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2. introduzioni – 21 LUGLIO XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

28 LUGLIO

XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

PANE CONDIVISO

Il capitolo VI del vangelo secondo Giovanni inizia con il segno dei pani e dei pesci, distribuiti alla folla, e continua con il grande discorso sul pane di vita. È un segno che ci riguarda tutti perché l’evangelista rileva che un ragazzo mette a disposizione i suoi cinque pani e due pesci e questo permette a Gesù di sfamare tutti. Il miracolo può ripetersi anche oggi, se i cristiani condividono ciò che hanno, perché nessuno resti privo del pane necessario.

PRIMA LETTURA

Ne mangeranno e ne faranno avanzare.
Israele soffre abbastanza spesso di carestie. Il pane è un bene primario. In questo caso, chi porta il dono è un povero, che offre al profeta il pane dei poveri, di orzo. Eliseo non trattiene per sé i pani, ma decide di condividerli con altri poveri. Il dono e la condivisione sono la base per l’intervento di Dio: tutti saranno saziati e ne avanzerà.

SALMO RESPONSORIALE                

Dal Salmo 144 (145)

Il salmista loda e ringrazia il Signore, perché si prende cura di tutte le sue creature e le sfama. Chi ha fiducia in lui non resta deluso.

SECONDA LETTURA

Un solo corpo, un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo.
Inizia con questi versetti la parte della lettera dedicata al comportamento del cristiano. All’origine c’è la chiamata alla figliolanza divina che si è realizzata con il Battesimo. Il primo impegno dei battezzati è quello di accogliere il dono dell’unità, che è modellato su Dio stesso, e di promuoverlo con l’umiltà, la dolcezza e la magnanimità.

VANGELO

Distribuì a quelli che erano seduti quanto ne volevano.
Per cinque domeniche di seguito leggeremo il capitolo VI del vangelo secondo Giovanni. L’evangelista presenta il segno dei pani e il discorso successivo nel contesto pasquale, nel quale Gesù è il nuovo Mosè che insegna, è seguito da una grande folla, la sfama e la guida al banchetto della nuova Terra Promessa.

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2. introduzioni – 21 LUGLIO XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

21 LUGLIO

XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

LA COMPASSIONE DEL PASTORE

PRIMA LETTURA

Radunerò il resto delle mie pecore, costituirò sopra di esse pastori.
La situazione di Gerusalemme precipita verso la rovina, perché i capi non ascoltano il Signore che parla per bocca del profeta Geremia. Questi oracoli sono giudizio per i cattivi pastori, promessa che il Signore stesso radunerà il popolo e se ne prenderà cura, annuncio di un re giusto. Sarà Gesù, il Messia, che realizzerà questa profezia di Geremia.

SALMO RESPONSORIALE                

Dal Salmo 22 (23)

Il salmista vive un’esperienza di totale abbandono nelle mani di Dio ed è sicuro di sperimentare la sua bontà per tutta la vita.

SECONDA LETTURA

Egli è la nostra pace, colui che di due ha fatto una cosa sola.
Gli Ebrei si ritenevano privilegiati rispetto a tutti gli altri popoli e ci tenevano a restarne separati. Paolo annuncia con gioia che Gesù, sostituendo la Legge antica con quella dell’amore e versando il suo sangue sulla croce, ha realizzato l’unità di tutto il genere umano nell’unico popolo santo di Dio.

VANGELO

Erano come pecore che non hanno pastore.
I dodici sono tornati dalla missione, sono contenti, ma anche stanchi e da un po’ non stanno con il Signore. Marco sottolinea che Gesù stesso li porta in disparte, loro soli. È sufficiente la traversata, perché all’arrivo Gesù, mosso a compassione, riprende la sua missione: essere il buon pastore che nutre il gregge anzitutto con la parola di vita.

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2. introduzioni – 14 LUGLIO XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

14 LUGLIO

XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

IL VANGELO CAMMINA CON I POVERI

PRIMA LETTURA

Va’, profetizza al mio popolo.
Il regno di Israele è ricco, il re stipendia i sacerdoti. Il profeta Amos denuncia che la ricchezza appartiene a pochi e viene dallo sfruttamento dei poveri e che la religiosità è vanificata dall’ipocrisia. Amasia, sacerdote legato al re, è preoccupato che la predicazione di Amos crei problemi e gli ordina di tornare in Giudea. Amos è povero e libero e rivendica di essere stato mandato da Dio e di obbedire a lui solo, perciò può annunciare la rovina del regno di Israele.

