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2. introduzioni – 22 SETTEMBRE XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

22 SETTEMBRE

XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

IL CRISTIANO, SERVITORE DI TUTTI

In questo mondo valgono i padroni, i potenti, i ricchi. I servi non hanno valore, non contano niente. Gesù si sta impegnando a far comprendere cosa vuol dire essere Messia, ma gli apostoli non sono ancora in sintonia con lui e discutono, tra loro e di nascosto, sull’essere «grandi». Il rovesciamento è radicale: davanti a Dio valgono i servi.

PRIMA LETTURA

Condanniamo il giusto a una morte infamante.
Un brano terribile che svela il modo di pensare di coloro che, pur essendo stati educati nella vera fede, hanno scelto di darsi alla bella vita. Non basta loro aver rinnegato la fede dei padri, ma, sentendosi anche tacitamente rimproverati da chi è fedele a Dio, progettano di eliminare il giusto. È quello che è successo a Gesù.

SALMO RESPONSORIALE                

Dal Salmo 53 (54)

Il salmista perseguitato si è rivolto al Signore e ha invocato il suo aiuto.
Ha sperimentato l’intervento del Signore, per questo lo loda e lo ringrazia.

SECONDA LETTURA

Per coloro che fanno opera di pace viene seminato nella pace un frutto di giustizia.
In questo brano sono raccolte alcune istruzioni sui rapporti con Dio e tra i credenti. Chi si lascia guidare dalla sapienza, dono di Dio, non crea disordini nella comunità. Gli atteggiamenti da evitare: gelosia, litigiosità, invidia, brama di arricchirsi.

VANGELO

Il Figlio dell’uomo viene consegnato… Se uno vuole essere il primo, sia il servitore di tutti.
È il secondo annuncio della passione. Anche questa volta i discepoli non capiscono Gesù e hanno timore di fargli domande. Per di più, discutono sulle gerarchie interne. Marco presenta Gesù seduto, nell’atteggiamento del maestro che insegna una verità importante: è grande chi diventa servo di tutti. Il bambino messo in mezzo rappresenta tutti coloro che hanno bisogno di essere accolti e serviti gratuitamente.

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2. introduzioni – 15 SETTEMBRE XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

15 SETTEMBRE

XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

PENSARE SECONDO DIO

Fin dall’inizio della sua predicazione Gesù ha invitato a cambiare mentalità, modo di pensare e, quindi, di agire. Man mano che la sua rivelazione si fa più ampia e profonda, emerge fortemente la difficoltà degli apostoli, e anche nostra, a pensare non più secondo la cultura di questo mondo, ma secondo il modo di pensare di Dio. Non dovrebbe essere difficile per chi si lascia istruire da Gesù.

PRIMA LETTURA

Ho presentato il mio dorso ai flagellatori.
È il terzo carme del Servo del Signore. Il profeta Isaia lo presenta perseguitato, ma forte sotto le sofferenze e gli insulti. Egli pone la sua fiducia in Dio e afferma la propria innocenza. I cristiani riconosceranno in questi versetti Gesù, il Messia sofferente e vincitore.

SALMO RESPONSORIALE                

Salmo 14 (16)

Il salmista è passato attraverso molte sofferenze, ma il Signore è corso in suo aiuto. Per questo egli dichiara il suo amore e la sua fedeltà al Signore, che lo ha liberato dalla morte.

SECONDA LETTURA

La fede se non è seguita dalle opere in se stessa è morta.
L’apostolo Giacomo interviene con forza per spiegare il rapporto tra fede e opere. Per i cristiani, non si tratta più di osservanze rituali e formalistiche, ma di carità concreta. Una fede autentica produce opere di carità, altrimenti è una fede sterile, che non porta alla salvezza, è come morta.

VANGELO

Tu sei il Cristo… Il Figlio dell’uomo deve molto soffrire.
Siamo a metà del Vangelo di Marco e qui prende corpo una prima risposta alla domanda: chi è costui? La risposta di Pietro, giusta, si presta ad essere equivocata. Gesù coglie il momento per iniziare a far comprendere in che senso egli è il Messia e quali sono le sue richieste a chi vuole seguirlo.

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2. introduzioni – 8 SETTEMBRE XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

8 SETTEMBRE

XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

«HA FATTO BENE OGNI COSA»

Il vangelo di oggi riporta un miracolo di Gesù, i cui gesti vediamo ripetere nel rito del battesimo. Rappresenta il dono della capacità di ascoltare la parola e di proclamarla con la voce. Ci vengono ricordati due doni che fanno parte integrante della vita cristiana. Davvero il Signore Gesù ha fatto bene ogni cosa, per renderci figli di Dio come lui.

