc 7,31-37
In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli.
Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente.
E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».
Parola del Signore
5. Preghiere di perdono e dei fedeli – XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
8 SETTEMBRE
XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
«HA FATTO BENE OGNI COSA»
RICHIESTA DI PERDONO
- Padre, abbiamo considerato più degni della nostra stima i ricchi e i potenti. Kyrie eleison.
- Cristo, ci hai resi capaci di ascoltare e testimoniare la tua parola, ma noi la trascuriamo. Christe eleison.
- Spirito Santo, abbiamo chiuso orecchi e mente ai tuoi suggerimenti. Kyrie eleison.
PREGHIERA UNIVERSALE
Portiamo al Padre le nostre preoccupazioni per la vita nostra e dei nostri fratelli in difficoltà. Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
- Per tutta la Chiesa: si impegni costantemente perché nella nostra società si smetta di privilegiare i ricchi e trascurare i poveri. Preghiamo.
- Per i genitori, i catechisti, gli educatori cristiani: insegnino, specialmente ai giovani, ad ascoltare e comprendere la parola di Dio. Preghiamo.
- Per i sordomuti e tutti i “diversamente abili”: perché, anche con l’aiuto delle comunità cristiane, ricevano una adeguata formazione e sostegno che assicuri un posto nella società. Preghiamo.
- Per la nostra comunità: perché il dono ricevuto da ciascuno nel Battesimo ci faccia gustare l’ascolto della parola di Dio e ci dia il coraggio di annunciarla agli altri. Preghiamo.
O Padre, che hai mandato tuo Figlio, medico dello spirito e del corpo, liberaci da tutto ciò che ci ostacola nell’ascolto della tua parola e nel rendimento di grazie. Per Cristo nostro Signore.
6. Vignetta di RobiHood – 8 SETTEMBRE- XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
8 SETTEMBRE
XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
«HA FATTO BENE OGNI COSA»
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Pubblicazioni di Roberto Benotti (RobyHood) presso Elledici:
Laudato sii
Ancilla Domini
Un anno straordinario
Sorrisi divini
I Love Francesco
Testi e i commenti proposti per la domenica
1. orazioni – 1 SETTEMBRE 2024 – XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
1 SETTEMBRE 2024
XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
DIO GUARDA IL CUOE
Scarica le orazioni del Nuovo Messale romano
XXII domenica tempo ordinario
3. Commento alle Letture – 1 SETTEMBRE XXII – DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
1 SETTEMBRE
XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
DIO GUARDA IL CUORE
COMMENTO
Per comprendere questo brano e innestarlo nella vita cristiana dei nostri giorni, ci poniamo dal punto di osservazione dei destinatari del vangelo di Marco.
La comunità cristiana, sempre in contatto con gli ebrei, si pone il problema se osservare le regole tradizionali che riguardano la vita quotidiana. Non si tratta quindi della Legge di Mosè, ma delle tradizioni accumulate lungo la storia, che hanno avuto origine dalle diverse scuole rabbiniche, e consolidate nel popolo. I cristiani sanno che queste tradizioni hanno favorito l’isolamento di Israele e il giudizio di esclusione dal rapporto con Dio non solo dei “pagani”, ma anche degli ebrei che non le osservavano ed erano perciò ritenuti impuri.
La comunità si pone una domanda, che possiamo esprimere così: questi comportamenti determinano il rapporto con Dio e la possibilità di accedere a lui nella preghiera e nelle celebrazioni comunitarie? Gli ebrei rispondevano di sì e avevano un codice e un rituale che distingueva ciò che è puro da ciò che rende impuri i fedeli e quindi incapaci di accostarsi a Dio senza i riti di “purificazione”.
Marco fa dare la risposta a Gesù stesso con un rimprovero ai farisei e un’istruzione ai discepoli.
Il rimprovero. Citando il profeta Isaia, Gesù distingue il culto delle labbra da quello del cuore e il comandamento di Dio dalle tradizioni create dagli uomini. La comunità e ogni cristiano sanno da che parte stare.
