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5. Preghiere di perdono e dei fedeli – XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

21 LUGLIO

XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

LA COMPASSIONE DEL PASTORE

RICHIESTA DI PERDONO

  • Padre, non ci accorgiamo che tu ti prendi cura amorevole di ciascuno di noi. Kyrie eleison.
  • Cristo, ci hai insegnato tutto ciò che ci serve per la salvezza, ma noi a volte non ci lasciamo istruire da te. Christe eleison.
  • Spirito Santo, ci dai la tua luce per comprendere il Vangelo, ma noi qualche volta ci siamo arresi alle prime difficoltà. Kyrie eleison.

PREGHIERA UNIVERSALE

A volte ci sentiamo come pecore senza pastore, ma Dio Padre ha mandato il buon Pastore che ci guida ai pascoli della vita.
Eleviamo a Dio la nostra preghiera fiduciosa e diciamo insieme: Padre, ascolta la nostra preghiera.

  • Affinché ogni giorno riusciamo a trovare il tempo per un colloquio personale con te e con Gesù. Preghiamo.
  • Affinché sappiamo guardare con compassione i poveri e i bisognosi del nostro quartiere e troviamo il modo di aiutarli nel corpo e nello spirito. Preghiamo.
  • Affinché noi cristiani impariamo da Gesù a essere costruttori di pace e di unità nelle famiglie e nelle comunità. Preghiamo.
  • Affinché nella Chiesa sorgano tanti uomini e donne che sappiano testimoniare e insegnare il Vangelo ai ragazzi e ai giovani. Preghiamo.

Padre, ti ringraziamo perché hai mandato tuo figlio Gesù, buon pastore. Donaci il tuo Spirito perché comprendiamo il suo insegnamento e lo traduciamo in vita quotidiana. Per Cristo nostro Signore.

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6. Vignetta di RobinHood – 21 LUGLIO – XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

21 LUGLIO

XVI DOMENICA DEL
TEMPO ORDINARIO

LA COMPASSIONE
DEL PASTORE

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Pubblicazioni di Roberto Benotti (RobyHood) presso Elledici:

Laudato sii

Ancilla Domini

Un anno straordinario

Sorrisi divini

I Love Francesco

Testi e i commenti proposti per domenica 18 FEBBRAIO2024 – I DOMENICA DI QUARESIMA anno B (COLORE VIOLA) 

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2. introduzioni – 14 LUGLIO XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

14 LUGLIO

XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

IL VANGELO CAMMINA CON I POVERI

PRIMA LETTURA

Va’, profetizza al mio popolo.
Il regno di Israele è ricco, il re stipendia i sacerdoti. Il profeta Amos denuncia che la ricchezza appartiene a pochi e viene dallo sfruttamento dei poveri e che la religiosità è vanificata dall’ipocrisia. Amasia, sacerdote legato al re, è preoccupato che la predicazione di Amos crei problemi e gli ordina di tornare in Giudea. Amos è povero e libero e rivendica di essere stato mandato da Dio e di obbedire a lui solo, perciò può annunciare la rovina del regno di Israele.

SALMO RESPONSORIALE                

Dal Salmo 122 (123)

Il salmista esprime la sua piena fiducia nell’opera di Dio: ciò che egli annuncia si realizzerà, perché il Signore ama il suo popolo.

SECONDA LETTURA

In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo.
Nel Primo Testamento le benedizioni erano inni di ringraziamento a Dio per i benefici materiali. Questo inno della lettera agli Efesini è una benedizione al Padre per gli immensi benefici spirituali che egli ha compiuto in Cristo Gesù per la salvezza di tutti i popoli.

VANGELO

Prese a mandarli.
Marco presenta la missione dei dodici con poche frasi. Vanno a due a due, viaggiano da poveri, accettano l’ospitalità, non devono costringere nessuno a credere, hanno il potere di guarire gli altri da ogni forma di male.

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3. Commento alle Letture – 14 LUGLIO XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