SALMO RESPONSORIALE                

Dal Salmo 122 (123)

Il salmista esprime la sua piena fiducia nell’opera di Dio: ciò che egli annuncia si realizzerà, perché il Signore ama il suo popolo.

SECONDA LETTURA

In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo.
Nel Primo Testamento le benedizioni erano inni di ringraziamento a Dio per i benefici materiali. Questo inno della lettera agli Efesini è una benedizione al Padre per gli immensi benefici spirituali che egli ha compiuto in Cristo Gesù per la salvezza di tutti i popoli.

VANGELO

Prese a mandarli.
Marco presenta la missione dei dodici con poche frasi. Vanno a due a due, viaggiano da poveri, accettano l’ospitalità, non devono costringere nessuno a credere, hanno il potere di guarire gli altri da ogni forma di male.

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2. introduzioni – 7 LUGLIO XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

7 LUGLIO

XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

GESÙ, LA NOVITÀ RIFIUTATA

L’incredulità dei paesani sconcerta e amareggia Gesù. Oggi i concittadini del Signore possiamo essere noi, quando restiamo scandalizzati da qualche richiesta del Vangelo e riteniamo che non sia accettabile o praticabile da noi. La novità che porta il Signore Gesù richiede menti e cuori aperti e disposti alla conversione.

PRIMA LETTURA

Sono una genìa di ribelli, sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro.
Ezechiele è in esilio a Babilonia, insieme ad altri del popolo di Israele. Il Signore lo sceglie perché diventi profeta e parli a suo nome agli Israeliti. Non avrà vita facile e non troverà immediato ascolto, perché essi hanno la testa dura. Ma il Signore non abbandona il suo popolo e il profeta non deve scoraggiarsi.

SALMO RESPONSORIALE                

Il salmista si trova in grandi difficoltà, ma si rifugia nella preghiera umile, perché è consapevole che solo il Signore può risollevarlo.

SECONDA LETTURA

Mi vanterò delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo.
Paolo si sta difendendo da chi lo considera un apostolo di poco conto. Dopo aver ricordato ai Corinzi di aver avuto visioni straordinarie, piuttosto che riporre la sua fiducia nei doni e nelle sue capacità, preferisce vantarsi delle proprie debolezze. Infatti, il Signore lo ha educato a fidarsi solo della forza che viene da lui.

VANGELO

Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria.
Marco racconta che a Nazaret è avvenuto uno scontro fortissimo fra le tradizioni del vecchio Israele e la novità che porta Gesù. I paesani, pur ammirandolo, non si fidano di quello che Gesù propone: l’apertura del regno di Dio a tutti i peccatori e la fondazione di un nuovo popolo di Dio.

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2. introduzioni – 30 GIUGNO XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

30 GIUGNO

XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

CHI TOCCA GESÙ, VIVE

Gesù porta la vita. Oggi la porta al mondo attraverso la Chiesa e i suoi sacramenti. È l’Eucaristia domenicale il luogo in cui toccare Gesù, incontrarlo e lasciarsi incontrare da lui, in corpo e sangue, e lasciarsi ferire dalla sua parola, per essere guariti da tutto ciò che conduce alla morte, nel corpo e nello spirito.

PRIMA LETTURA

Per l’invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo.
In questo brano l’autore del libro della Sapienza raccoglie la maturazione della riflessione di Israele su morte e vita. Non si parla qui della morte fisica, che appartiene all’esperienza umana e apre la porta della risurrezione, ma di quella morte che è causata dal peccato. Non è stato Dio a volerla, ma ha la sua origine nell’invidia dell’avversario di Dio e dell’uomo.

SALMO RESPONSORIALE                

Il salmista è passato attraverso molte difficoltà e ha subito gli attacchi dei nemici. Ha fatto però anche l’esperienza dell’aiuto del Signore e sente il bisogno di esaltare il suo amore.

SECONDA LETTURA

La vostra abbondanza supplisca all’indigenza dei fratelli poveri.
La colletta promossa da Paolo a favore della chiesa di Gerusalemme ha subito un rallentamento. Paolo esorta i Corinzi a essere generosi e offre due motivi: anzitutto imitare Gesù e poi ricambiare i doni spirituali che da Gerusalemme sono giunti anche a Corinto, con la fiducia che il Signore non lascerà nell’indigenza chi è generoso con i fratelli in difficoltà.

