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3. Commento alle Letture – 2 GIUGNO SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO

2 GIUGNO

SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO

SALVATI DAL SANGUE DI CRISTO

COMMENTO

Marco, riferendo una semplice predizione, ci tiene a sottolineare che Gesù è un autentico profeta, perché realizza il criterio del Primo Testamento, per distinguere i veri profeti dai falsi: se quello che dice si avvera, allora è stato mandato da Dio. È anche una introduzione alla realizzazione delle profezie di Gesù sulla sua passione, morte e risurrezione, gli eventi centrali della storia di Gesù, di ciascuno di noi e di tutto l’universo.
Per tre volte è usato il verbo preparare, con gli apostoli per soggetto. Sarà la Pasqua nuova di Gesù, protagonista divino, ma essi devono preparare, per adesso, l’ambiente e l’occorrente, ma ancora non riescono a preparare lo spirito; per questo, di fronte al Messia sofferente, scapperanno.
L’istituzione dell’Eucaristia è tutta nelle parole di Gesù sul pane e sul vino, che sono all’origine della fede dei cristiani nella presenza reale di Gesù nel pane e nel vino consacrati.
Il brano si conclude con un impegno e una profezia: la rinuncia al vino indica, sulla base del Primo Testamento, la preparazione immediata a una scelta o a un avvenimento decisivo, Gesù infatti sta entrando nella sua passione; la profezia: la morte non sarà la fine, con la risurrezione sarà inaugurato il banchetto eterno della salvezza nel quale il Signore, insieme ai salvati, berrà il vino nuovo della vita eterna.
Gli apostoli hanno interpretato le parole di Gesù nell’ultima cena come l’inizio di una Pasqua nuova che doveva diventare la celebrazione settimanale della salvezza nella comunione “fisica” con il risorto. Molti cristiani hanno perso il senso del desiderio espresso di Gesù di realizzare una comunione piena nell’amore con ogni persona che crede in lui all’interno di una comunità di fratelli. La responsabilità della Chiesa e dei presbiteri nella perdita di questo senso è grave, viene da lontano e continua ancora oggi. Tanti cristiani non vanno a Messa a causa dei preti con cui hanno, o hanno avuto, a che fare. Ma la celebrazione dell’Eucaristia per i cristiani non è sostituibile con niente altro, non con la preghiera personale e neanche con la carità verso gli altri, le quali proprio nella comunione personale e comunitaria con la parola e il corpo di Cristo trovano la fonte e la meta.
«Fate questo in memoria di me». Molti preti e laici interpretano queste parole nel senso della celebrazione, per cui chi celebra l’Eucaristia ha obbedito al comando di Cristo. Ma non è così semplice. Quello che il Signore ci ordina non è solo di imitarlo nelle parole e nei gesti eucaristici, ma nell’offrire il proprio corpo e il proprio sangue, cioè tutto se stesso e la propria vita, per la salvezza dei fratelli, come ha fatto lui nella passione e ha anticipato nell’ultima cena. Se non si imita Gesù in questo, la ripetizione dei gesti eucaristici rimane un rito vuoto di contenuto spirituale e salvifico. Credo sia questo il motivo per cui tante comunità “cristiane” non sono davvero cristiane e nemmeno comunità.

SPUNTI PER L’ATTUALIZZAZIONE E LA PREGHIERA

  1. Gli apostoli devono “preparare”, noi, invece, non prepariamo niente… in chiesa è già tutto pronto. Spesso dimentichiamo la preparazione più vera: quella del cuore e della vita. Senza questa preparazione, che anticipa e permette la “partecipazione”, il dono di Gesù non trova dove posarsi.
  2. «Corpo e sangue di Cristo». Anche noi siamo corpo e sangue. Gesù è diventato realmente per noi cibo e bevanda di vita. E noi, grazie a Gesù, possiamo far diventare cibo il nostro corpo e bevanda il nostro sangue per i fratelli… basta amare davvero e visibilmente, anche con “sacrificio”.
  3. «…una grande sala, arredata e già pronta». Le nostre chiese…, che tristezza quando non sono piene la domenica. Coltiviamo un grande desiderio: riuscire a favorire la presenza di chi, pur cercando il Signore, non sa o non ha capito che nell’Eucaristia lo trova veramente.
  4. La Sindone. Molti l’hanno vista. Ma quando pensiamo che Gesù non ci ha lasciato una fotografia, ma se stesso nell’Eucaristia, possiamo rammaricarci per quanto poco ci lasciamo afferrare da questa verità così carica di valore affettivo e vitale.

PROPOSTA DI IMPEGNO 

Prendere l’abitudine di prepararsi all’Eucaristia, leggendo prima le letture.

