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4. Parola da Vivere – 06 giugno 2021

30 maggio

SANTISSIMA TRINITÀ

Un solo Dio in tre Persone

COMMENTO

Marco, riferendo una semplice predizione, ci tiene a sottolineare che Gesù è un autentico profeta, perché realizza il criterio del Primo Testamento, per distinguere i veri profeti dai falsi: se quello che dice si avvera, allora è stato mandato da Dio. È anche una introduzione alla realizzazione delle profezie di Gesù sulla sua passione, morte e risurrezione, gli eventi centrali della storia di Gesù, di ciascuno di noi e di tutto l’universo.
Per tre volte è usato il verbo preparare, con gli apostoli per soggetto. Sarà la Pasqua nuova di Gesù, protagonista divino, ma essi devono preparare, per adesso, l’ambiente e l’occorrente, ma ancora non riescono a preparare lo spirito; per questo, di fronte al Messia sofferente, scapperanno.
L’istituzione dell’Eucaristia è tutta nelle parole di Gesù sul pane e sul vino, che sono all’origine della fede dei cristiani nella presenza reale di Gesù nel pane e nel vino consacrati.
Il brano si conclude con un impegno e una profezia: la rinuncia al vino indica, sulla base del Primo Testamento, la preparazione immediata a una scelta o a un avvenimento decisivo, Gesù infatti sta entrando nella sua passione; la profezia: la morte non sarà la fine, con la risurrezione sarà inaugurato il banchetto eterno della salvezza nel quale il Signore, insieme ai salvati, berrà il vino nuovo della vita eterna.
Gli apostoli hanno interpretato le parole di Gesù nell’ultima cena come l’inizio di una Pasqua nuova che doveva diventare la celebrazione settimanale della salvezza nella comunione “fisica” con il risorto. Molti cristiani hanno perso il senso del desiderio espresso di Gesù di realizzare una comunione piena nell’amore con ogni persona che crede in lui all’interno di una comunità di fratelli. La responsabilità della Chiesa e dei presbiteri nella perdita di questo senso è grave, viene da lontano e continua ancora oggi. Tanti cristiani non vanno a Messa a causa dei preti con cui hanno, o hanno avuto, a che fare. Ma la celebrazione dell’Eucaristia per i cristiani non è sostituibile con niente altro, non con la preghiera personale e neanche con la carità verso gli altri, le quali proprio nella comunione personale e comunitaria con la parola e il corpo di Cristo trovano la fonte e la meta.
«Fate questo in memoria di me». Molti preti e laici interpretano queste parole nel senso della celebrazione, per cui chi celebra l’Eucaristia ha obbedito al comando di Cristo. Ma non è così semplice. Quello che il Signore ci ordina non è solo di imitarlo nelle parole e nei gesti eucaristici, ma nell’offrire il proprio corpo e il proprio sangue, cioè tutto se stesso e la propria vita, per la salvezza dei fratelli, come ha fatto lui nella passione e ha anticipato nell’ultima cena. Se non si imita Gesù in questo, la ripetizione dei gesti eucaristici rimane un rito vuoto di contenuto spirituale e salvifico. Credo sia questo il motivo per cui tante comunità “cristiane” non sono davvero cristiane e nemmeno comunità.

SPUNTI PER L’ATTUALIZZAZIONE E LA PREGHIERA

  1. Gli apostoli devono “preparare”, noi, invece, non prepariamo niente… in chiesa è già tutto pronto. Spesso dimentichiamo la preparazione più vera: quella del cuore e della vita. Senza questa preparazione, che anticipa e permette la “partecipazione”, il dono di Gesù non trova dove posarsi.
  2. «Corpo e sangue di Cristo». Anche noi siamo corpo e sangue. Gesù è diventato realmente per noi cibo e bevanda di vita. E noi, grazie a Gesù, possiamo far diventare cibo il nostro corpo e bevanda il nostro sangue per i fratelli… basta amare davvero e visibilmente, anche con “sacrificio”.
  3. «…una grande sala, arredata e già pronta». Le nostre chiese…, che tristezza quando non sono piene la domenica. Coltiviamo un grande desiderio: riuscire a favorire la presenza di chi, pur cercando il Signore, non sa o non ha capito che nell’Eucaristia lo trova veramente.
  4. La Sindone. Molti l’hanno vista. Ma quando pensiamo che Gesù non ci ha lasciato una fotografia, ma se stesso nell’Eucaristia, possiamo rammaricarci per quanto poco ci lasciamo afferrare da questa verità così carica di valore affettivo e vitale.

PROPOSTA DI IMPEGNO DELLA SETTIMANA

Prendere l’abitudine di prepararsi all’Eucaristia, leggendo prima le letture.


Tratto da: Messale delle domeniche e delle feste – Elledici – 2018