31 AGOSTO
22ª DOMENICA T.O.
L’UMILTÀ, PRINCIPIO DI CONVERSIONE E DI SPERANZA
Pur rimanendo all’interno di un orizzonte laico, l’umiltà è la caratteristica del saggio. Già Socrate proclamava che la sua unica sapienza risiedeva nella consapevolezza di non sapere.
Ma il cristiano ha un motivo in più per essere e per voler essere umile: farsi simile a Gesù di Nazaret. Non solo, infatti, egli «pur essendo di natura divina… umiliò sé stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce» (Fil 2,6-8), ma predilesse la compagnia e l’amicizia degli ultimi.
PRIMA LETTURA
Ricondurranno tutti i vostri fratelli da tutte le genti.
L’allargamento del privilegio dell’elezione da parte di Dio a tutte le genti è più un monito per i «vicini» che un privilegio per i «lontani». Nessuno può considerarsi arrivato di fronte a Dio, nessuno può presentare credenziali o diritti di sangue di fronte alla necessità di convertirsi per giungere alla salvezza.
SALMO RESPONSORIALE
Dal Salmo 116 (117)
Nessuno è impossibilitato a innalzare un canto di lode di fronte a Dio.
SECONDA LETTURA
Il Signore corregge colui che egli ama.
L’autore della lettera agli Ebrei ci invita a rivalutare radicalmente l’esperienza del peccato. Se esso è e deve certamente essere un’occasione di sofferenza, attraverso un cammino di conversione esso può anche portare frutti di pace e di giustizia.
VANGELO
Verranno da oriente a occidente e siederanno a mensa nel regno di Dio.
Gesù ci ha rivelato che Dio è un Padre misericordioso, la cui misericordia si esercita verso le genti di ogni provenienza e condizione. Ma sapere se il Signore sia buono o non sia buono non è tutto. Per incamminarsi davvero verso il Regno, bisogna cercare, da poveri peccatori, di essere degni della sua bontà.