VANGELO

Fanciulla, io ti dico: Àlzati!
La donna e la fanciulla sono simbolo di Israele, che non riesce a vincere malattie e morte. La Legge antica non dà la vita, per questo Dio è intervenuto, mandando il Figlio. Gesù è il Messia che porta la vita e vince la morte.

 

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2. introduzioni – 23 GIUGNO XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

23 GIUGNO

XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

NON ABBIATE PAURA

PRIMA LETTURA

Qui s’infrangerà l’orgoglio delle tue onde.

SALMO RESPONSORIALE                

Dal Sal 106 (107)

R. Rendete grazie al Signore, il suo amore è per sempre.

SECONDA LETTURA

Ecco sono nate cose nuove.

VANGELO

Chi è costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?

 

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2. introduzioni – 16 GIUGNO XI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

16 GIUGNO

XI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

DIO FA CRESCERE IL REGNO

PRIMA LETTURA

Io innalzo l’albero basso.
Il cedro, che rappresenta il Regno davidico, è stato tagliato e portato in esilio a Babilonia. Il profeta Ezechiele annuncia che il Signore trapianterà a Gerusalemme un germoglio che diventerà rigoglioso e i regni vicini gli saranno sottomessi. Questa profezia non si realizzerà sul piano politico, ma diventerà un annuncio del Messia, il quale inaugurerà il regno di Dio sulla terra.

SALMO RESPONSORIALE                

Dal Salmo 91 (92)

Il salmista canta l’amore tenero e fedele di Dio, che protegge i suoi fedeli e li rende fecondi di buoni frutti.

SECONDA LETTURA

Sia abitando nel corpo sia andando in esilio, ci sforziamo di essere graditi al Signore.
Paolo è molto dispiaciuto a causa delle polemiche che deve affrontare per la comunità di Corinto. Manifesta anche una certa stanchezza. Così alza lo sguardo al Paradiso, dove godrà della presenza visibile del Signore Gesù. Ma non vuole fuggire dai problemi, perciò, finché il Signore lo lascia in questo mondo, si impegnerà a realizzare la propria missione apostolica.

VANGELO

È il più piccolo di tutti i semi, ma diventa più grande di tutte le piante dell’orto.
Gesù non definisce il regno di Dio, lo descrive in azione. Qui lo presenta con due parabole che evidenziano il primato dell’azione di Dio. Ha bisogno della collaborazione dell’uomo, ma la crescita e i frutti dipendono solo dall’energia che Egli stesso ha messo nel suo regno.

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2. introduzioni – 9 GIUGNO X DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

9 GIUGNO

X DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

CON CRISTO VINCIAMO IL MALIGNO

Gesù è più forte del maligno e non ha bisogno di formule magiche, come i ciarlatani di ogni tempo: basta la sua presenza e la sua parola. Non tutti hanno creduto che il suo potere veniva da Dio. Per chi crede, la potenza di Dio è a sua disposizione, per vincere con il Signore Gesù la lotta permanente contro il male e contro il maligno.

PRIMA LETTURA

Porrò inimicizia tra la tua stirpe e la stirpe della donna.
Questo racconto della Genesi non pretende di dire cosa è avvenuto all’inizio, ma prova a dare una risposta di fede alla domanda: come mai il male è presente nel mondo e anche in me? Certamente non proviene da Dio. Le immagini usate e i personaggi presenti esprimono la fede di Israele: il peccato nasce dalla libertà dell’uomo, che non comprende la bontà di Dio e giunge a considerarlo nemico della propria libertà e felicità.

SALMO RESPONSORIALE       

Dal Salmo 129(130)

Il salmista innalza con semplicità la sua preghiera di supplica, di fiducia e di speranza. La consapevolezza del proprio peccato trova conforto nella certezza del perdono di Dio.

SECONDA LETTURA

Crediamo, perciò parliamo.
Paolo è in polemica con i falsi apostoli che hanno creato problemi nella comunità di Corinto. Qui afferma con forza che la sua predicazione nasce dalla fede in Cristo, morto e risorto. Quindi allarga lo sguardo al futuro di gloria che attende lui e tutti coloro che conservano la fede, invitando di conseguenza a non scoraggiarsi per le difficoltà e a concentrare l’attenzione spirituale sulle realtà invisibili, che sono eterne.

VANGELO

Satana è finito.
La domanda su chi è Gesù percorre tutto il vangelo di Marco. In questo brano vengono riportate due risposte errate: quella dei parenti, che hanno paura che sia impazzito; quella degli scribi che, per screditarlo, lo accusano di essere alleato di Beelzebul.