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2. introduzioni – 2 GIUGNO SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO

2 GIUGNO

SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO

SALVATI DAL SANGUE DI CRISTO

Dio ha voluto fortemente l’alleanza con il popolo d’Israele, segno del suo desiderio di allearsi con tutta l’umanità, per salvarla. La prima alleanza fu stipulata con il sangue degli animali, ma Israele non fu fedele. Era necessaria una nuova alleanza, ancora più forte. Per questo mandò suo Figlio, perché nel suo sangue si realizzasse l’alleanza nuova ed eterna e l’umanità intera potesse essere salvata.

PRIMA LETTURA

Ecco il sangue dell’alleanza che il Signore ha concluso con voi.
L’alleanza tra Dio e il popolo d’Israele viene stipulata con il sangue degli animali sparso sull’altare, che rappresenta Dio, e sul popolo. Questo rito rende quasi “consanguinei” i contraenti, ma dice anche che chi viene meno all’alleanza merita la morte. È questa la più alta anticipazione dell’alleanza eterna che si realizzerà sulla croce.

SALMO RESPONSORIALE       

Dal Salmo 1 5 (1 6)
Il salmista, di fronte agli innumerevoli doni di Dio, si domanda come ricambiare. Il ringraziamento non è affidato solo alle parole, ma alla vita.

SECONDA LETTURA

Il sangue di Cristo purificherà la nostra coscienza.
I sacrifici antichi, attraverso il sangue degli animali, avrebbero dovuto ristabilire i rapporti tra il popolo peccatore e Dio. Cristo ha ottenuto il perdono dei peccati di tutta l’umanità e l’accesso alla vita divina, sacrificando se stesso sull’altare della croce. Il suo sangue ha sancito la nuova ed eterna alleanza.

VANGELO

Questo è il mio corpo. Questo è il mio sangue.
Il racconto dell’ultima cena, scritto da Marco, parte dalla richiesta dei discepoli. Essi ci tengono a celebrare la Pasqua, che fa memoria della liberazione dall’Egitto. Li aspetta però la nuova Pasqua, quella che, compiuta nel sangue dell’Agnello di Dio, realizza la nuova alleanza, che non è solo liberazione, ma accesso alla comunione più intima e profonda con Cristo, in attesa del banchetto eterno nel regno di Dio.

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4. Letture – 2 GIUGNO SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO

2 GIUGNO

SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO

SALVATI DAL SANGUE DI CRISTO

 

PRIMA LETTURA

Ecco il sangue dell’alleanza che il Signore ha concluso con voi.
L’alleanza tra Dio e il popolo d’Israele viene stipulata con il sangue degli animali sparso sull’altare, che rappresenta Dio, e sul popolo. Questo rito rende quasi “consanguinei” i contraenti, ma dice anche che chi viene meno all’alleanza merita la morte. È questa la più alta anticipazione dell’alleanza eterna che si realizzerà sulla croce.

Dal libro dell’Esodo           Es 24,3-8

In quei giorni, Mosè andò a riferire al popolo tutte le parole del Signore e tutte le norme. Tutto il popolo rispose a una sola voce dicendo: «Tutti i comandamenti che il Signore ha dato, noi li eseguiremo!». Mosè scrisse tutte le parole del Signore. Si alzò di buon mattino ed eresse un altare ai piedi del monte, con dodici stele per le dodici tribù d’Israele. Incaricò alcuni giovani tra gli Israeliti di offrire olocausti e di sacrificare giovenchi come sacrifici di comunione, per il Signore. Mosè prese la metà del sangue e la mise in tanti catini e ne versò l’altra metà sull’altare. Quindi prese il libro dell’alleanza e lo lesse alla presenza del popolo. Dissero: «Quanto ha detto il Signore, lo eseguiremo e vi presteremo ascolto». Mosè prese il sangue e ne asperse il popolo, dicendo: «Ecco il sangue dell’alleanza che il Signore ha concluso con voi sulla base di tutte queste parole!».

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE       

Dal Salmo 1 5 (1 6)
Il salmista, di fronte agli innumerevoli doni di Dio, si domanda come ricambiare. Il ringraziamento non è affidato solo alle parole, ma alla vita.

Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.

Che cosa renderò al Signore,
per tutti i benefici che mi ha fatto?
Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.

Agli occhi del Signore
è preziosa la morte dei suoi fedeli.
Io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene.

A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore.
Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo.

SECONDA LETTURA

Il sangue di Cristo purificherà la nostra coscienza.
I sacrifici antichi, attraverso il sangue degli animali, avrebbero dovuto ristabilire i rapporti tra il popolo peccatore e Dio. Cristo ha ottenuto il perdono dei peccati di tutta l’umanità e l’accesso alla vita divina, sacrificando se stesso sull’altare della croce. Il suo sangue ha sancito la nuova ed eterna alleanza.

