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5. Preghiere di perdono e dei fedeli – XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

29 SETTEMBRE

XXVI DOMENICA DEL TEMPO RDINARIO

«CHI NON È CONTRO DI NOI È PER NOI»

RICHIESTA DI PERDONO

  • Padre, anche oggi tu mandi dei profeti che ci parlano a nome tuo, ma noi li ascoltiamo poco. Kyrie eleison.
  • Cristo, ci hai resi tutti figli di Dio e fratelli tra di noi, ma noi crediamo di essere migliori degli altri. Christe eleison.
  • Spirito Santo, tu ci ispiri cosa dire agli altri, ma noi spesso, per timidezza o paura stiamo zitti. Kyrie eleison.

PREGHIERA UNIVERSALE

Il Padre in Gesù ci ha fatto tanti doni da mettere a servizio degli altri. Mentre lo ringraziamo, lo preghiamo perché continui a prendersi cura di noi e di tutti. Diciamo insieme: Ascoltaci, o Signore.

  • Per tutti coloro che hanno responsabilità nelle comunità cristiane: perché si impegnino a vivere e portare il Vangelo senza credersi migliori degli altri. Preghiamo.
  • Per tutti coloro che credono in Cristo: affinché si adoperino e preghino per realizzare l’unità, per la quale Cristo ha pregato e offerto se stesso. Preghiamo.
  • Per i piccoli e i deboli, vittime di abusi, di ingiustizie e di scandali: affinché incontrino cristiani che facciano loro sperimentare l’amore di Dio e l’aiuto fraterno. Preghiamo.
  • Per la nostra comunità: perché sia unita nell’amore fraterno e nell’impegno di testimoniare e annunciare il Vangelo ai vicini e ai lontani. Preghiamo.

O Padre, tu non ci lasci mai soli nelle difficoltà. Ti preghiamo, donaci il tuo Spirito perché riusciamo a vedere ciò che in noi e fuori di noi ci allontana da te e abbiamo la forza e il coraggio di eliminarlo dalla nostra vita. Per Cristo nostro Signore.

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6. Vignetta di RobiHood – 29 SETTEMBRE – XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

29 SETTEMBRE

XXVI DOMENICA DEL TEMPO RDINARIO

«CHI NON È CONTRO DI NOI È PER NOI»

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Pubblicazioni di Roberto Benotti (RobyHood) presso Elledici:

Laudato sii

Ancilla Domini

Un anno straordinario

Sorrisi divini

I Love Francesco

Testi e i commenti proposti per la domenica 

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3. Commento alle Letture – 22 SETTEMBRE – XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

22 SETTEMBRE

XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

IL CRISTIANO, SERVITORE DI TUTTI

COMMENTO

Per la seconda volta Gesù annuncia la sua passione, morte e risurrezione. E, come dopo il primo annuncio, Marco fa seguire degli insegnamenti particolari, questa volta solo ai discepoli.
A Cesarea di Filippo i discepoli erano rimasti scandalizzati e Pietro si era sentito in dovere di rimproverare Gesù. La risposta a lui e agli altri era stata aspra e tagliente.
In questo caso Marco sottolinea l’incapacità dei discepoli di comprendere, unita alla paura di fare domande, che potessero suscitare una nuova violenta reazione da parte di Gesù.
Emergono qui le difficoltà interiori dei discepoli a ragionare secondo la mentalità di Gesù. Fanno fatica ad arrivarci, come d’altronde capita anche ai cristiani del XXI secolo, chiamati a seguire Gesù portando ciascuno la propria croce.
La stessa paura chiude la bocca dei discepoli quando Gesù in casa chiede della discussione che essi avevano avuto lungo la strada. Marco ci informa sul tema: chi era il più «grande» tra loro.
Qui ammiriamo la pazienza e la calma di Gesù: si siede, per far capire che assume il ruolo del maestro che insegna una verità che essi ancora non conoscono; convoca i dodici, staccandoli dagli altri, per un insegnamento che essi per primi devono comprendere e mettere in pratica; non rimprovera, ma fa un’affermazione di principio. Non è cosa da poco: sovverte mentalità, atteggiamenti e comportamenti ritenuti normali dagli uomini e anche nelle scuole rabbiniche. Nel nostro mondo il più grande è al di sopra degli altri, comanda e si fa servire; invece tra i seguaci di Gesù il più grande è l’ultimo e il servo di tutti. Ci vorrà tempo perché gli apostoli interiorizzino questa verità. Infatti, poco dopo Giacomo e Giovanni chiederanno i primi posti. Solo la passione e la risurrezione li convinceranno che Gesù dice la verità di Dio, che umanizza e divinizza i suoi figli.
Altro sovvertimento. I bambini per gli ebrei non contavano niente, Gesù ne fa i rappresentanti suoi e del Padre; anche se non parlano, rendono presente Dio stesso e richiedono che i “grandi” si mettano al loro servizio. Non accogliere i bambini e i piccoli, cioè i deboli e i bisognosi in ogni senso, significa mettere Dio fuori della propria vita e, quindi, mettersi fuori dal suo Regno.

