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2. introduzioni – 2ª DOMENICA DI AVVENTO

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2ª DOMENICA DI AVVENTO
IL TEMPO DELLA CONVERSIONE

La liturgia di oggi, dopo l’introduzione al tempo d’Avvento rappresentata dalla prima domenica, ci chiede di compiere un passo molto faticoso sulla via che porta alla grotta di Betlemme.
La predicazione schietta e radicale di Giovanni Battista ci invita a prepararci per la venuta del Signore raddrizzando i suoi sentieri, sgombrando cioè il nostro cuore da tutto ciò che ostacola il rapporto con Dio. In questo abbiamo un aiuto enorme, decisivo, che ci viene da Gesù stesso, che ci raggiunge anche quando ci trova impreparati, e ci offre sé stesso come esempio e come salvezza.

PRIMA LETTURA
Giudicherà con giustizia i miseri.
La visione di Isaia di un discendente di Davide, al quale tende l’intera storia del popolo d’Israele: il segno della sua presenza sarà una giustizia autentica, portatrice di pace per tutto il creato, e i primi beneficiari di questa giustizia saranno proprio coloro che la storia aveva scartato, i miseri e gli umili.

SALMO RESPONSORIALE Dal Salmo 71 (72)
Il salmista chiede a Dio di benedire il vero re d’Israele e dell’umanità intera. Rit. Vieni, Signore, re di giustizia e di pace.

SECONDA LETTURA
Gesù Cristo salva tutti gli uomini.
Paolo manda ai fedeli della comunità di Roma il più grande augurio che un cristiano possa sentirsi rivolgere: egli spera che i suoi fratelli nella fede possano seguire l’esempio di Gesù Cristo, accogliendosi l’un l’altro.

VANGELO
Convertitevi: il regno dei cieli è vicino!
L’essenzialità dello stile di vita di Giovanni Battista fa tutt’uno col suo invito a raddrizzare i sentieri per la venuta del Signore. Egli è immagine vivente della necessità di liberarsi di tutto ciò che è un di più rispetto alla vigile attesa del Figlio di Dio.

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3. Commento alle Letture – 2ª DOMENICA DI AVVENTO

4 D I C E M B R E
2ª DOMENICA DI AVVENTO
IL TEMPO DELLA CONVERSIONE

La predicazione del profeta Isaia muove dalla contestazione della situazione in cui si trova la monarchia in Giuda. Per Isaia la monarchia è ormai un tronco sterile. Tuttavia, egli annuncia che da quel ceppo sorgerà un «virgulto» (Is 11,1) di cui Dio è autore. Da questa novità viene un rinnovamento sia della figura del re sia del cosmo intero.

Le promesse del profeta
Sul virgulto di Iesse si poserà lo spirito del Signore con i suoi doni (cf Is 11,2) che plasmano le qualità del re messia. In relazione a questa novità del re anche il regno viene governato diversamente (cf Is 11,3-4). Il rinnovamento apportato dall’azione di Dio si estenderà al cosmo intero. Lì dove abitualmente regnano conflitto, contesa e pericolo, vi sarà armonia e pace (cf Is 11,6-8).
Due quadri poetici, quelli forniti da Isaia, che esprimono i desideri profondi del cuore di ogni uomo: giustizia e pace.
Il vangelo di Matteo di questa domenica presenta la figura del Battista dicendo che «egli è colui del quale aveva parlato il profeta Isaìa» (Mt 3,3). La tesi di Matteo è chiara: se Giovanni è colui di cui Isaia ha detto, ed è il precursore, colui che verrà dopo Giovanni è il realizzatore. Quel regno di giustizia e pace cui anela il cuore di ogni uomo il cristiano lo vede sorgere nella persona di Gesù. È lui l’Atteso.

I modelli dell’Avvento: Giovanni Battista
L’Avvento è attesa, ma ciò non significa che sia inerte. La seconda figura dell’attesa presentata dalla liturgia di Avvento è Giovanni il Battista. Giovanni è modello dell’attesa non solo per il ministero che esercita, ma più radicalmente per ciò che egli è.

