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3. Commento alle Letture – SANTA FAMIGLIA DI GESU’, MARIA E GIUSEPPE

31 DICEMBRE 2023

SANTA FAMIGLIA DI GESU’, MARIA E GIUSEPPE

NAZARET: UN DONO ALLE FAMIGLIE

COMMENTO

È un quadro in tre scene, che, nelle intenzioni di Luca, presenta  l’ambiente spirituale  e religioso  dell’accoglienza del Messia bambino e apre uno  squarcio  sulla sua missione.
La prima  scena riguarda  Maria e Giuseppe,  poveri e osservanti della Legge. Essi, senza saperlo, compiono gesti che vanno  al di là della semplice osservanza e l’evangelista lo suggerisce ai lettori del suo vangelo: Gesù non è solo «un» primogenito ma «il» primogenito e viene offerto al Padre, che lo ha mandato proprio perché  salvi gli altri fratelli.
La seconda  scena ha al centro  il vecchio Simeone. Rappresenta tutti coloro che attendevano con cuore puro la venuta del Messia, ma anche i profeti del Primo Testamento, tutti mossi come lui dallo Spirito Santo. E agisce da profeta: inizia con la lode del Signore, che mantiene le sue promesse, e presenta a Maria e Giuseppe (ma Luca ha davanti tutti i credenti) la missione del bambino che ha tra le braccia: salvare non solo Israele ma tutte le genti, rivelando il volto e la presenza  redentrice  di Dio nel mondo. Annuncia anche il conflitto che porterà alla croce e che lascerà una  ferita nel cuore di Maria. È questo bambino il centro della storia e dell’universo, infatti davanti a lui tutti  dovranno scegliere, se essere con lui o contro di lui.
Lo stupore  di Maria e Giuseppe  di fronte a queste rivelazioni dice con chiarezza che anch’essi sono chiamati a credere e a crescere nella fede, senza sapere in anticipo la consistenza e il senso  delle prove che dovranno affrontare.
La terza scena obbedisce allo schema della «parità dei sessi» di fronte al Vangelo: Luca ci tiene a presentare figure maschili  e femminili. La presenza  della profetessa Anna è conferma  delle parole  di Simeone.  Anche lei è povera, fedele al Signore e testimone della sua presenza nella storia.
La conclusione del brano  è un quadro di serenità familiare. Dopo gli avvenimenti straordinari della nascita, il Messia fa silenzio, cresce e si prepara alla sua missione di salvezza.

SPUNTI PER L’ATTUALIZZAZIONE E LA PREGHIERA

1. Giuseppe e Maria hanno la responsabilità del- l’educazione civile, morale  e religiosa di Gesù. Sanno bene che il centro della persona  è il rapporto con Dio, per questo  la loro obbedienza alla Legge è il primo  servizio educativo.  I genitori  cristiani  hanno in Maria e Giuseppe  il punto di riferimento per l’educazione integrale dei figli.

2. L’osservanza della Legge permette a Maria e Giuseppe di avere la giusta disponibilità per andare oltre e riconoscere l’opera di Dio, che si manifesta in modo imprevedibile e assolutamente nuovo.

3. Gesù è il segno di contraddizione. Nel fare le scelte decisive della vita non abbiamo altro punto di riferimento. Lui è la luce, che inonda il cuore e la mente di ciascuno, e ha il potere di fare chiarezza e mettere  ordine  nei pensieri, nelle intenzioni e nei sentimenti.

4. La spada trafigge la vita di Non c’è vita spi- rituale senza lotte e senza ferite. La risurrezione di Gesù rende luminose le ferite e attraverso esse entra la vita piena ed eterna.

PROPOSTA DI IMPEGNO DELLA SETTIMANA

Trovare il tempo per pregare insieme  in famiglia, oltre il segno della croce ai pasti.

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4. Letture – SANTA FAMIGLIA DI GESU’, MARIA E GIUSEPPE

31 DICEMBRE 2023

SANTA FAMIGLIA DI GESU’, MARIA E GIUSEPPE

NAZARET: UN DONO ALLE FAMIGLIE

PRIMA LETTURA

Uno nato da te sarà tuo erede.
La lettura unisce due brani della Genesi distanti tra loro. Nel primo, Abramo sembra aver perso la speranza di una di- scendenza, ma il Signore gli rinnova la promessa ed egli si fi- da, anche se la sua fede passerà attraverso altre prove. Nel se- condo, finalmente viene alla luce il figlio promesso, Isacco, caparra della discendenza numerosa come le stelle del cielo.