L’istruzione. I discepoli, come al solito, non avevano capito bene. Gesù ne approfitta per approfondire e allargare il discorso. Il rapporto con il Signore si gioca nella libertà dell’uomo e nella sua capacità di scegliere tra l’amore per Dio e i fratelli e l’affermazione di sé nell’orgoglio e nell’egoismo. L’elenco dei peccati, naturalmente, non vuol essere esaustivo, però dà un’idea ampia di quante cose l’uomo possa pensare e attuare per fare del male alle singole persone e alle comunità (non solo ecclesiali ma anche civili) e per rovinare se stesso.
Gesù ci offre il criterio autentico per giudicare noi stessi in rapporto al Padre: la purezza di cuore, cioè il rifiuto interiore del peccato, che allontana da Dio e dai fratelli, e il desiderio sincero ed efficace di agire secondo la volontà di Dio.
Perciò il rapporto con Dio non dipende da quello che gli uomini decidono circa la convivenza sociale, l’igiene, il cibo…, ma dalla libertà interiore e dall’amore. Chi sceglie il dono di sé per gli altri ha accesso al mondo di Dio, chi sceglie se stesso diventa produttore e promotore di male dentro e fuori di sé.
Il mondo oggi sta soffrendo anche perché pochi uomini e organizzazioni senza scrupoli gestiscono l’economia mondiale per il proprio tornaconto. Per costoro Dio non esiste (oppure non conta) e non esiste legge morale. Le comunità cristiane a tutti i livelli non sono immuni dalle responsabilità di questo malessere. Il Vangelo invita a un serio esame di coscienza e a una profonda conversione, perché la predicazione verbale e il culto divino, incentrato nell’Eucaristia non siano vuoti e ipocriti.
SPUNTI PER L’ATTUALIZZAZIONE E LA PREGHIERA
- Ipocrita è colui che nella vita di fede recita una parte, ma non mette in gioco la propria vita concreta. Il rimprovero di Gesù ha valore anche oggi e ci chiede di stare attenti alla tentazione permanente dell’ipocrisia.
- Pregare con le labbra e non con il cuore. Ci sono della pratiche «spirituali» che funzionano da rifugio intimistico, ma non toccano la vita concreta. Quando ci mettiamo davanti al Signore per pregare, verifichiamo se alla bocca è collegato anche il nostro cuore e se quella preghiera ci spinge all’amore fraterno.
- «Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». Considerando non solo le norme religiose, ma la vita intera, possiamo chiederci se e quando ci preoccupiamo più del giudizio degli uomini che di quello di Dio.
- Il cristiano ha ricevuto in dono la libertà dello spirito. A volte nella nostra Chiesa sembra sia data più importanza al rispetto esteriore delle regole di comportamento e di sottomissione che all’adesione interiore. I profeti che il Signore manda anche oggi alzano la voce e l’esempio per indicare la strada che consente di arrivare a Dio e vivere con lui e per lui.
PROPOSTA DI IMPEGNO DELLA SETTIMANA
Terminare la preghiera con un piccolo, ma concreto, gesto di amore da fare in giornata.
2. introduzioni – 1 SETTEMBRE XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
1 SETTEMBRE
XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
DIO GUARDA IL CUORE
Le regole di comportamento sono importanti nella vita delle persone e delle società, anche quelle religiose. Non sempre, però, le regole rispettano la volontà di Dio e il vero bene delle persone e delle comunità. Il rispetto esteriore delle norme non è garanzia di religiosità autentica. Gesù indica il cuore come origine del bene e del male che l’uomo compie.
PRIMA LETTURA
Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando… osserverete i comandi del Signore.
I deportati a Babilonia non hanno più il Tempio e la Terra Promessa. L’autore (non è Mosè, ma un pio israelita del V sec. a.C.) li incoraggia, invitandoli a centrare la loro vita religiosa sulla Legge, che ha come origine Dio stesso e va rispettata, perché costituisce il vero vanto di Israele davanti alle nazioni più potenti e porta la vita.
SALMO RESPONSORIALE
Dal Salmo 14 (15)
Il salmista offre un ritratto del vero fedele, elencando comportamenti giusti che garantiscono anche la benedizione del Signore.
SECONDA LETTURA
Siate di quelli che mettono in pratica la Parola.