PRIMA LETTURA

Si schiuderanno gli orecchi dei sordi, griderà di gioia la lingua del muto.
Il popolo sta soffrendo e il profeta porta l’annuncio della salvezza, utilizzando immagini di guarigione di coloro che non possono vedere, ascoltare, parlare e correre. Quando Gesù opererà queste guarigioni, si presenterà come il Messia salvatore del popolo.

SALMO RESPONSORIALE                

Dal Salmo 145 (146)

Il salmista fa la sua professione di fede in Dio, che salva i poveri e i perseguitati e interviene contro i malfattori.

SECONDA LETTURA

Dio non ha forse scelto i poveri per farli eredi del Regno?
Nel mondo ci sono discriminazioni e favoritismi a vantaggio dei potenti e dei ricchi. Se la comunità cristiana vuole essere tale, deve sovvertire il criterio. L’apostolo Giacomo invita a considerare il comportamento del Signore nella fondazione del Regno: egli ha scelto i poveri. La stessa cosa deve fare la Chiesa, e in essa ogni comunità particolare.

VANGELO

Fa udire i sordi e fa parlare i muti.
Questo miracolo, compiuto in terra pagana, per l’evangelista segna la realizzazione della profezia di Isaia non solo per il popolo d’Israele, ma per tutti i popoli. Gesù apre gli orecchi e scioglie la lingua dei pagani, perché tutti possano ascoltare la sua parola e diffonderla nel mondo.

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2. introduzioni – 1 SETTEMBRE XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

1 SETTEMBRE

XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

DIO GUARDA IL CUORE

Le regole di comportamento sono importanti nella vita delle persone e delle società, anche quelle religiose. Non sempre, però, le regole rispettano la volontà di Dio e il vero bene delle persone e delle comunità. Il rispetto esteriore delle norme non è garanzia di religiosità autentica. Gesù indica il cuore come origine del bene e del male che l’uomo compie.

PRIMA LETTURA

Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando… osserverete i comandi del Signore.
I deportati a Babilonia non hanno più il Tempio e la Terra Promessa. L’autore (non è Mosè, ma un pio israelita del V sec. a.C.) li incoraggia, invitandoli a centrare la loro vita religiosa sulla Legge, che ha come origine Dio stesso e va rispettata, perché costituisce il vero vanto di Israele davanti alle nazioni più potenti e porta la vita.

SALMO RESPONSORIALE                

Dal Salmo 14 (15)

Il salmista offre un ritratto del vero fedele, elencando comportamenti giusti che garantiscono anche la benedizione del Signore.

SECONDA LETTURA

Siate di quelli che mettono in pratica la Parola.
Per cinque domeniche san Giacomo ci istruirà sull’osservanza della nuova legge che ha portato il Signore Gesù. Chi vuol giungere alla salvezza deve sapere che tutto parte dall’ascolto della Parola, legato strettamente all’impegno di metterla in pratica.

VANGELO

Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini.
I rabbini avevano aggiunto alla Legge data da Dio precetti di uomini, in base ai quali stabilivano chi era puro, e quindi poteva accostarsi al Signore, e chi era impuro, ed era escluso da qualunque pratica religiosa. In questo brano Marco presenta Gesù come liberatore da ogni schiavitù ritualistica e da ogni ipocrisia e come maestro autentico, che indica il criterio vero per esaminarsi davanti a Dio: la purezza del cuore.

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2. introduzioni – 25AGOSTO XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

25 AGOSTO

XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

VOLETE ANDARVENE ANCHE VOI?»

L’Eucaristia e la croce costituiscono un bivio per la fede: credere o andarsene. Gesù annuncia, insiste, non fa sconti o passi indietro: sono le due situazioni in cui egli si dona totalmente e chiede di imitarlo: farsi pane per gli altri, fino a dare la vita. Pietro per la croce si è ribellato, facendosi rimproverare aspramente; per l’Eucaristia, si affida completamente a Gesù.

PRIMA LETTURA

Serviremo il Signore, perché egli è il nostro Dio.
L’Esodo è finito, la Terra Promessa è conquistata, il Signore ha mantenuto le sue promesse con grandi prodigi, Giosuè, dopo Mosè, ha guidato il popolo e sa di non poter vantare nessun merito: tutto è stato opera del Signore. A Sichem Giosuè fa rinnovare al popolo l’impegno di servire solo il Signore, promessa fatta al Sinai.

 

SALMO RESPONSORIALE                

Dal Salmo 33 (34)

Il Signore è buono e protegge i giusti. Per questo il salmista innalza il suo canto di lode e proclama la propria fede in lui.

SECONDA LETTURA

Questo mistero è grande: lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa.
Le indicazioni morali della lettera in questo brano si concentrano sui rapporti tra i coniugi. Per le espressioni di sottomissione Paolo è stato accusato di misoginia. Certamente egli paga lo scotto alla cultura del suo tempo, ma il principio che cambia le cose è affermato: siate sottomessi gli uni agli altri. Inoltre ai mariti è detto che devono amare le mogli come Cristo ama la Chiesa: fino a dare la vita.