14 LUGLIO

XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

IL VANGELO CAMMINA CON I POVERI

COMMENTO

Quando il gruppo dei dodici è stato costituito, Marco ci ha informati che Gesù li ha chiamati «perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demoni». In questo brano si realizza la seconda intenzione di Gesù. Sono stati con lui un certo tempo, non moltissimo, hanno visto parlare e agire Gesù, non hanno ancora ben capito chi sia, fino alla risurrezione non capiranno molto. Anzi Marco sottolineerà la loro costante incapacità di capire; eppure Gesù li manda ad annunciare la presenza del Regno di Dio nel mondo ed essi fanno esperienza della loro capacità di fare miracoli e della conversione della gente.
Gesù dà loro le ultime istruzioni: essendo annunciatori del Regno, devono affidarsi completamente alla potenza di Dio, che li accompagna. Non c’è nessun’altra garanzia. Sono a due a due, perché l’annuncio del Vangelo deve essere sempre comunitario e preceduto dalla testimonianza dell’amore fraterno. Inoltre, preannuncia che troveranno persone disposte a convertirsi e ad offrire loro ospitalità e cibo. Gli apostoli così iniziano a fare esperienza della presenza di Gesù nella loro azione apostolica, anche prima della risurrezione. In seguito questo sarà ancora più chiaro per loro. Il Signore infatti non chiama e non affida missioni, senza dare anche la capacità di realizzarle, fino al potere di fare miracoli, che annunciano la presenza del Regno di Dio e costituiscono la prova della verità dell’annuncio.
Faranno anche esperienza del rifiuto, ma non devono scoraggiarsi o entrare in crisi. L’adesione al Vangelo esige una scelta libera, ma chi rifiuta deve sapere che ci sono delle conseguenze. La polvere scossa dai calzari è un giudizio che sarà ripreso alla fine dei tempi, ma sul presente costituisce l’ultimo invito a convertirsi. Infatti, tenendo presente tutto il Vangelo, non possiamo escludere la speranza che chi ha rifiutato, ricordando la testimonianza della polvere nei momenti di tristezza o di fallimento, possa recuperare l’annuncio di una salvezza che è offerta a tutti, anche a chi all’inizio ha detto di no.

SPUNTI PER L’ATTUALIZZAZIONE E LA PREGHIERA

    1. Mandati a due a due, non tanto per aiutarsi, ma per essere, con la parola e con l’amore fraterno, testimoni credibili di una nuova vita offerta a tutti. Quando pensiamo di poter testimoniare da soli, corriamo il rischio di diffondere idee, non vita nuova.
    2. Povertà e credibilità dell’annuncio sono strettamente legati. Più della parola vale lo stile di vita conforme al Vangelo, nella somiglianza a Gesù. La Chiesa ha fatto molte volte l’esperienza della sterilità della sua parola, quando si è fidata della potenza o della ricchezza dei mezzi.
    3. Gesù manda gli apostoli verso chi ha bisogno dell’annuncio. Il luogo della missione è dovunque ci siano uomini e donne alle prese con la vita concreta. Il metodo è Cristo stesso: incarnarsi e condividere i doni che si posseggono in uno scambio fraterno e gratuito.
    4. L’inviato può essere rifiutato. Nessun problema, ci si rivolge ad altri. Magari si può tentare, più tardi, un ”secondo giro”. Qualcuno potrebbe non aver capito bene, oppure potrebbero essere stati gli evangelizzatori, scarsi di testimonianza e di fraternità, a causare il rifiuto.

PROPOSTA DI IMPEGNO DELLA SETTIMANA

Proviamo a dire una parola presa dal vangelo a un fratello che attraversa un momento difficile.

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4. Letture – 14 LUGLIO XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

14 LUGLIO

XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

IL VANGELO CAMMINA CON I POVERI

PRIMA LETTURA

Va’, profetizza al mio popolo.
Il regno di Israele è ricco, il re stipendia i sacerdoti. Il profeta Amos denuncia che la ricchezza appartiene a pochi e viene dallo sfruttamento dei poveri e che la religiosità è vanificata dall’ipocrisia. Amasia, sacerdote legato al re, è preoccupato che la predicazione di Amos crei problemi e gli ordina di tornare in Giudea. Amos è povero e libero e rivendica di essere stato mandato da Dio e di obbedire a lui solo, perciò può annunciare la rovina del regno di Israele.

Dal libro del profeta Amos         Am 7,12-15

In quei giorni, Amasìa, [sacerdote di Betel,] disse ad Amos: «Vattene, veggente, ritìrati nella terra di Giuda; là mangerai il tuo pane e là potrai profetizzare, ma a Betel non profetizzare più, perché questo è il santuario del re ed è il tempio del regno».
Amos rispose ad Amasìa e disse: «Non ero profeta né figlio di profeta; ero un mandriano e coltivavo piante di sicomòro. Il Signore mi prese, mi chiamò mentre seguivo il gregge.
Il Signore mi disse: Va’, profetizza al mio popolo Israele».

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE                

Dal Salmo 122 (123)

Il salmista esprime la sua piena fiducia nell’opera di Dio: ciò che egli annuncia si realizzerà, perché il Signore ama il suo popolo.