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2. introduzioni – 2 GIUGNO SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO

2 GIUGNO

SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO

SALVATI DAL SANGUE DI CRISTO

Dio ha voluto fortemente l’alleanza con il popolo d’Israele, segno del suo desiderio di allearsi con tutta l’umanità, per salvarla. La prima alleanza fu stipulata con il sangue degli animali, ma Israele non fu fedele. Era necessaria una nuova alleanza, ancora più forte. Per questo mandò suo Figlio, perché nel suo sangue si realizzasse l’alleanza nuova ed eterna e l’umanità intera potesse essere salvata.

PRIMA LETTURA

Ecco il sangue dell’alleanza che il Signore ha concluso con voi.
L’alleanza tra Dio e il popolo d’Israele viene stipulata con il sangue degli animali sparso sull’altare, che rappresenta Dio, e sul popolo. Questo rito rende quasi “consanguinei” i contraenti, ma dice anche che chi viene meno all’alleanza merita la morte. È questa la più alta anticipazione dell’alleanza eterna che si realizzerà sulla croce.

SALMO RESPONSORIALE       

Dal Salmo 1 5 (1 6)
Il salmista, di fronte agli innumerevoli doni di Dio, si domanda come ricambiare. Il ringraziamento non è affidato solo alle parole, ma alla vita.

SECONDA LETTURA

Il sangue di Cristo purificherà la nostra coscienza.
I sacrifici antichi, attraverso il sangue degli animali, avrebbero dovuto ristabilire i rapporti tra il popolo peccatore e Dio. Cristo ha ottenuto il perdono dei peccati di tutta l’umanità e l’accesso alla vita divina, sacrificando se stesso sull’altare della croce. Il suo sangue ha sancito la nuova ed eterna alleanza.

VANGELO

Questo è il mio corpo. Questo è il mio sangue.
Il racconto dell’ultima cena, scritto da Marco, parte dalla richiesta dei discepoli. Essi ci tengono a celebrare la Pasqua, che fa memoria della liberazione dall’Egitto. Li aspetta però la nuova Pasqua, quella che, compiuta nel sangue dell’Agnello di Dio, realizza la nuova alleanza, che non è solo liberazione, ma accesso alla comunione più intima e profonda con Cristo, in attesa del banchetto eterno nel regno di Dio.

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2. introduzioni – SANTISSIMA TRINITÀ

26 MAGGIO

SANTISSIMA TRINITÀ

NOI, CASA DELLA TRINITÀ

Padre, Figlio, Spirito: una comunità di amore eterno. Gesù ci ha rivelato quello che possiamo capire e vivere di questa realtà inimmaginabile, che è all’origine di noi e di tutto ciò che esiste, visibile e invisibile. Ma è incredibile che, dopo averci creati a sua immagine, ci abbia eletti come sua abitazione preferita. Solo Gesù, morendo per noi e risorgendo, poteva convincerci a credere. L’Eucaristia è il luogo in cui ogni volta questo autentico miracolo si realizza visibilmente.

PRIMA LETTURA

Il Signore è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra; e non ve n’è altro.
Questo brano è scritto per incoraggiare gli Israeliti che sono in esilio a Babilonia e per ricordare loro che il Dio d’Israele non è come gli altri dèi. Egli condivide la storia dei suoi fedeli e interviene per salvarli, come ha fatto in Egitto. Il desiderio di Dio di abitare in mezzo al suo popolo è una piccola e bella anticipazione di quello che Gesù rivelerà riguardo al Padre suo e Padre nostro.

SECONDA LETTURA

Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!».
Paolo, dopo aver descritto la condizione dell’uomo senza Cristo, schiavo della Legge, del peccato e della morte, invita a contemplare la condizione del cristiano: grazie a Cristo, ricevuto lo Spirito Santo, egli è figlio di Dio, ammesso all’eredità divina, e può rivolgersi a Dio, chiamandolo «Padre».

VANGELO

Battezzate tutti i popoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Per Matteo l’ultimo incontro di Gesù con gli apostoli avviene in Galilea. Essi riconoscono in lui il Figlio di Dio, ma non tutti i dubbi sono scomparsi. In questa situazione concreta avviene il passaggio del testimone: la missione di Gesù passa ai discepoli, i quali, grazie al potere del Signore risorto, sono resi capaci di annunciare la salvezza e di battezzare.