Dal libro della Genesi                             Gn 15,1-6; 21,1-3

In quei giorni, fu rivolta ad Abram, in visione, questa parola del Signore: «Non temere, Abram. Io sono  il tuo scudo; la tua ricompensa  sarà molto  grande». Rispose Abram: «Signore Dio, che cosa mi darai? Io me ne vado senza figli e l’erede della mia casa è Elièzer di Damasco».
Soggiunse  Abram: «Ecco, a me non hai dato discendenza e un mio domestico sarà mio erede». Ed ecco, gli fu rivolta questa parola dal Signore: «Non sarà costui il tuo erede, ma uno nato da te sarà il tuo erede».
Poi lo condusse fuori e gli disse: «Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle» e soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza».
Egli credette al Signore, che glielo  accreditò come giustizia.
Il Signore visitò Sara, come aveva detto, e fece a Sara come  aveva promesso.  Sara concepì  e partorì ad Abramo un figlio  nella vecchiaia, nel tempo  che Dio aveva fissato.
Abramo chiamò Isacco il figlio che gli era nato, che Sara gli aveva partorito.

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE               

Dal Salmo 104 (105)

Le promesse di Dio non sono vane, si realizzano, come sa bene il popolo di Israele. Il salmista invita tutti a unirsi a lui nella lode del Signore per la sua fedeltà.

Il Signore è fedele al suo patto.

Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere.
A lui cantate, a lui inneggiate,
meditate tutte le sue meraviglie.

Gloriatevi del suo santo nome:
gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
Cercate il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.

Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca,
voi, stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe,  suo eletto.

Si è sempre ricordato della sua alleanza,
parola data per mille generazioni,
dell’alleanza stabilita con Abramo
e del suo giuramento a Isacco.

SECONDA LETTURA

La fede di Abramo, di Sara e di Isacco.
Questo brano appartiene al capitolo 11, nel quale l’autore definisce la fede come «fondamento  di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede» e quindi fa l’elogio della fede degli uomini e delle donne del Primo Testamento, che han- no creduto al Signore. Essi non hanno visto la piena realizzazione delle promesse, che si è manifestata con la venuta di Gesù.

Dalla lettera agli Ebrei                        Eb 11,8.11-12.17-19

Fratelli, per fede, Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo  per un luogo  che doveva ricevere in eredità, e partì senza sapere dove andava.
Per fede, anche Sara, sebbene fuori dell’età, ricevette la possibilità di diventare madre, perché ritenne degno di fede colui che glielo  aveva promesso. Per questo da un uomo solo, e inoltre già segnato dalla morte, nacque una discendenza numerosa  come le stelle del cielo  e come  la sabbia che si trova lungo  la spiaggia del mare e non si può contare.
Per fede, Abramo, messo  alla prova, offrì Isacco, e proprio lui, che aveva ricevuto le promesse,  offrì il suo unigenito figlio,  del quale era stato detto: «Mediante Isacco avrai una tua discendenza». Egli pensava infatti che Dio è capace di far risorgere anche dai morti: per questo lo riebbe anche come simbolo.

Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO         

Eb 1,1.2

Alleluia, alleluia.

Molte volte e in diversi modi  nei tempi antichi Dio ha parlato  ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni,
ha parlato  a noi per mezzo del Figlio.

Alleluia.

VANGELO*

TRA PARENTESI  [  ] : LA FORMA BREVE.

Il bambino cresceva pieno di sapienza.
Maria e Giuseppe, osservando la Legge, obbediscono a Dio e offrono al Signore il bambino Gesù. Questo brano è un concen- trato di riferimenti al Primo Testamento, che si amplia con le figure del vecchio Simeone e della profetessa Anna. La gioia di questi due anziani è il frutto del compimento dell’attesa del Mes- sia, che soprattutto un piccolo resto di fedeli ha vissuto, con fede perseverante nell’adempimento delle promesse del Signore.