SPUNTI PER L’ATTUALIZZAZIONE E LA PREGHIERA

  1. È difficile stabilire se noi davvero non capiamo oppure non vogliamo capire le parole di Gesù. Forse più spesso non vogliamo, perché sono troppo scomode. Eppure sono sempre parole che ci conducono alla pienezza di vita umana e divina. “Piccola” difficoltà: bisogna passare attraverso la croce…
  2. «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti». La storia della Chiesa, senza andare lontano nel tempo, dice che questo insegnamento di Gesù è tra i più disattesi. Carriera, denaro e potere sono tentazioni permanenti anche tra i cristiani, specialmente tra i preti. Esaminando noi stessi, possiamo renderci conto che non siamo immuni da questa tentazione.
  3. C’è un modo sottile di esercitare il potere. Mettersi volontariamente ai margini e non servire nessuno. Così, ci si può nascondere dietro una falsa giustificazione e sentirsi legittimati a servire solo se stessi, i propri interessi e i propri comodi e persino a criticare gli altri.
  4. «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me…». Gesù non fa sentimentalismi, ma rivelazione di quello che pensa Dio stesso. Ci conviene farci i conti al più presto, alzando lo sguardo oltre i confini della nostra casa e della nostra parrocchia.

PROPOSTA DI IMPEGNO DELLA SETTIMANA

Prenderci cura di un parente o di un vicino bisognoso.

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2. introduzioni – 22 SETTEMBRE XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

22 SETTEMBRE

XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

IL CRISTIANO, SERVITORE DI TUTTI

In questo mondo valgono i padroni, i potenti, i ricchi. I servi non hanno valore, non contano niente. Gesù si sta impegnando a far comprendere cosa vuol dire essere Messia, ma gli apostoli non sono ancora in sintonia con lui e discutono, tra loro e di nascosto, sull’essere «grandi». Il rovesciamento è radicale: davanti a Dio valgono i servi.

PRIMA LETTURA

Condanniamo il giusto a una morte infamante.
Un brano terribile che svela il modo di pensare di coloro che, pur essendo stati educati nella vera fede, hanno scelto di darsi alla bella vita. Non basta loro aver rinnegato la fede dei padri, ma, sentendosi anche tacitamente rimproverati da chi è fedele a Dio, progettano di eliminare il giusto. È quello che è successo a Gesù.

SALMO RESPONSORIALE                

Dal Salmo 53 (54)

Il salmista perseguitato si è rivolto al Signore e ha invocato il suo aiuto.
Ha sperimentato l’intervento del Signore, per questo lo loda e lo ringrazia.

SECONDA LETTURA

Per coloro che fanno opera di pace viene seminato nella pace un frutto di giustizia.
In questo brano sono raccolte alcune istruzioni sui rapporti con Dio e tra i credenti. Chi si lascia guidare dalla sapienza, dono di Dio, non crea disordini nella comunità. Gli atteggiamenti da evitare: gelosia, litigiosità, invidia, brama di arricchirsi.