Matteo presenta la figura del Battista descrivendo il suo abbigliamento, la sua dieta, il luogo in cui abitava, la sua predicazione e la sua auto-coscienza.
Quello di Giovanni è un abbigliamento austero (cf Mt 3,4), tipico dei profeti (cf Zc 13,4), segnatamente di Elia (cf 2Re 1,8). Ed Elia avrebbe preceduto l’Avvento del Messia.
Anche la dieta di Giovanni è di grande austerità. Soprattutto, però, rimanda a quel passaggio del vangelo di Matteo in cui i discepoli di Giovanni vanno da Gesù chiedendogli perché loro digiunano e i suoi discepoli no. La risposta è lapidaria (cf Mt 9,15). Gesù è lo sposo, Giovanni no. Prima di Gesù non c’è la festa, solo con Gesù ci sarà.
Giovanni predica nel deserto. È un luogo significativo per la fede di Israele. È il luogo del primo amore, come nel libro dell’Esodo. Oppure quello nel quale il profeta Osea porta la sua sposa infedele per purificarla e rinnovare l’amore del fidanzamento.
Giovanni predica dicendo: «Convertiteti, perché il regno dei cieli è vicino» (Mt 3,1). Gesù esordirà nella sua predicazione dicendo le stesse parole (cf Mt 4,17).
Matteo, infine, presenta Giovanni dotato di chiara auto-consapevolezza. Egli sa chi è e perché è (cf Mt 3,11). Per Giovanni è chiaro il suo ruolo di precursore, la sua relatività all’Atteso.

Il compito della fedeltà alla Parola
Giovanni è esemplare in quanto la sua figura interpella chi legge questa pagina di vangelo. La sua predicazione così aspra, eppure così vera, costringe a fare autoanalisi (cf Mt 3,7). Egli invita a una fede autentica, che non poggi illusoriamente la propria fiducia su chissà quale privilegio e invece imponga una sincera e reale adesione alla volontà di Dio. Vivere l’Avvento come tempo di attesa e di preparazione dell’incontro significa avere Cristo come meta della propria tensione interiore, e perciò – per amore, non per timore – conformare la propria esistenza a lui, nella quotidiana fedeltà alla sua Parola, animati dalla speranza che Egli realizza i desideri profondi del cuore dell’uomo e che l’incontro con Lui sarà un incontro di gioia. Alla fine dei tempi, o nella storia che viviamo.

L’atteggiamento della conversione
Tale è il cammino di conversione cui ci dispone l’Avvento. La predicazione di Giovanni richiama a una conversione all’autenticità della vita cristiana che non può che partire dalla precisa conoscenza di sé. Anche quando essa comporti il doloroso giudizio della Parola sulla propria vita.
La consapevolezza di sé aiuta all’identificazione dei luoghi concreti in cui sia necessario mobilitare risorse spirituali per prepararsi all’incontro. Ciascuno ha i suoi, tutti ne hanno qualcuno.

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4. Letture – 2ª DOMENICA AVVENTO

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2ª DOMENICA DI AVVENTO
IL TEMPO DELLA CONVERSIONE

PRIMA LETTURA
Giudicherà con giustizia i miseri.
La visione di Isaia  di un discendente di Davide,  al quale tende l’intera storia del popolo d’Israele:  il segno della sua presenza sarà  una giustizia autentica, portatrice di pace per tutto il creato, e i primi beneficiari di questa giustizia  saranno  proprio coloro che la storia aveva scartato, i miseri  e gli umili.

Dal libro del profeta Isaia                                              Is 11,1-10

In quel giorno,
un germoglio spunterà dal tronco di Iesse,
un virgulto germoglierà dalle sue radici.
Su di lui si poserà lo spirito del Signore,
spirito di sapienza e d’intelligenza,
spirito di consiglio e di fortezza,
spirito di conoscenza e di timore del Signore.
Si compiacerà del timore del Signore.
Non giudicherà secondo le apparenze
e non prenderà decisioni per sentito dire;
ma giudicherà con giustizia i miseri
e prenderà decisioni eque per gli umili della terra.
Percuoterà il violento con la verga della sua bocca,
con il soffio delle sue labbra ucciderà l’empio.
La giustizia sarà fascia dei suoi lombi
e la fedeltà cintura dei suoi fianchi.
Il lupo dimorerà insieme con l’agnello;
il leopardo si sdraierà accanto al capretto;
il vitello e il leoncello pascoleranno insieme
e un piccolo fanciullo li guiderà.
La mucca e l’orsa pascoleranno insieme;
i loro piccoli si sdraieranno insieme.
Il leone si ciberà di paglia, come il bue.
Il lattante si trastullerà sulla buca della vipera;
il bambino metterà la mano nel covo del serpente velenoso.
Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno
in tutto il mio santo monte,
perché la conoscenza del Signore riempirà la terra
come le acque ricoprono il mare.
In quel giorno avverrà
che la radice di Iesse si leverà a vessillo per i popoli.
Le nazioni la cercheranno con ansia.
La sua dimora sarà gloriosa.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE         
Dal Salmo 71 (72)
Il salmista  chiede a Dio di benedire il vero re d’Israele e dell’umanità  intera.