Dal vangelo secondo  Luca                                 Lc 2,22-40

[Quando  furono compiuti  i giorni della loro purificazione  rituale, secondo la legge di Mosè, [Maria e Giuseppe] portarono il bambino  [Gesù] a Gerusalemme per presentarlo  al Signore– come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani  colombi, come  prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme  c’era un uomo  di nome  Simeone,  uomo  giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non  avrebbe visto la morte senza prima aver veduto  il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori  vi portavano  il bambino  Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano  di lui. Simeone  li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione  di molti  in Israele e come segno  di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché  siano  svelati i pensieri  di molti cuori».
Cera anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vis- suto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro  annni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno  con digiuni  e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino  a quanti aspettavano  la redenzione di Gerusalemme.
[Quando  ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino  cresceva e si fortificava, pieno di sapienza,  e la grazia di Dio era su di lui.]

Parola del Signore.

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2. introduzioni – SANTA FAMIGLIA DI GESU’, MARIA E GIUSEPPE

31 DICEMBRE 2023

SANTA FAMIGLIA DI GESU’, MARIA E GIUSEPPE

NAZARET: UN DONO ALLE FAMIGLIE

PRIMA LETTURA

Uno nato da te sarà tuo erede.
La lettura unisce due brani della Genesi distanti tra loro. Nel primo, Abramo sembra aver perso la speranza di una discendenza, ma il Signore gli rinnova la promessa ed egli si fi- da, anche se la sua fede passerà attraverso altre prove. Nel secondo, finalmente viene alla luce il figlio promesso, Isacco, caparra della discendenza numerosa come le stelle del cielo.

SALMO RESPONSORIALE               

Dal Salmo 104 (105)

Le promesse di Dio non sono vane, si realizzano, come sa bene il popolo di Israele. Il salmista invita tutti a unirsi a lui nella lode del Signore per la sua fedeltà.

SECONDA LETTURA

La fede di Abramo, di Sara e di Isacco.
Questo brano appartiene al capitolo 11, nel quale l’autore definisce la fede come «fondamento  di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede» e quindi fa l’elogio della fede degli uomini e delle donne del Primo Testamento, che han- no creduto al Signore. Essi non hanno visto la piena realizzazione delle promesse, che si è manifestata con la venuta di Gesù.

VANGELO*

Il bambino cresceva pieno di sapienza.
Maria e Giuseppe, osservando la Legge, obbediscono a Dio e offrono al Signore il bambino Gesù. Questo brano è un concen- trato di riferimenti al Primo Testamento, che si amplia con le figure del vecchio Simeone e della profetessa Anna. La gioia di questi due anziani è il frutto del compimento dell’attesa del Mes- sia, che soprattutto un piccolo resto di fedeli ha vissuto, con fede perseverante nell’adempimento delle promesse del Signore.

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5. Preghiere di perdono e dei fedeli – SANTA FAMIGLIA DI GESU’, MARIA E GIUSEPPE

31 DICEMBRE 2023

SANTA FAMIGLIA DI GESU’, MARIA E GIUSEPPE

NAZARET: UN DONO ALLE FAMIGLIE

RICHIESTE DI PERDONO

    • • Signore, ogni giorno  riceviamo  tanto  dalla nostra famiglia, ma abbiamo difficoltà ad aiutare i familiari nella vita domestica. Kyrie Eleison.
      • Cristo, tu sei cresciuto a Nazaret, obbedendo a Maria e Giuseppe, ma spesso noi non vogliamo obbedire a nessuno. Christe eleison.
      •Signore, abbiamo come modello la famiglia di Nazaret, ma noi troppo raramente preghiamo in famiglia. Kyrie eleison.

PREGHIERA UNIVERSALE

Dio Padre è fondamento della famiglia  e della fraternità.  Spinti dall’amore per lui e i fratelli, eleviamo  la nostra  preghiera  e diciamo  insieme:  Padre della vita, ascoltaci.

  • Perché le nostre famiglie siano sempre saldo punto di riferimento per i figli. Preghiamo.
  • Perché i genitori cristiani abbiano come primo impegno l’educazione dei figli alla fede. Preghiamo.
  • Perché i giovani si preparino con impegno alla costruzione delle nuove famiglie. Preghiamo.
  • Perché gli anziani con l’esperienza e la saggezza sappiano trasmettere ai giovani i valori autentici della vita. Preghiamo.