Mostraci, Signore, la tua misericordia.

Ascolterò che cosa dice Dio,
il Signore: egli annuncia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli.
Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra.

Amore e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.

Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino.

SECONDA LETTURA

In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo.
Nel Primo Testamento le benedizioni erano inni di ringraziamento a Dio per i benefici materiali. Questo inno della lettera agli Efesini è una benedizione al Padre per gli immensi benefici spirituali che egli ha compiuto in Cristo Gesù per la salvezza di tutti i popoli.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini         Ef 1,3-14

TRA PARENTESI [ ] LA FORMA BREVE.

[Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, secondo il disegno d’amore della sua volontà, a lode dello splendore della sua grazia, di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.
In lui, mediante il suo sangue, abbiamo la redenzione, il perdono delle colpe, secondo la ricchezza della sua grazia. Egli l’ha riversata in abbondanza su di noi con ogni sapienza e intelligenza, facendoci conoscere il mistero della sua volontà, secondo la benevolenza che in lui si era proposto per il governo della pienezza dei tempi: ricondurre al Cristo, unico capo, tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra.]
In lui siamo stati fatti anche eredi, predestinati – secondo il progetto di colui che tutto opera secondo la sua volontà – a essere lode della sua gloria, noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo.
In lui anche voi, dopo avere ascoltato la parola della verità, il Vangelo della vostra salvezza, e avere in esso creduto, avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale è caparra della nostra eredità, in attesa della completa redenzione di coloro che Dio si è acquistato a lode della sua gloria.

Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO

(Cf Ef 1,17-18)

Alleluia, alleluia.

Il Padre del Signore nostro Gesù Cristo illumini gli occhi del nostro cuore
per farci comprendere a quale speranza ci ha chiamati.

Alleluia.

VANGELO

Prese a mandarli.
Marco presenta la missione dei dodici con poche frasi. Vanno a due a due, viaggiano da poveri, accettano l’ospitalità, non devono costringere nessuno a credere, hanno il potere di guarire gli altri da ogni forma di male.

Dal vangelo secondo Marco       Mc 6,7-13

In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro». Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.

Parola del Signore.

Parola del Signore.

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5. Preghiere di perdono e dei fedeli – XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

14 LUGLIO

XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

IL VANGELO CAMMINA CON I POVERI

RICHIESTA DI PERDONO

  • Padre, abbiamo invidiato i ricchi e i potenti di questo mondo. Kyrie eleison.
  • Cristo, tu ci vuoi fratelli che si amano, ma noi preferiamo pensare e agire da soli. Christe eleison.
  • • Spirito Santo, tu ci suggerisci le parole giuste, ma noi le sostituiamo con parole nostre.  Kyrie eleison.

PREGHIERA UNIVERSALE

Il Padre trova persone e modi sempre nuovi per riversare il suo amore su di noi.
Riconoscenti per i suoi doni, presentiamogli al nostra preghiera e diciamo insieme: Ascoltaci, o Signore.

  • Affinché la Chiesa sappia educare i tuoi figli a vivere il Vangelo e a testimoniarlo a chi non crede. Preghiamo.
  • Affinché i missionari, nel portare il Vangelo, mettano la loro fiducia non nei mezzi potenti, ma nella potenza della tua parola. Preghiamo.
  • Affinché tu mandi sempre uomini e donne che, animati dal tuo Spirito, sappiano denunciare le ingiustizie. Preghiamo.
  • Affinché tutte le comunità cristiane diano al mondo la testimonianza dell’amore fraterno. Preghiamo.

O Padre, nel tuo Figlio Gesù Cristo, ci hai inviato nel mondo quali testimoni del tuo amore per l’uomo. Fa’ che la nostra fede e le nostre opere siano il segno più credibile della verità del Vangelo. Per Cristo nostro Signore.

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6. Vignetta di RobinHood – 14 LUGLIO – XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

14 LUGLIO

XV DOMENICA DEL
TEMPO ORDINARIO

IL VANGELO
CAMMINA CON I POVERI

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Pubblicazioni di Roberto Benotti (RobyHood) presso Elledici:

Laudato sii

Ancilla Domini

Un anno straordinario

Sorrisi divini

I Love Francesco

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3. Commento alle Letture – 7 LUGLIO XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