Rit. Vieni, Signore, re di giustizia e di pace.

O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.

Nei suoi giorni fiorisca il giusto e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.

Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri.

Il suo nome duri in eterno,
davanti al sole germogli il suo nome.
In lui siano benedette tutte le stirpi della terra
e tutte le genti lo dicano beato.

SECONDA LETTURA
Gesù Cristo salva tutti gli uomini.
Paolo manda ai fedeli della comunità di Roma il più grande augurio  che un cristiano possa sentirsi rivolgere: egli spera che i suoi fratelli nella fede possano seguire l’esempio di Gesù Cristo, accogliendosi l’un l’altro.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani               Rm 15,4-9

Fratelli, tutto ciò che è stato scritto prima di noi, è stato scritto per nostra istruzione, perché, in virtù della perseveranza e della consolazione che provengono dalle Scritture, teniamo viva la speranza.
E il Dio della perseveranza e della consolazione vi conceda di avere gli uni verso gli altri gli stessi sentimenti, sull’esempio di Cristo Gesù, perché con un solo animo e una voce sola rendiate gloria a Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo. Accoglietevi perciò gli uni gli altri come anche Cristo accolse voi, per la gloria di Dio. Dico infatti che Cristo è diventato servitore dei circoncisi per mostrare la fedeltà di Dio nel compiere le promesse dei padri; le genti invece glorificano Dio per la sua misericordia, come sta scritto: «Per questo ti loderò fra le genti e canterò inni al tuo nome».

Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO                                            Lc 3,4.6

Alleluia, alleluia.

Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!

Alleluia.

VANGELO
Convertitevi: il regno dei cieli è vicino!
L’essenzialità  dello stile di vita di Giovanni  Battista  fa tutt’uno col suo invito a raddrizzare i sentieri per la venuta del Signore. Egli è immagine vivente della necessità di liberarsi  di tutto ciò che è un di più rispetto alla  vigile attesa del Figlio di Dio.

Dal vangelo secondo Matteo                                          Mt 3,1-12

In quei giorni, venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaìa quando disse: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!».
E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico. Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? Fate dunque un frutto degno della conversione, e non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!”. Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».

Parola del Signore.

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5. Preghiere di perdono e dei fedeli – 2ª DOMENICA DI AVVENTO.

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2ª DOMENICA DI AVVENTO
IL TEMPO DELLA CONVERSIONE

PERDONO
• Signore, la confusione, la menzogna e il rumore ci impediscono di avere uno sguardo lucido sulle nostre miserie. Kyrie eleison.
• Cristo, lasciamo che l’inessenziale occupi proprio quello spazio che sarebbe necessario per accoglierti. Christe eleison.
• Signore, la nostra speranza risiede in altro da te e perciò si rivela illusoria. Kyrie eleison.

PREGHIERA UNIVERSALE

La preparazione al Natale del Signore deve svolgersi nell’essenzialità, esteriore e interiore.

Preghiamo insieme e diciamo:
Signore, riportaci all’essenziale.

  • Perché i giusti non perdano fiducia nel futuro e continuino a lavorare per la pace. Preghiamo.
  • Perché la Chiesa, segno visibile della presenza di Dio nella storia, coltivi sempre al suo interno germi di rinnovamento spirituale. Preghiamo.
  • Perché, sull’esempio di Cristo, la nostra conversione inizi dalla carità verso i fratelli. Preghiamo.
  • Perché sappiamo combattere con forza e coraggio per annunciare, ma soprattutto per essere prova vivente della tua verità. Preghiamo.