VANGELO

Da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna.
Finalmente Giovanni mette in scena i veri interlocutori della catechesi di Gesù: i suoi discepoli. Questa pagina dell’evangelista è un capolavoro per la fede cristiana. Alcuni, avendo capito quello che chiede Gesù – entrare in comunione con lui e farsi dono per gli altri – non se la sentono e si allontanano. I dodici, anche se condividono le difficoltà e i dubbi, restano, perché si fidano di Gesù.

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2. introduzioni – 18 AGOSTO XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

18 AGOSTO

XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

«CHI MANGIA ME VIVRÀ PER ME»

PRIMA LETTURA

Mangiate il mio pane, bevete il vino che vi ho preparato.
L’autore scrive per dare buoni consigli, specialmente ai giovani e a coloro che si sono lasciati catturare dalla stoltezza. Questo brano è un piccolo elogio della Sapienza che offre, a chi la segue, stabilità, come una casa ben costruita, e cibo che porta la vita.

SALMO RESPONSORIALE                

Dal Salmo 33 (34)

Il salmista ha gustato la bontà del Signore e si è innamorato della sapienza che viene da lui, per questo offre ai fratelli i consigli per una vita serena e felice.

SECONDA LETTURA

Sappiate comprendere qual è la volontà del Signore.
Paolo, dopo aver elencato i vizi che rovinano le persone e le comunità, esorta i cristiani a verificare attentamente il proprio comportamento, con consigli sapienziali molto concreti.

VANGELO

La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
I Giudei reagiscono aspramente all’affermazione del Signore sull’identificazione del pane della vita con la sua carne. Gesù insiste e conclude il suo discorso, rivolgendosi ormai, nell’intenzione dell’evangelista, ai cristiani. Chi mangia la sua carne ha la vita eterna, vivrà per Cristo e sarà risuscitato.

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2. introduzioni – 11 AGOSTO XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

11 AGOSTO

XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

TUTTI ISTRUITI DA DIO

Continua il confronto di Gesù con i Giudei non solo sul pane di vita, ma sull’identità del Signore. La vecchia Legge, simboleggiata dalla manna, che ha tenuto in vita il popolo nel deserto, non dà la vita eterna. Ciò che ha fatto Mosè è anticipazione e simbolo di quello che sta realizzando Gesù. La salvezza è per tutti e il Padre, con il dono dello Spirito, istruisce tutti e li attira verso Cristo, che dona la vita eterna a chi crede in lui.

PRIMA LETTURA

Con la forza di quel cibo camminò fino al monte di Dio.
Il profeta Elia sta combattendo contro l’idolatria introdotta dalla regina Gezabele con la condiscendenza del re, Acab. Si è impegnato molto, ha combattuto, ma non ha vinto, la regina lo cerca per ucciderlo. Lo scoraggiamento lo porta a desiderare di morire. Ma il Signore gli dà la forza di continuare il suo cammino, per ricevere all’Oreb una rivelazione straordinaria e una nuova missione.

SALMO RESPONSORIALE                

Dal Salmo 33 (34)

Per coloro che lo invocano, l’intervento del Signore è forza, gioia e liberazione.

SECONDA LETTURA

Camminate nella carità come Cristo.
Continuano le esortazioni morali di Paolo. In questo brano egli mette in contrasto atteggiamenti e comportamenti contrastanti, che determinano i rapporti tra i fratelli nella comunità. La benevolenza e la misericordia costruiscono relazioni fraterne e fanno somigliare a Gesù.

VANGELO

Io sono il pane vivo, disceso dal cielo.
Entrano in scena i Giudei, oppositori di Gesù in tutto il vangelo di Giovanni. La discussione diventa più tesa. Gesù promette la risurrezione a coloro che credono in lui.

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2. introduzioni – 4 AGOSTO XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

4 AGOSTO

XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

CREDERE IN GESÙ

Il pane e il vino dell’Eucaristia sono il sacramento, corpo e sangue di Gesù, la realtà è la comunione con Cristo. Il segno è mangiare e bere, la realtà è l’assimilazione a Cristo. Per questo l’evangelista Giovanni unisce strettamente fede ed Eucaristia. Non basta “fare la comunione”, è necessario essere in comunione con Cristo e questo avviene con la fede e l’amore fraterno.

PRIMA LETTURA

Io farò piovere pane dal cielo per voi.

Nel momento della difficoltà gli Israeliti dimenticano le meraviglie compiute dal Signore. La loro mormorazione è contro Mosè e Aronne, ma colpisce direttamente Dio, arrivando alla nostalgia per la terra e la condizione di schiavitù. Il Signore non si accende d’ira, ma va incontro al bisogno del suo popolo, ignorando l’offesa.