VANGELO

Il Figlio dell’uomo viene consegnato… Se uno vuole essere il primo, sia il servitore di tutti.
È il secondo annuncio della passione. Anche questa volta i discepoli non capiscono Gesù e hanno timore di fargli domande. Per di più, discutono sulle gerarchie interne. Marco presenta Gesù seduto, nell’atteggiamento del maestro che insegna una verità importante: è grande chi diventa servo di tutti. Il bambino messo in mezzo rappresenta tutti coloro che hanno bisogno di essere accolti e serviti gratuitamente.

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4. Letture – 22 SETTEMBRE – XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

22 SETTEMBRE

XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

IL CRISTIANO, SERVITORE DI TUTTI

PRIMA LETTURA

Condanniamo il giusto a una morte infamante.
Un brano terribile che svela il modo di pensare di coloro che, pur essendo stati educati nella vera fede, hanno scelto di darsi alla bella vita. Non basta loro aver rinnegato la fede dei padri, ma, sentendosi anche tacitamente rimproverati da chi è fedele a Dio, progettano di eliminare il giusto. È quello che è successo a Gesù.

Dal libro della Sapienza        Sap 2,12.17-20

[Dissero gli empi:]
«Tendiamo insidie al giusto, che per noi
è d’incomodo e si oppone alle nostre azioni;
ci rimprovera le colpe contro la legge e ci rinfaccia le trasgressioni
contro l’educazione ricevuta. Vediamo se le sue parole sono vere,
consideriamo ciò che gli accadrà alla fine. Se infatti il giusto è figlio di Dio,
egli verrà in suo aiuto
e lo libererà dalle mani dei suoi avversari.
Mettiamolo alla prova con violenze e tormenti,
per conoscere la sua mitezza e saggiare
il suo spirito di sopportazione.
Condanniamolo a una morte infamante, perché,
secondo le sue parole, il soccorso gli verrà».

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE                

Dal Salmo 53 (54)

Il salmista perseguitato si è rivolto al Signore
e ha invocato il suo aiuto.
Ha sperimentato l’intervento del Signore,
per questo lo loda e lo ringrazia.

Il Signore sostiene la mia vita.
Dio, per il tuo nome salvami,
per la tua potenza rendimi giustizia.

Dio, ascolta la mia preghiera,
porgi l’orecchio alle parole della mia bocca.
Poiché stranieri contro di me sono insorti
e prepotenti insidiano la mia vita;
non pongono Dio davanti ai loro occhi.

Ecco, Dio è il mio aiuto,
il Signore sostiene la mia vita.
Ti offrirò un sacrificio spontaneo,
loderò il tuo nome, Signore, perché è buono.

SECONDA LETTURA

Per coloro che fanno opera di pace viene seminato nella pace un frutto di giustizia.
In questo brano sono raccolte alcune istruzioni sui rapporti con Dio e tra i credenti. Chi si lascia guidare dalla sapienza, dono di Dio, non crea disordini nella comunità. Gli atteggiamenti da evitare: gelosia, litigiosità, invidia, brama di arricchirsi.

Dalla lettera di san Giacomo apostolo            Gc 3,16–4,3

Fratelli miei, dove c’è gelosia e spirito di contesa, c’è disordine e ogni sorta di cattive azioni. Invece la sapienza che viene dall’alto anzitutto è pura, poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale e sincera. Per coloro che fanno opera di pace viene seminato nella pace un frutto di giustizia.
Da dove vengono le guerre e le liti che sono in mezzo a voi? Non vengono forse dalle vostre passioni che fanno guerra nelle vostre membra? Siete pieni di desideri e non riuscite a possedere; uccidete, siete invidiosi e non riuscite a ottenere; combattete e fate guerra! Non avete perché non chiedete; chiedete e non ottenete perché chiedete male, per soddisfare cioè le vostre passioni.

Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO

Cf 2 Ts 2,14

Alleluia, alleluia.