O Padre, ci hai proposto di affidare a te la nostra speranza di salvezza, assicurandoci che non saremmo rimasti delusi. Aiutaci a fidarci di te e a trarne le conseguenze, distinguendo tra ciò che è utile al tuo progetto di salvezza e ciò che può essere abbandonato. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

 

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6. Vignetta di RobiHood – 2ª DOMENICA DI AVVENTO

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2ª DOMENICA DI AVVENTO

IL TEMPO DELLA CONVERSIONE

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Pubblicazioni di Roberto Benotti (RobyHood) presso Elledici:

Laudato sii

Ancilla Domini

Un anno straordinario

Sorrisi divini

I Love Francesco

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2. introduzioni – 1ª DOMENICA DI AVVENTO

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1ª DOMENICA DI AVVENTO
IL TEMPO DELLA VIGILANZA

Oggi inizia il tempo di Avvento, e la liturgia ci invita quindi a riflettere sul vero significato di questo periodo d’attesa. Certo l’Avvento, come il Natale, è un tempo «speciale». La Parola ci suggerisce però che l’eccezionalità di questi giorni si comprende solo mettendoli in relazione col resto della nostra vita di uomini e di cristiani.
Sia Paolo, nella lettera ai Romani, sia Gesù, nel vangelo di Matteo, ci dicono che la chiave per comprendere ciò che accade sta in noi e nel nostro modo di affrontare l’attesa. Solo rivestendosi dell’armatura della luce, cioè compiendo opere degne di Dio, possiamo renderci degni e prepararci alla venuta nel mondo del Figlio dell’uomo.

PRIMA LETTURA
Il Signore unisce tutti i popoli nella pace eterna del suo Regno.
Il profeta Isaia vive in anni difficili per il popolo eletto. Israele sembra dover scegliere tra la perdita della propria fede a favore di alleanze politiche o la difesa della propria identità e la distruzione. È proprio in mezzo a questo tempo di prova che il profeta annuncia l’avvento di un regno di pace.

SALMO RESPONSORIALE          Dal Salmo 121 (122)
Questo inno di lode veniva cantato dai pellegrini che salivano verso Gerusalemme e augura la pace a tutti coloro che confidano nel Signore.

SECONDA LETTURA
La nostra salvezza è più vicina.
Paolo invita i fratelli a mantenersi irreprensibili, per essere degni del regno di Dio. Egli paragona la situazione dei cristiani a quella di coloro che attraversano una notte tenebrosa, alla quale però, come ad ogni altra notte, seguirà un giorno pieno di luce.

VANGELO
Vegliate, per essere pronti al suo arrivo.
Gesù ricorda ai suoi discepoli la vicenda di Noè e fa loro notare come gli uomini non fossero pronti all’arrivo del diluvio. Allo stesso modo la capacità di accogliere Cristo è frutto più di una costante preparazione interiore e di un’attesa pacata e fedele che dell’agitazione per un giorno speciale.

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3. Commento alle Letture – 1ª DOMENICA DI AVVENTO

2 7         N O V E M B R E
1ª DOMENICA DI AVVENTO
IL TEMPO DELLA VIGILANZA

Un nuovo anno inizia, liturgicamente, non per segnare una discontinuità con il passato, bensì per continuare il cammino iniziato. L’Avvento è percepito principalmente come i giorni che precedono e preparano il Natale. Spiritualmente, però, l’Avvento è questo perché è altro. È preparazione a un incontro: quello fra Dio e uomo nella persona storica di Gesù, di cui facciamo memoria il 25 dicembre; quello fra Dio e l’umanità per mezzo della persona di Gesù Cristo; quello definitivo, alla fine dei tempi, con il Cristo Glorioso al suo ritorno. Il nuovo anno non è in discontinuità con quello precedente perché tutta la storia è in tensione verso il Regno. Tutta la storia nel suo complesso, tutta la vita cristiana è Avvento: tempo di preparazione e attesa.