Dalla lettera agli Ebrei      Eb 9,1 -15

Fratelli, Cristo è venuto come sommo sacerdote dei beni futuri, attraverso una tenda più grande e più perfetta, non costruita da mano d’uomo, cioè non appartenente a questa creazione. Egli entrò una volta per sempre nel santuario, non mediante il sangue di capri e di vitelli, ma in virtù del proprio sangue, ottenendo così una redenzione eterna.
Infatti, se il sangue dei capri e dei vitelli e la cenere di una giovenca, sparsa su quelli che sono contaminati, li santificano purificandoli nella carne, quanto più il sangue di Cristo – il quale, mosso dallo Spirito eterno, offrì se stesso senza macchia a Dio – purificherà la nostra coscienza dalle opere di morte, perché serviamo al Dio vivente?
Per questo egli è mediatore di un’alleanza nuova, perché, essendo intervenuta la sua morte in riscatto delle trasgressioni commesse sotto la prima alleanza, coloro che sono stati chiamati ricevano l’eredità eterna che era stata promessa.

Parola di Dio.

SEQUENZA

La sequenza è facoltativa e si può cantare o recitare anche nella forma breve, a cominciare dalla strofa: «Ecco il pane degli angeli».

 

[Sion, loda il Salvatore, la tua guida,
il tuo pastore
con inni e cantici.
Impegna tutto il tuo fervore:
egli supera ogni lode,
non vi è canto che sia degno.

Pane vivo, che dà vita:
questo è tema del tuo canto,
oggetto della lode.
Veramente fu donato agli apostoli
riuniti in fraterna
e sacra cena.

Lode piena e risonante,
gioia nobile e serena sgorghi
oggi dallo spirito.

Questa è la festa solenne
nella quale celebriamo la prima sacra cena.
È il banchetto del nuovo Re,
nuova Pasqua, nuova legge;
e l’antico è giunto a termine.
Cede al nuovo il rito antico,
la realtà disperde l’ombra:
luce, non più tenebra.

Cristo lascia in sua memoria
ciò che ha fatto nella cena:
noi lo rinnoviamo.
Obbedienti al suo comando,
consacriamo il pane e il vino,
ostia di salvezza.

È certezza a noi cristiani:
si trasforma il pane in carne,
si fa sangue il vino.
Tu non vedi,
non comprendi,
ma la fede ti conferma,
oltre la natura.

È un segno ciò che appare:
nasconde nel mistero realtà sublimi.
Mangi carne, bevi sangue;
ma rimane Cristo intero in ciascuna specie.
Chi ne mangia non lo spezza,
né separa, né divide:
intatto lo riceve.

Siano uno, siano mille,
ugualmente lo ricevono:
mai è consumato.
Vanno i buoni, vanno gli empi;
ma diversa ne è la sorte:
vita o morte provoca.

Vita ai buoni, morte agli empi:
nella stessa comunione
ben diverso è l’esito!
Quando spezzi il sacramento
non temere, ma ricorda: Cristo è tanto
in ogni parte, quanto nell’intero.
È diviso solo il segno non si tocca la sostanza;
nulla è diminuito della sua persona.]

Ecco il pane degli angeli,
pane dei pellegrini,
vero pane dei figli:
non dev’essere gettato.

Con i simboli è annunziato,
in Isacco dato a morte,
nell’agnello della Pasqua,
nella manna data ai padri.

Buon pastore, vero pane,
o Gesù, pietà di noi:
nutrici e difendici,
portaci ai beni eterni nella terra dei viventi.

Tu che tutto sai e puoi,
che ci nutri sulla terra,
conduci i tuoi fratelli alla tavola del cielo
nella gioia dei tuoi santi.

CANTO AL VANGELO       

Gv 6,51

Alleluia, alleluia.

Io sono il pane vivo,
disceso dal cielo, dice il Signore,
se uno mangia di questo pane vivrà in eterno.

Alleluia.

VANGELO

Questo è il mio corpo. Questo è il mio sangue.
Il racconto dell’ultima cena, scritto da Marco, parte dalla richiesta dei discepoli. Essi ci tengono a celebrare la Pasqua, che fa memoria della liberazione dall’Egitto. Li aspetta però la nuova Pasqua, quella che, compiuta nel sangue dell’Agnello di Dio, realizza la nuova alleanza, che non è solo liberazione, ma accesso alla comunione più intima e profonda con Cristo, in attesa del banchetto eterno nel regno di Dio.