O Padre, tu hai arricchito  tutti i tuoi figli della capacità di amare. Donaci il tuo Santo Spirito perché, seguendo l’esempio della santa Famiglia, impariamo ad amarci da veri fratelli. Per Cristo nostro  Signore.

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6. Vignetta di RobiHood – SANTA FAMIGLIA DI DIO

31 DICEMBRE 2023

SANTA FAMIGLIA DI DIO

NAZARET: UN DONO ALLE FAMIGLIE

 

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Pubblicazioni di Roberto Benotti (RobyHood) presso Elledici:

Laudato sii

Ancilla Domini

Un anno straordinario

Sorrisi divini

I Love Francesco

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3. Commento alle Letture – IV DOMENICA DI AVVENTO

24 DICEMBRE

IV DOMENICA DI AVVENTO Anno B

Domenica «Gaudete»

COMMENTO

Per la comprensione di questo brano abbiamo bisogno di tre riferimenti: la morte e risurrezione di Gesù, il Primo Testamento e il racconto di Maria.
Certamente Maria ha raccontato agli apostoli la sua esperienza di madre a partire proprio dal momento in cui ha ricevuto l’invito a collaborare con Dio alla nascita del Messia. Il suo racconto è servito a illuminare ulteriormente l’identità umano-divina di Gesù. Infatti, la Chiesa delle origini aveva fatto esperienza della passione, morte e risurrezione di Gesù e, oltre che Messia, lo aveva riconosciuto come vero figlio di Dio. Conoscere da Maria gli avvenimenti legati alla sua nascita è servito a comprendere che, fin dal concepimento, Gesù è veramente e contemporaneamente uomo e figlio di Dio: uomo, perché nato da donna, e figlio di Dio, perché nel suo concepimento non c’è stato concorso di un uomo.
Per consegnare alla Chiesa la fede nel concepimento soprannaturale di Gesù, gli evangelisti hanno scelto il linguaggio del Primo Testamento: Matteo racconta dell’apparizione di un angelo in sogno a Giuseppe per quattro volte, Luca riferisce dell’apparizione diretta dell’angelo a Maria. Qualcuno mette in dubbio questo modo di comunicare di Dio e anche l’esistenza degli angeli. Perché? In ogni caso, la Chiesa ha affidato a questo racconto una verità essenziale della propria fede in Cristo: Gesù è pienamente uomo e figlio di Dio, Maria è stata espressamente invitata a generare il Messia in modo soprannaturale e lei ha risposto sì con tutta la fede di cui era capace, mettendo tutta se stessa e la propria vita a servizio della volontà salvifica di Dio.
E dunque questa pagina del vangelo di Luca è sì esaltazione di Maria ma anzitutto e soprattutto rivelazione che riguarda il Messia figlio di Dio e salvatore dell’umanità.
Questa scena è stata dipinta molte volte dagli artisti, i quali, per lo più, hanno provato a raffigurare il turbamento sereno di Maria. Ma il racconto va avanti e, passato il turbamento e sciolto l’unico interrogativo, ella arriva a dichiarare il suo «sì» con la gioia dell’umile serva che è felice di collaborare con il suo Signore nell’opera più grande della storia, quella attesa coscientemente da Israele e inconsapevolmente da tutta l’umanità.

SPUNTI PER L’ATTUALIZZAZIONE E LA PREGHIERA

1. Ciascuno di noi ha avuto il suo «angelo» che lo ha aiutato a comprendere il dono di Dio e la sua volontà di salvare tutta la nostra vita. Abbiamo mai pensato di ringraziare il Signore e di pregare per il nostro «angelo»?
2. Le proposte di Dio ci raggiungono attraverso la sua parola e i suoi inviati. Ci possono turbare e lui non si meraviglia. Possiamo rimanere turbati o dubbiosi anche a lungo. In queste situazioni, come gestiamo la nostra difficoltà a comprendere e accettare le proposte di Dio? Può aiutare sapere che il Signore ci fa sempre un dono, anche quando chiede molto.
3. Maria non ha esitato a dire «sì» a una proposta che ha sconvolto i suoi progetti, i suoi desideri e il suo modo di vedere se stessa e la propria vita. Qualche volta la proposta di Dio ci chiede delle novità che non avevamo pensato e che chiedono cambi notevoli. Qual è la nostra risposta?
4. Ogni proposta del Signore non si ferma a noi, ma apre a una missione verso i fratelli. Maria, appena ha capito l’indispensabile, si è resa disponibile. Cosa ci chiede oggi il Signore, per aiutarlo ad arrivare a chi non lo conosce o è lontano da lui?

