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2. introduzioni – 26 GENNAIO 2025 3ª DOMENICA T.O.

26 GENNAIO 2025

3ª DOMENICA T.O.

LA PAROLA OGGI

La liturgia di oggi si gioca quasi interamente sul parallelismo tra due letture. Nella prima lettura il popolo, di ritorno dall’esilio in Babilonia, si commuove udendo le parole della Legge, simbolo della sua libertà ritrovata.
Nel vangelo, è Gesù stesso ad annunciare il sorgere di un nuovo tipo di libertà, garantita e realizzata dalla sua persona e valida per l’uomo di ogni tempo: la libertà dal dominio del peccato e della morte.

PRIMA LETTURA

Leggevano il libro della legge e ne spiegavano il senso.
La legge, manifestazione della fedeltà del popolo d’Israele, è stato ed è uno strumento potente per avvicinarsi al Signore. Essa non trova però il suo senso ultimo nel pianto, ma nella certezza che Dio ama l’uomo e non lo abbandona alla sua storia di schiavitù.

SALMO RESPONSORIALE                

Dal Salmo 18 (19)

La testimonianza del Signore, dice il salmista, è stabile e questa stabilità è garantita dalla persona di Cristo.

SECONDA LETTURA

Tra parentesi [ ] la forma breve.

Voi siete corpo di Cristo e sue membra, ognuno secondo la propria parte.
L’apostolo Paolo ci parla di quanto sia essenziale e al tempo stesso difficile essere una comunità cristiana. Solo in virtù della nostra unione nella persona di Gesù possiamo essere davvero suoi testimoni; ma quest’abbandono non è un lasciarsi andare: è frutto di una fatica che ci richiede di mettere a servizio le nostre migliori capacità, non di perderle.

VANGELO

Oggi si è compiuta questa Scrittura.
L’annuncio che Gesù fa nella sinagoga è lo stesso che Luca rivolge a Teofilo ed è lo stesso che riceviamo noi oggi: Dio non ci ha lasciati soli, egli si è manifestato nella nostra storia e ha testimoniato di persona la sua grandezza, fonte di speranza per l’uomo di ogni tempo.