21 novembre
34ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Gesù Cristo re dell’universo
Proclamiamo la regalità di Cristo
Con questa solennità dedicata a Cristo, re dell’universo, si conclude l’anno liturgico. «L’anno trascorso ci ha aiutati a conoscere Gesù per essere suoi discepoli. Tutta la storia è segnata dall’evento Cristo. Tutta la liturgia ruota attorno ai misteri della incarnazione, passione, morte e risurrezione di Gesù. E, a conclusione di tutto ciò che è stato proclamato, la Chiesa dichiara che Gesù il Signore è re dell’universo» (papa Francesco).
PRIMA LETTURA
Il suo potere è un potere eterno.
Il profeta Daniele, in una visione apocalittica, descrive la glorificazione di Gesù, simbolicamente presentato come «figlio d’uomo», a cui Dio dà potere, gloria e regno eterno.
Dal libro del profeta Daniele. Dn 7,13-14
Guardando nelle visioni notturne, ecco venire con le nubi del cielo uno simile a un figlio d’uomo; giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui. Gli furono dati potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano: il suo potere è un potere eterno, che non finirà mai, e il suo regno non sarà mai distrutto.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE Dal Salmo 92 (93)
Il salmista esprime parole piene di ammirazione per la regalità di Dio e la sua santità. Solo Dio, in tutta la storia di Israele, ha regnato sul suo popolo.
Rit. Il Signore regna, si riveste di splendore.
Il Signore regna,
si riveste di maestà:
si riveste il Signore,
si cinge di forza.
È stabile il mondo,
non potrà vacillare.
Stabile è il tuo trono da sempre,
dall’eternità tu sei.
Davvero degni di fede
i tuoi insegnamenti!
La santità si addice alla tua casa
per la durata dei giorni, Signore.
SECONDA LETTURA
Il sovrano dei re della terra ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio.ù
In una grandiosa visione, l’Apocalisse descrive la gloria di Gesù, alfa e omega dell’umanità, che ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue. Egli viene sulle nubi e ogni uomo si batterà il petto, anche quelli che lo hanno crocifisso.
Dal libro dell’Apocalisse. Ap 1,5-8
Gesù Cristo è il testimone fedele, il primogenito dei morti e il sovrano dei re della terra.
A Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen. Ecco, viene con le nubi e ogni occhio lo vedrà, anche quelli che lo trafissero, e per lui tutte le tribù della terra si batteranno il petto.
Sì, Amen!
Dice il Signore Dio: Io sono l’Alfa e l’Omèga, Colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente!
Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO Mc 1 ,9.10
Alleluia, alleluia.
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide!
Alleluia.
VANGELO
Tu lo dici: io sono re.
Imprigionato e indifeso davanti a Pilato, Gesù dà la più chiara affermazione della propria identità regale. «Io sono re», dice. Ma il suo regno non è di questo mondo.
Dal Vangelo secondo Giovanni. Gv 18,33b-37
In quel tempo, Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?».
Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».
Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».
Parola del Signore.