PROPOSTA DI IMPEGNO DELLA SETTIMANA

Dire sì al Signore su una cosa che lui ci ha chiesto e per la quale abbiamo esitato.

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4. Letture – IV DOMENICA DI AVVENTO

24 DICEMBRE

IV DOMENICA DI AVVENTO Anno B

«DOMENICA GAUDETE»

PRIMA LETTURA

Il regno di Davide sarà saldo per sempre davanti al Signore.
Davide ha il progetto di innalzare un tempio per il Signore; il profeta Natan, ragionando con la propria testa, attribuisce al Signore un’approvazione che viene subito smentita. Il Signore però approva l’intenzione di Davide e lo ricompensa con una promessa inaudita. Il regno dei discendenti di Davide però finirà con la distruzione del tempio ad opera di Babilonia, ma la promessa di Dio si realizzerà con la venuta del Messia, Gesù, il cui regno non avrà fine.
Dal secondo libro di Samuele
2 Sam 7,1-5.8b-12.14a.16
Il re Davide, quando si fu stabilito nella sua casa, e il Signore gli ebbe dato riposo da tutti i suoi nemici all’intorno, disse al profeta Natan: «Vedi, io abito in una casa di cedro, mentre l’arca di Dio sta sotto i teli di una tenda». Natan rispose al re: «Va’, fa’ quanto hai in cuor tuo, perché il Signore è con te». Ma quella stessa notte fu rivolta a Natan questa parola del Signore: «Va’ e di’ al mio servo Davide: “Così dice il Signore: Forse tu mi costruirai una casa, perché io vi abiti? Io ti ho preso dal pascolo, mentre seguivi il gregge, perché tu fossi capo del mio popolo Israele. Sono stato con te dovunque sei andato, ho distrutto tutti i tuoi nemici davanti a te e renderò il tuo nome grande come quello dei grandi che sono sulla terra. Fisserò un luogo per Israele, mio popolo, e ve lo pianterò perché vi abiti e non tremi più e i malfattori non lo opprimano come in passato e come dal giorno in cui avevo stabilito dei giudici sul mio popolo Israele. Ti darò riposo da tutti i tuoi nemici. Il Signore ti annuncia che farà a te una casa.
Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu dormirai con i tuoi padri, io susciterò un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno. Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio.
La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a me, il tuo trono sarà reso stabile per sempre”».
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE     

Da Lc 1,46-54

Il Signore fa grandi cose in coloro che accolgono la sua parola. Come Maria, anche noi siamo invitati a gioire per la misericordia di Dio verso il suo popolo e verso ogni persona che crede in lui.
La mia anima esulta nel mio Dio.
L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia.

SECONDA LETTURA

Spirito, anima e corpo si conservino irreprensibili per la venuta del Signore.
Paolo, per concludere la sua lettera, raccoglie alcune esortazioni fondamentali per vivere da cristiani. Chi prega, si lascia guidare dallo Spirito Santo e lotta contro il male, diventa santo e farà l’esperienza piena della salvezza che viene da Dio.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi

1 Ts 5,16-24

Fratelli, siate sempre lieti, pregate ininterrottamente, in ogni cosa rendete grazie: questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi.
Non spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie. Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono. Astenetevi da ogni specie di male.
Il Dio della pace vi santifichi interamente, e tutta la vostra persona, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo.
Degno di fede è colui che vi chiama: egli farà tutto questo!

Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO           

Is 61,1 (cit. in Lc 4,18)

Alleluia, alleluia.

Lo Spirito del Signore è sopra di me,
mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio.

Alleluia.