SALMO RESPONSORIALE                

Dal Salmo 77 (78)

I doni che Dio ha fatto al suo popolo devono essere ricordati per sempre. È compito di tutta la comunità degli Israeliti trasmettere la fede e la riconoscenza per il Signore.

SECONDA LETTURA

Rivestite l’uomo nuovo, creato secondo Dio.
I battezzati possono subire la tentazione di tornare alla vita pagana. Paolo lo sa e, dopo aver ricordato i peccati dei pagani, in questi versetti scongiura i fratelli a vivere secondo il Vangelo. Con il Battesimo sono diventati nuovi, non devono tornare indietro.

VANGELO

Chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!
Dopo il segno del pane e la traversata del lago inizia il grande discorso sul pane di vita con un dialogo serrato tra Gesù e la folla. L’evangelista qui sottolinea il tentativo del Signore di spostare l’attenzione dal pane materiale al pane di vita eterna e la superiorità di Gesù rispetto a Mosè.

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2. introduzioni – 28 LUGLIO XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

28 LUGLIO

XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

PANE CONDIVISO

Il capitolo VI del vangelo secondo Giovanni inizia con il segno dei pani e dei pesci, distribuiti alla folla, e continua con il grande discorso sul pane di vita. È un segno che ci riguarda tutti perché l’evangelista rileva che un ragazzo mette a disposizione i suoi cinque pani e due pesci e questo permette a Gesù di sfamare tutti. Il miracolo può ripetersi anche oggi, se i cristiani condividono ciò che hanno, perché nessuno resti privo del pane necessario.

PRIMA LETTURA

Ne mangeranno e ne faranno avanzare.
Israele soffre abbastanza spesso di carestie. Il pane è un bene primario. In questo caso, chi porta il dono è un povero, che offre al profeta il pane dei poveri, di orzo. Eliseo non trattiene per sé i pani, ma decide di condividerli con altri poveri. Il dono e la condivisione sono la base per l’intervento di Dio: tutti saranno saziati e ne avanzerà.

SALMO RESPONSORIALE                

Dal Salmo 144 (145)

Il salmista loda e ringrazia il Signore, perché si prende cura di tutte le sue creature e le sfama. Chi ha fiducia in lui non resta deluso.

SECONDA LETTURA

Un solo corpo, un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo.
Inizia con questi versetti la parte della lettera dedicata al comportamento del cristiano. All’origine c’è la chiamata alla figliolanza divina che si è realizzata con il Battesimo. Il primo impegno dei battezzati è quello di accogliere il dono dell’unità, che è modellato su Dio stesso, e di promuoverlo con l’umiltà, la dolcezza e la magnanimità.

VANGELO

Distribuì a quelli che erano seduti quanto ne volevano.
Per cinque domeniche di seguito leggeremo il capitolo VI del vangelo secondo Giovanni. L’evangelista presenta il segno dei pani e il discorso successivo nel contesto pasquale, nel quale Gesù è il nuovo Mosè che insegna, è seguito da una grande folla, la sfama e la guida al banchetto della nuova Terra Promessa.

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2. introduzioni – 21 LUGLIO XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

21 LUGLIO

XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

LA COMPASSIONE DEL PASTORE

PRIMA LETTURA

Radunerò il resto delle mie pecore, costituirò sopra di esse pastori.
La situazione di Gerusalemme precipita verso la rovina, perché i capi non ascoltano il Signore che parla per bocca del profeta Geremia. Questi oracoli sono giudizio per i cattivi pastori, promessa che il Signore stesso radunerà il popolo e se ne prenderà cura, annuncio di un re giusto. Sarà Gesù, il Messia, che realizzerà questa profezia di Geremia.

SALMO RESPONSORIALE                

Dal Salmo 22 (23)

Il salmista vive un’esperienza di totale abbandono nelle mani di Dio ed è sicuro di sperimentare la sua bontà per tutta la vita.

SECONDA LETTURA

Egli è la nostra pace, colui che di due ha fatto una cosa sola.
Gli Ebrei si ritenevano privilegiati rispetto a tutti gli altri popoli e ci tenevano a restarne separati. Paolo annuncia con gioia che Gesù, sostituendo la Legge antica con quella dell’amore e versando il suo sangue sulla croce, ha realizzato l’unità di tutto il genere umano nell’unico popolo santo di Dio.

VANGELO

Erano come pecore che non hanno pastore.
I dodici sono tornati dalla missione, sono contenti, ma anche stanchi e da un po’ non stanno con il Signore. Marco sottolinea che Gesù stesso li porta in disparte, loro soli. È sufficiente la traversata, perché all’arrivo Gesù, mosso a compassione, riprende la sua missione: essere il buon pastore che nutre il gregge anzitutto con la parola di vita.