I modelli dell’Avvento: Isaia
Le domeniche del tempo di Avvento propongono dei modelli in questo cammino. In questa prima domenica ci si può soffermare sulla figura del profeta Isaia. Egli, almeno il cosiddetto primo Isaia, opera in un tempo di grave crisi politica e religiosa del regno di Giuda. In questo contesto il suo ministero ha il suo centro nel tentativo di risvegliare la fede nell’unico Signore in cui confidare per la salvezza.
Isaia annuncia il convergere di tutti i popoli verso il monte di Sion (cf Is 2,2-3), un pellegrinaggio di tutta l’umanità al luogo da cui viene la salvezza. Dio è il Dio salvatore. Tutti gli uomini sono chiamati ad andare a lui perché nessuno è escluso dalla possibilità della relazione con lui.
Con forti immagini poetiche il tempo della salvezza è descritto come un tempo di pace (cf Is 2,4). I prodotti dell’ingegno dell’uomo non sono più posti al servizio della violenza e della guerra, della sopraffazione e della distruzione. Essi vengono convertiti da un uso per il male a un uso per il bene.

Il compito della profezia
Tutta la storia è cammino verso il Regno. In questo lungo Avvento i cristiani hanno un compito: hanno il dovere della profezia. Si può essere capaci di parola profetica solo quando ci si nutre abbondantemente della Parola della Scrittura. Così ci si può mettere al servizio di una parola altra rispetto a quella umana, continuando a proclamare, anche tra i travagli della storia, un annuncio di speranza. La parola profetica è giudizio del presente, crisi del presente. Essa perciò è capace di guidare il cammino verso il Regno.
L’Avvento, tempo liturgico che invita a riflettere su come la storia intera tenda all’incontro con un Atteso, esorta i cristiani a riscoprire il compito della profezia, animato da un profondo ottimismo ma capace di lucido giudizio. Perciò è necessaria la vigilanza, una delle virtù che qualificano il cammino dell’Avvento.

L’atteggiamento della vigilanza
Paolo esorta i cristiani di Roma dicendo: «Questo voi farete, consapevoli del momento» (Rm 13,11). Il «momento» è il tempo opportuno e qualificato della salvezza. È il tempo imperdibile della salvezza, il tempo da discernere per non lasciarselo sfuggire. È la vigilanza che abilita al discernimento.
danna i contemporanei di Noè perché facevano cose malvagie. Tuttavia, immersi e assorbiti in quelle azioni ordinarie, essi vivevano inconsapevolmente. È la vigilanza che consente di mantenersi desti, spiritualmente consapevoli, anche nelle azioni ordinarie della vita.
È la vigilanza che consente di persistere nel tempo, anche quand’esso sia tribolato. San Paolo afferma che «la notte è avanzata, il giorno è vicino». (Rm 13,12). È un’immagine di speranza. Si diradano le tenebre per l’avvicinarsi del momento del ritorno del Signore.
È ancora la vigilanza che consente, nel tempo, di non intiepidirsi nella fede e nella carità, poiché sapendo discernere il tempo ci si mantiene interiormente desti e tesi all’incontro (cf Mt 24,42).
La vigilanza è il presupposto per vivere una vita di sobrietà, di dominio di sé, di lotta contro i vizi, per riassumere quanto dice san Paolo. Sono modi per esemplificare il perfezionamento ascetico, aspetto necessario perché sorga nel cristiano l’uomo nuovo, in noi espresso dalla simbologia battesimale di Paolo (cf Rm 13,14).

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4. Letture – Iª DOMENICA AVVENTO

2 7         N O V E M B R E
1ª DOMENICA DI AVVENTO
IL TEMPO DELLA VIGILANZA

PRIMA LETTURA
Il Signore unisce tutti i popoli nella pace eterna del suo Regno.
Il profeta Isaia vive in anni difficili per il popolo eletto. Israele sembra dover scegliere tra la perdita della propria fede a favore di alleanze politiche o la difesa della propria identità e la distruzione. È proprio in mezzo a questo tempo di prova che il profeta annuncia l’avvento di un regno di pace.