VANGELO

In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete.
Il brano proposto mette insieme alcuni versetti del prologo e la testimonianza del Battista. L’evangelista parla ai cristiani e a coloro che ancora erano seguaci del precursore. Egli ha avuto la missione di testimoniare che Gesù è la luce del mondo e, fedele alla verità, rifiuta qualsiasi altra identificazione o missione.
Dal vangelo secondo Giovanni Gv 1,6-8.19-28
Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce.
Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaia».
Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?».
Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».
Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.
Parola del Signore.

Parola del Signore.

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2. introduzioni – IV DOMENICA di AVVENTO

24 DICEMBRE

IV DOMENICA DI AVVENTO Anno B

IV Domenica «Gaudete»

Giovanni Battista è presentato dalla liturgia di questa domenica, per rendere più intensa e impegnata, sul piano spirituale, la preparazione al Natale del Signore. All’annuncio gioioso della sua vicinanza il Battista aggiunge l’invito pressante alla conversione del cuore e della mentalità: per accogliere il Signore bisogna staccarsi dal peccato. Anche oggi nella Chiesa Dio suscita profeti che sanno indicare la strada che porta al Signore.

PRIMA LETTURA

Il regno di Davide sarà saldo per sempre davanti al Signore.
Davide ha il progetto di innalzare un tempio per il Signore; il profeta Natan, ragionando con la propria testa, attribuisce al Signore un’approvazione che viene subito smentita. Il Signore però approva l’intenzione di Davide e lo ricompensa con una promessa inaudita. Il regno dei discendenti di Davide però finirà con la distruzione del tempio ad opera di Babilonia, ma la promessa di Dio si realizzerà con la venuta del Messia, Gesù, il cui regno non avrà fine.

SALMO RESPONSORIALE     

Dal Salmo 88 (89)
Il salmista canta la propria fiducia nella fedeltà del Signore: le sue promesse non cadranno nel vuoto, ma si realizzeranno al tempo opportuno e il suo amore non verrà mai meno.

SECONDA LETTURA

Il mistero avvolto nel silenzio per secoli, ora è manifestato.
Paolo, concludendo la lettera ai Romani, innalza la sua lode a Dio Padre perché in Gesù Cristo ha manifestato il suo progetto di amore per la salvezza dell’umanità, ha inviato gli apostoli ad annunciare il Vangelo e a guidare i cristiani sulla via della fede e provvederà a confermare l’adesione dei credenti a Cristo.

VANGELO

Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce.
In questo brano Luca raccoglie molti testi del Primo Testamento e li unifica nell’annuncio della nascita del Messia. Il centro del brano è il bambino che deve nascere, di cui si dicono il nome, l’identità e la missione. Maria rappresenta il nuovo Israele, che, diversamente dal vecchio, accoglie con gioia la Parola e offre la propria totale e obbediente collaborazione, per la realizzazione del progetto di Dio.

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5. Preghiere di perdono e dei fedeli – IV DOMENICA di AVVENTO

24 DICEMBRE

IV DOMENICA DI AVVENTO Anno B

«DOMENICA GAUDETE»

RICHIESTE DI PERDONO

    • • Signore, spesso non abbiamo mantenuto le nostre promesse a te e ai fratelli. Kyrie Eleison.
      • Cristo, aspettiamo la tua venuta, ma abbiamo difficoltà a convertirci. Christe eleison.
      • Signore, tu vieni ogni giorno, ma a volte non ti riconosciamo nei fratelli più deboli e bisognosi. Kyrie eleison.

PREGHIERA UNIVERSALE

Dio Padre ha ascoltato il grido dell’umanità bisognosa di salvezza. Con fiducia nel suo amore paterno, presentiamo a lui la nostra preghiera e diciamo insieme: Padre, manda Gesù a salvarci.
• Affinché tu conduca la storia dell’umanità sul cammino della salvezza. Preghiamo.
• Affinché possiamo sperimentare nella nostra vita che tu mantieni sempre le tue promesse. Preghiamo.
• Affinché riponiamo in te tutte le nostre speranze per un futuro del mondo più umano e cristiano. Preghiamo.
• Perché, come Maria, abbiamo il coraggio e la disponibilità di rispondere «avvenga per me secondo la tua parola». Preghiamo.
O Padre, col tuo Figlio Gesù Cristo hai redento la storia dell’umanità peccatrice. Manda ancora oggi tuo Figlio Gesù perché ci liberi da ogni legame con il peccato. Lui che vive e regna nei secoli dei secoli.