Dal vangelo secondo Marco       Mc 14,12-16.22-26

Il primo giorno degli Àzzimi, quando si immolava la Pasqua, i discepoli dissero a Gesù: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?».
Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. Là dove entrerà, dite al padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”. Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi». I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua.
Mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: «Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti. In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio». Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.

Parola del Signore.

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5. Preghiere di perdono e dei fedeli – 2 GIUGNO SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO

2 GIUGNO

SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO

SALVATI DAL SANGUE DI CRISTO

 

RICHIESTA DI PERDONO

  • Padre, tu ci sei sempre vicino, ma noi dimentichiamo le promesse che ti abbiamo fatto. Abbi . Kyrie eleison.
  • Cristo, hai versato per noi il tuo sangue, ma noi ci siamo spaventati di qualche piccolo sacrificio per te e per i fratelli. Christe eleison.
  • Spirito Santo, trasformi per noi il pane e il vino in corpo e sangue di Gesù, ma noi non ci lasciamo trasformare da te in uomini nuovi. Kyrie eleison.

PREGHIERA UNIVERSALE

Dio Padre ci dà sempre il pane quotidiano e l’Eucaristia. Con riconoscenza e fiducia nel suo amore, presentiamogli la nostra preghiera comunitaria.
Diciamo insieme: Padre, ascoltaci.

  • Affinché sappiamo riconoscere i numerosi e grandi doni del tuo amore fedele. Preghiamo.
  • Affinché la partecipazione all’Eucaristia ci faccia somigliare a tuo figlio Gesù nei pensieri, nelle parole e nelle opere. Preghiamo.
  • Affinché dopo la Messa torniamo a casa con una capacità e un desiderio più grandi di amare e servire. Preghiamo.
  • Affinché il sangue versato dal tuo Cristo lavi i peccati del mondo odierno e spinga tutti i popoli verso la fraternità e la pace. Preghiamo.

O Padre, ti ringraziamo perché ci hai dato in cibo di vita eterna tuo figlio Gesù. Donaci il tuo Spirito, perché il pane eucaristico che condividiamo ci renda tutti fratelli. Per Cristo nostro Signore.

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6. Vignetta di RobinHood – 2 GIUGNO SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO

2 GIUGNO

SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO

SALVATI DAL SANGUE DI CRISTO

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Pubblicazioni di Roberto Benotti (RobyHood) presso Elledici:

Laudato sii

Ancilla Domini

Un anno straordinario

Sorrisi divini

I Love Francesco

Testi e i commenti proposti per domenica 18 FEBBRAIO2024 – I DOMENICA DI QUARESIMA anno B (COLORE VIOLA) 

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2. introduzioni – SANTISSIMA TRINITÀ

26 MAGGIO

SANTISSIMA TRINITÀ

NOI, CASA DELLA TRINITÀ

Padre, Figlio, Spirito: una comunità di amore eterno. Gesù ci ha rivelato quello che possiamo capire e vivere di questa realtà inimmaginabile, che è all’origine di noi e di tutto ciò che esiste, visibile e invisibile. Ma è incredibile che, dopo averci creati a sua immagine, ci abbia eletti come sua abitazione preferita. Solo Gesù, morendo per noi e risorgendo, poteva convincerci a credere. L’Eucaristia è il luogo in cui ogni volta questo autentico miracolo si realizza visibilmente.

PRIMA LETTURA

Il Signore è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra; e non ve n’è altro.
Questo brano è scritto per incoraggiare gli Israeliti che sono in esilio a Babilonia e per ricordare loro che il Dio d’Israele non è come gli altri dèi. Egli condivide la storia dei suoi fedeli e interviene per salvarli, come ha fatto in Egitto. Il desiderio di Dio di abitare in mezzo al suo popolo è una piccola e bella anticipazione di quello che Gesù rivelerà riguardo al Padre suo e Padre nostro.

SECONDA LETTURA

Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!».
Paolo, dopo aver descritto la condizione dell’uomo senza Cristo, schiavo della Legge, del peccato e della morte, invita a contemplare la condizione del cristiano: grazie a Cristo, ricevuto lo Spirito Santo, egli è figlio di Dio, ammesso all’eredità divina, e può rivolgersi a Dio, chiamandolo «Padre».

VANGELO

Battezzate tutti i popoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Per Matteo l’ultimo incontro di Gesù con gli apostoli avviene in Galilea. Essi riconoscono in lui il Figlio di Dio, ma non tutti i dubbi sono scomparsi. In questa situazione concreta avviene il passaggio del testimone: la missione di Gesù passa ai discepoli, i quali, grazie al potere del Signore risorto, sono resi capaci di annunciare la salvezza e di battezzare.