26 MARZO
IV DOMENICA DI QUARESIMA
«IO SONO LA RISURREZIONE E LA VITA»
Gesù davanti a Marta e Maria, che piangono per la morte del fratello Lazzaro, si rivela come «risurrezione e vita». Affronta la debolezza della fede delle sue amiche e manifesta la potenza del suo amore, riportando in vita Lazzaro. Questo segno dice qualcosa di decisivo a ogni persona. Di fronte alla morte che porta via i nostri cari, il Signore afferma la sua vittoria e la volontà del Padre di dare la vita che non muore a tutti i suoi figli.
PRIMA LETTURA
Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete.
Il popolo è in esilio a Babilonia e ha la tentazione di perdere ogni speranza e di identificare l’esilio con la morte. Il profeta Ezechiele annuncia un’opera del Signore incredibile e insperata: la risurrezione del popolo e il ritorno a Gerusalemme.
SALMO RESPONSORIALE Dal Salmo 129 (130)
Il riconoscimento delle proprie colpe spinge il cuore del salmista a credere e a sperare che la misericordia del Signore cancellerà le sue colpe. Lo stesso vale per tutto il popolo di Israele.
SECONDA LETTURA
Lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi.
Il peccato ha introdotto la morte nel mondo. Cristo è risorto dai morti e ha messo a disposizione di tutti il suo Spirito, capace di vincere la morte. Chiunque si allontana dal peccato e appartiene a Cristo ha la vita eterna e, grazie a lui, non sarà prigioniero della morte.
VANGELO*
Io sono la risurrezione e la vita.
Il ritorno alla vita di Lazzaro è il sesto e ultimo «segno» realizzato da Gesù, prima del segno supremo del dono della sua vita in croce e della sua risurrezione. «Io sono la risurrezione e la vita»: è la rivelazione di un aspetto centrale dell’identità del Verbo incarnato. La domanda di Gesù a Marta, «credi questo?», è rivolta a ogni cristiano e attende una risposta decisiva.