Dio ci ha chiamati mediante il Vangelo,
per entrare in possesso della gloria
del Signore nostro Gesù Cristo.

Alleluia.

VANGELO

Il Figlio dell’uomo viene consegnato… Se uno vuole essere il primo, sia il servitore di tutti.
È il secondo annuncio della passione. Anche questa volta i discepoli non capiscono Gesù e hanno timore di fargli domande. Per di più, discutono sulle gerarchie interne. Marco presenta Gesù seduto, nell’atteggiamento del maestro che insegna una verità importante: è grande chi diventa servo di tutti. Il bambino messo in mezzo rappresenta tutti coloro che hanno bisogno di essere accolti e serviti gratuitamente.

Dal vangelo secondo Marco            Mc 9,30-37

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro:
«Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti».
E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».

Parola del Signore

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5. Preghiere di perdono e dei fedeli – XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

22 SETTEMBRE

XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

IL CRISTIANO, SERVITORE DI TUTTI

RICHIESTA DI PERDONO

  • Padre, tu ci doni la tua pace, ma noi spesso litighiamo con i fratelli. Kyrie eleison.
  • Cristo, ci offri come modello un bambino, ma noi cerchiamo di diventare grandi agli occhi degli altri. Christe eleison.
  • • Spirito Santo, tu preghi in noi, ma noi anche nella preghiera a volte siamo egoisti. Kyrie eleison.

PREGHIERA UNIVERSALE

Gesù si è fatto servo nostro fino a dare la vita. Preghiamo il Padre che desidera che tutti noi impariamo a servire i fratelli, come ha fatto Gesù. Diciamo insieme: Padre, facci somigliare a Gesù.

  • Per i vescovi e i presbiteri: liberi da ogni desiderio di carriera, servano i poveri e i deboli, come Gesù. Preghiamo.
  • Per i perseguitati e le vittime di ogni ingiustizia: i politici e gli amministratori cristiani si impegnino per leggi e interventi che aiutino i deboli. Preghiamo.
  • Per coloro che vendono armi e fomentano le guerre: la sapienza che viene da te li converta e li renda operatori di pace. Preghiamo.
  • Per la nostra comunità: diventi sempre più famiglia in cui ci si serve con amore e si educano i giovani al servizio dei fratelli. Preghiamo.

Padre, hai mandato il tuo figlio Gesù, che ci ha dato l’esempio di come e fin dove si servono i fratelli. Donaci il tuo Spirito, perché ci aiuti a pensare e ad agire come Gesù. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

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6. Vignetta di RobiHood – 22 SETTEMBRE – XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

22 SETTEMBRE

XXV DOMENICA DEL
TEMPO ORDINARIO

IL CRISTIANO,
SERVITORE DI TUTTI

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Pubblicazioni di Roberto Benotti (RobyHood) presso Elledici:

Laudato sii

Ancilla Domini

Un anno straordinario

Sorrisi divini

I Love Francesco

Testi e i commenti proposti per la domenica 

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3. Commento alle Letture – 15 SETTEMBRE – XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