Dal libro del profeta Isaia                         Is 2,1-5
Messaggio che Isaìa, figlio di Amoz, ricevette in visione su Giuda e su Gerusalemme.
Alla fine dei giorni,
il monte del tempio del Signore
sarà saldo sulla cima dei monti
e s’innalzerà sopra i colli,
e ad esso affluiranno tutte le genti.
Verranno molti popoli e diranno:
«Venite, saliamo sul monte del Signore,
al tempio del Dio di Giacobbe,
perché ci insegni le sue vie
e possiamo camminare per i suoi sentieri».
Poiché da Sion uscirà la legge
e da Gerusalemme la parola del Signore.
Egli sarà giudice fra le genti
e arbitro fra molti popoli.
Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri,
delle loro lance faranno falci;
una nazione non alzerà più la spada
contro un’altra nazione,
non impareranno più l’arte della guerra.
Casa di Giacobbe, venite,
camminiamo nella luce del Signore.

SALMO RESPONSORIALE          Dal Salmo 121 (122)
Questo inno di lode veniva cantato dai pellegrini che salivano verso Gerusalemme e augura la pace a tutti coloro che confidano nel Signore.
Rit. Andiamo con gioia incontro al Signore.
Quale gioia, quando mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore!».
Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme!

È là che salgono le tribù,
le tribù del Signore,
secondo la legge d’Israele,
per lodare il nome del Signore.

Là sono posti i troni del giudizio,
i troni della casa di Davide.

Chiedete pace per Gerusalemme:
vivano sicuri quelli che ti amano;
sia pace nelle tue mura,
sicurezza nei tuoi palazzi.

Per i miei fratelli e i miei amici
io dirò: «Su di te sia pace!».
Per la casa del Signore nostro Dio,
chiederò per te il bene.

SECONDA LETTURA
La nostra salvezza è più vicina.
Paolo invita i fratelli a mantenersi irreprensibili, per essere degni del regno di Dio. Egli paragona la situazione dei cristiani a quella di coloro che attraversano una notte tenebrosa, alla quale però, come ad ogni altra notte, seguirà un giorno pieno di luce.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani     Rm 13,11-14a

Fratelli, questo voi farete, consapevoli del momento: è ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché adesso la nostra salvezza è più vicina di quando diventammo credenti.
La notte è avanzata, il giorno è vicino. Perciò gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a orge e ubriachezze, non fra lussurie e impurità, non in litigi e gelosie. Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo. Parola di Dio.

ALLELUIA
Alleluia, alleluia.
Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza.
Alleluia.

VANGELO
Vegliate, per essere pronti al suo arrivo.
Gesù ricorda ai suoi discepoli la vicenda di Noè e fa loro notare come gli uomini non fossero pronti all’arrivo del diluvio. Allo stesso modo la capacità di accogliere Cristo è frutto più di una costante preparazione interiore e di un’attesa pacata e fedele che dell’agitazione per un giorno speciale.

Dal vangelo secondo Matteo                   Mt 24,37-44
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata.
Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Parola del Signore.

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5. Preghiere di perdono e dei fedeli – 1ª DOMENICA DI AVVENTO.

2 7         N O V E M B R E
1ª DOMENICA DI AVVENTO
IL TEMPO DELLA VIGILANZA

PERDONO
• Signore, le opere delle tenebre ci impediscono di attendere degnamente la tua luce. Kyrie eleison.
• la nostra vigilanza si riduce spesso a ripetizione di una routine. Christe eleison.
• Signore, non siamo capaci di spirito profetico e il presente ci sembra senza senso. Kyrie eleison.

PREGHIERA UNIVERSALE
L’inizio del tempo di Avvento deve coincidere con una conversione autentica, così da poter accogliere Cristo nella nostra vita. Preghiamo insieme e diciamo:

Signore, mandaci la tua salvezza e saremo pronti.

• Perché la pace, condizione indispensabile per la tua presenza nel mondo, trovi spazio in ciascuno di noi. Preghiamo.
• Perché sappiamo attendere serenamente e costruire attivamente un futuro migliore. Preghiamo.
• Perché abbiamo il coraggio di rivalutare ogni aspetto della nostra vita alla luce della tua venuta nel mondo. Preghiamo.
• Perché testimoniamo la nostra voglia di incontrarti con le scelte di ogni giorno. Preghiamo.

O Padre, ci hai concesso un tempo per prepararci degnamente alla venuta nel mondo del tuo Figlio Gesù. Aiutaci a non sprecarlo e a prendere ogni provvedimento necessario a modellare le nostre vite secondo la tua volontà. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.