7 LUGLIO

XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

GESÙ, LA NOVITÀ RIFIUTATA

COMMENTO

È un brano che fa pensare, per le ricadute spirituali su noi, cristiani di oggi. L’evangelista, da parte sua, continua il discorso sulla fede, per rispondere alla domanda:
«Ma Gesù, chi è?».
Probabilmente Gesù pensava che i suoi paesani sarebbero stati contenti di vederlo come profeta e guaritore. Invece essi prima si stupiscono di ciò che Gesù sta operando nei paesi attorno (miracoli e insegnamento). Certo, lo stupore potrebbe aprire la strada alla fede: invece essi si scandalizzano di lui. Nel loro cammino verso Dio inciampano (è il significato di “scandalo”) nei loro pregiudizi, così l’orgoglio e la grettezza impediscono loro di accettare come dono inatteso di Dio il fatto che egli possa scegliere come profeta uno che essi hanno conosciuto e visto crescere come una persona del tutto “normale”, come loro.
Possiamo domandarci il perché di questa chiusura. I suoi compaesani sono legati alle tradizioni, la sua famiglia aveva già tentato di ricondurlo a casa, perché la sua predicazione era pericolosa e gli aveva procurato dei nemici. Ma Gesù non fa passi indietro e a Nazaret si presenta con i suoi discepoli, che rappresentano la novità del Regno che egli annuncia e l’inizio del nuovo popolo di Dio. Forse per loro tutto questo rappresenta una novità inaccettabile.
Amaramente allora Gesù deve riconoscere la verità di un proverbio e accettare che di fronte a lui tutti sono chiamati a scegliere liberamente se credere o no. Certo questo per lui è causa non solo di meraviglia, ma anche di sofferenza, perché i suoi parenti e conoscenti rifiutano il dono della salvezza che lui è venuto a realizzare e offrire gratuitamente a tutti.
Domenica scorsa abbiamo letto del miracolo che Gesù compie inconsapevolmente per la donna che con grande fede tocca il suo mantello. Oggi vediamo che a Nazaret Gesù fa l’esperienza di non poter operare miracoli a causa della incredulità dei suoi paesani (miracolo e fede sono inseparabili!). Ma non si lascia irretire dalla folla, guarda al cuore di ciascuno, per questo guarisce i pochi malati che manifestano la loro fede in lui. Tutto questo non ferma Gesù, egli continua la sua missione e insegna a tutti quelli che vogliono ascoltarlo, tutti quelli che, liberi dai pregiudizi, possono giungere alla fede, riconoscendo in Gesù almeno un uomo mandato e approvato da Dio.
Una familiarità superficiale impedisce di conoscere veramente una persona. Se questo vale nei rapporti tra di noi, a maggior ragione vale nei confronti di Gesù. Molti cristiani pensano di conoscerlo, prendono di lui qualcosa che hanno sentito al catechismo, tralasciano quello che non piace o dà fastidio, situano Gesù in un angolino della loro vita e non lasciano più scalfire la mente e il cuore dalla sua parola. Anche noi corriamo il rischio di essere increduli come i suoi paesani, perché pensiamo di conoscerlo già. Se è così, non possiamo sperimentare e riconoscere i doni che egli ci fa con la sua presenza.

SPUNTI PER L’ATTUALIZZAZIONE E LA PREGHIERA

  1. Gesù insegna, perché ha da comunicare una verità che gli uomini non possono conoscere solo con gli sforzi dell’intelligenza. Oggi tanti insegnano cose diverse da lui. Noi possiamo interrogarci su quanto i nostri pensieri e le nostre scelte corrispondano all’insegnamento di Gesù.
  2. Quando insegna e opera prodigi, Gesù genera stupore. È difficile che la lettura del vangelo o l’ascolto di una omelia generi in noi uno stupore simile. Forse dobbiamo fare maggiore attenzione alla nostra vita quotidiana e stupirci di come la parola di Gesù la illumini, la corregga, la renda nuova, bella e feconda.
  3. I compaesani di Gesù si sono scandalizzati e hanno perso il dono che Dio voleva fare loro attraverso Gesù. Riusciamo almeno qualche volta a renderci conto che su Gesù diamo troppe cose per scontate e, prigionieri di ciò che pensiamo di sapere già, anche noi non vediamo il dono che il Signore ci sta offrendo?
  4. Gesù, quando insegnava, era parola di Dio comunicata agli uomini. Oggi Dio continua a parlare anche attraverso uomini e donne “normali”, come noi. Chiediamo il dono dello Spirito, perché ci aiuti a riconoscere la parola che il Signore ci rivolge attraverso le persone che lui ci mette accanto o che ci fa incontrare.

PROPOSTA DI IMPEGNO DELLA SETTIMANA

Ricordiamo una parola giusta che abbiamo ascoltato in chiesa o da un amico e alla quale non abbiamo dato ascolto.