15 SETTEMBRE

XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

PENSARE SECONDO DIO

COMMENTO

La domanda di Gesù all’inizio sembra mossa da curiosità, poi diventa impegnativa sul piano personale. Solo dopo scopriamo che è stato un modo mirato e voluto per cominciare a dirozzare l’idea di Messia che hanno gli apostoli, e non solo loro. La risposta di Pietro, che in Marco rappresenta tutti gli apostoli, si rivela esatta nella formulazione ma ambigua quanto al significato.
Il vangelo di Marco si è aperto con la dichiarazione che Gesù è Messia e Figlio di Dio. Ora, esattamente a metà del vangelo, l’evangelista ci dice che gli apostoli hanno capito solo in piccola parte chi è Gesù; e solo alla fine il centurione, un pagano, riconoscerà in lui il figlio di Dio, per come è morto sulla croce.
Gesù accoglie la risposta di Pietro e se ne serve per iniziare a spiegare che sì, è il Messia, ma diversamente da come pensano loro; vincerà non contro i romani, ma contro l’avversario di Dio e dell’uomo, non con le armi e la forza, ma dando la propria vita e risorgendo.
Quanto poco abbia capito Pietro lo si vede subito. Preso dal suo affetto e dalla preoccupazione non solo per Gesù, ma anche per la sua visione della carriera del Messia, lo chiama in disparte e si mette a rimproverarlo, pretendendo di conoscere, lui, il vero progetto di Dio.
Gesù, invece, si rivolge a tutti (evidentemente la pensavano come Pietro) e, con estrema fermezza, ricorda qual è il posto del discepolo: dietro il maestro. È il maestro a tracciare la strada, non il discepolo, e se si mette davanti diventa non solo inciampo, ma addirittura Satana, cioè tentatore e inciampo, perché vuol portare il Signore su strade diverse da quella progettata da Dio per la salvezza dell’umanità.
A questo punto Marco raccoglie alcune espressioni di Gesù, che tracciano le scelte fondamentali e lo stile di vita del discepolo.
Subito Gesù attacca l’idea di fondo che si oppone al progetto di vita che lui vive e propone: l’autorealizzazione e la felicità cercata per se stessi, secondo i modelli satanici. Il discorso è tagliente e senza scappatoie: chi vive per se stesso, chi si mette al centro di tutto e sopra gli altri e crede di realizzare la propria vita e salvarla, in realtà la perde, fallendo la propria vocazione umana di figlio di Dio in relazione fraterna con gli altri. Chi invece si decentra (come dovrebbero fare tutti gli adulti nella fede) e mette la propria vita a servizio degli altri (ama cioè secondo il modello di Gesù, disposto a sacrificare se stesso: questa è la croce) attraverserà la sofferenza e avrà la vita eterna, non solo nell’aldilà, ma già in questo mondo, perché la vita eterna è fatta di amore per i fratelli e per Dio, da ora e per sempre.
La Chiesa non può essere diversa dal suo maestro. La missione messianica è passata a lei. La lotta contro l’avversario è già segnata dalla vittoria di Cristo, ma nella storia sta continuando. La bella notizia che la Chiesa annuncia non cammina e non diventa credibile per le sue opere di beneficenza, ma solo perché segue il Signore sul cammino della croce fino a consumare se stessa per amore.
I rimproveri a Gesù non sono finiti. Pietro, suo malgrado, ha fatto scuola. Sono molti i cristiani che, a tutti i livelli, si scandalizzano del modo di Gesù di essere Messia. Credono fino a che tutto va secondo i loro piani, magari si impegnano anche a “fare del bene”, ma quando si avvicina la croce, allora pretendono di dire al Signore quello che deve fare per loro, e se non basta cercano altre strade per curare i propri interessi in questo mondo.

SPUNTI PER L’ATTUALIZZAZIONE E LA PREGHIERA

  1. Noi non siamo sordi rispetto alla parola di Dio, anzi l’ascoltiamo spesso. Ci tocca allora interrogarci se i nostri orecchi sono sempre collegati con la mente e il cuore.
  2. Bocca chiusa. La timidezza dei cristiani nel “dire” la propria fede e il proprio amore, anche di fronte a chi non crede e non ama i fratelli, forse a volte ha contagiato anche noi.
  3. Bocca sempre aperta, per parlare a vanvera, di cose futili e per giudicare tutto e tutti. Chiediamo al Signore che metta un freno alla nostra lingua e che la usiamo, come san Domenico, soprattutto per «parlare con Lui o di Lui».
  4. La bella notizia per noi: dal Battesimo in poi, il Signore ci ha fatto tutti i doni di cui abbiamo bisogno per ascoltarlo, comprenderlo, seguirlo e testimoniarlo. Ricominciamo da oggi.

PROPOSTA DI IMPEGNO DELLA SETTIMANA

Affrontiamo un sacrificio per fare del bene a una persona vicina che ne abbia bisogno