Per cinque domeniche san Giacomo ci istruirà sull’osservanza della nuova legge che ha portato il Signore Gesù. Chi vuol giungere alla salvezza deve sapere che tutto parte dall’ascolto della Parola, legato strettamente all’impegno di metterla in pratica.
VANGELO
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini.
I rabbini avevano aggiunto alla Legge data da Dio precetti di uomini, in base ai quali stabilivano chi era puro, e quindi poteva accostarsi al Signore, e chi era impuro, ed era escluso da qualunque pratica religiosa. In questo brano Marco presenta Gesù come liberatore da ogni schiavitù ritualistica e da ogni ipocrisia e come maestro autentico, che indica il criterio vero per esaminarsi davanti a Dio: la purezza del cuore.
4. Letture – 1 SETTEMBRE – XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
1 SETTEMBRE
XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
DIO GUARDA IL CUORE
PRIMA LETTURA
Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando… osserverete i comandi del Signore.
I deportati a Babilonia non hanno più il Tempio e la Terra Promessa. L’autore (non è Mosè, ma un pio israelita del V sec. a.C.) li incoraggia, invitandoli a centrare la loro vita religiosa sulla Legge, che ha come origine Dio stesso e va rispettata, perché costituisce il vero vanto di Israele davanti alle nazioni più potenti e porta la vita.
Dal libro del Deuteronomio Dt 4,1-2.6-8
Mosè parlò al popolo dicendo:
«Ora, Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno, affinché le mettiate in pratica, perché viviate ed entriate in possesso della terra che il Signore, Dio dei vostri padri, sta per darvi. Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla; ma osserverete i comandi del Signore, vostro Dio, che io vi prescrivo.
Le osserverete dunque, e le metterete in pratica, perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: “Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente”. Infatti quale grande nazione ha gli dèi così vicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo? E quale grande nazione ha leggi e norme giuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi do?».
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE
Dal Salmo 14 (15)
Il salmista offre un ritratto del vero fedele, elencando comportamenti giusti che garantiscono anche la benedizione del Signore.
Chi teme il Signore abiterà nella sua tenda.
Colui che cammina senza colpa,
pratica la giustizia
e dice la verità che ha nel cuore,
non sparge calunnie con la sua lingua.
Non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulti al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore.
Non presta il suo denaro a usura
e non accetta doni contro l’innocente.
colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre.
SECONDA LETTURA
Siate di quelli che mettono in pratica la Parola.
Per cinque domeniche san Giacomo ci istruirà sull’osservanza della nuova legge che ha portato il Signore Gesù. Chi vuol giungere alla salvezza deve sapere che tutto parte dall’ascolto della Parola, legato strettamente all’impegno di metterla in pratica.
Dalla lettera di san Giacomo apostolo Gc 1,17-18.21b-22.27
Fratelli miei carissimi, ogni buon regalo e ogni dono perfetto vengono dall’alto e discendono dal Padre, creatore della luce: presso di lui non c’è variazione né ombra di cambiamento. Per sua volontà egli ci ha generati per mezzo della parola di verità, per essere una primizia delle sue creature.
Accogliete con docilità la Parola che è stata piantata in voi e può portarvi alla salvezza. Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto, illudendo voi stessi. Religione pura e senza macchia davanti a Dio Padre è questa: visitare gli orfani e le vedove nelle sofferenze e non lasciarsi contaminare da questo mondo.
Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO
(Gc 1,18)
Alleluia, alleluia.
Per sua volontà il Padre ci ha generati per mezzo della parola di verità,
per essere una primizia delle sue creature.
Alleluia.
VANGELO
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini.
I rabbini avevano aggiunto alla Legge data da Dio precetti di uomini, in base ai quali stabilivano chi era puro, e quindi poteva accostarsi al Signore, e chi era impuro, ed era escluso da qualunque pratica religiosa. In questo brano Marco presenta Gesù come liberatore da ogni schiavitù ritualistica e da ogni ipocrisia e come maestro autentico, che indica il criterio vero per esaminarsi davanti a Dio: la purezza del cuore.
Dal vangelo secondo Marco Mc 7,1-8.14-15.21-23
In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.
Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?». Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:
«Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini». Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».
Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». E diceva [ai suoi discepoli]: «Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».
Parola del Signore.