3 gennaio
2ª DOMENICA DOPO NATALE
È venuto ad abitare in mezzo a noi
Sono passati il Natale e il Capodanno. Tra poco celebreremo l’Epifania. La liturgia in questa domenica di mezzo ci presenta nuovamente il prologo del Vangelo di Giovanni. Siamo quindi ancora immersi nel mistero del Natale, addirittura al livello più profondo e impensabile possibile. Siamo chiamati a passare dall’emozione del Natale all’approfondimento teologico per comprendere il significato pieno della venuta del Signore Gesù tra noi.
PRIMA LETTURA
La sapienza di Dio è venuta ad abitare nel popolo eletto.
È uno dei brani centrali del libro del Siracide. L’autore immagina che Dio ordini alla sapienza di scendere sulla terra e di «piantare la tenda» in Giacobbe, tra il popolo ebraico. Un’immagine ardita e apparentemente soltanto poetica o simbolica. In realtà si avvera pienamente in Gesù, Parola di Dio e sapienza di Dio, che prende dimora nell’umanità.
Dal libro del Siracide. Sir 24,1-4.8-12
La sapienza fa il proprio elogio,
in Dio trova il proprio vanto,
in mezzo al suo popolo proclama la sua gloria.
Nell’assemblea dell’Altissimo apre la bocca,
dinanzi alle sue schiere proclama la sua gloria,
in mezzo al suo popolo viene esaltata,
nella santa assemblea viene ammirata,
nella moltitudine degli eletti trova la sua lode
e tra i benedetti è benedetta, mentre dice:
«Allora il creatore dell’universo mi diede un ordine,
colui che mi ha creato mi fece piantare la tenda e mi disse:
“Fissa la tenda in Giacobbe e prendi eredità in Israele,
affonda le tue radici tra i miei eletti” .
Prima dei secoli, fin dal principio,
egli mi ha creato, per tutta l’eternità non verrò meno.
Nella tenda santa davanti a lui ho officiato
e così mi sono stabilita in Sion.
Nella città che egli ama mi ha fatto abitare
e in Gerusalemme è il mio potere.
Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso,
nella porzione del Signore è la mia eredità,
nell’assemblea dei santi ho preso dimora».
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE Dal Salmo 147
Gerusalemme, città della pace, è amata da Dio, che l’ha collocata al centro della storia della salvezza.
Rit. Il Verbo si è fatto carne e ha posto la sua dimora in mezzo a noi.
Celebra il Signore, Gerusalemme,
loda il tuo Dio, Sion,
perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.
Egli mette pace nei tuoi confini
e ti sazia con fiore di frumento.
Manda sulla terra il suo messaggio:
la sua parola corre veloce.
Annuncia a Giacobbe la sua parola,
i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele.
Così non ha fatto con nessun’altra nazione,
non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi.
SECONDA LETTURA
Mediante Gesù, Dio ci ha predestinati a essere suoi figli adottivi.
Dio ci ha scelti sin dall’origine del mondo per renderci suoi figli in Gesù. È questo lo straordinario messaggio che Paolo lascia ai cristiani di Efeso. Poi si congratula perché essi vivono già di questa fede, ma chiede per loro un spirito di sapienza più profondo per vivere con maggior consapevolezza questa meravigliosa realtà.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini. Ef 1,3-6.15-18
Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, secondo il disegno d’amore della sua volontà, a lode dello splendore della sua grazia, di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.
Perciò anch’io [Paolo], avendo avuto notizia della vostra fede nel Signore Gesù e dell’amore che avete verso tutti i santi, continuamente rendo grazie per voi ricordandovi nelle mie preghiere, affinché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi.
Parola di Dio
VANGELO
Il Verbo si è fatto carne e venne ad abitare in mezzo a noi.
È l’inizio del Vangelo di Giovanni che si legge nella terza messa del giorno di Natale. Gesù è la sapienza che viene da Dio e scende sulla terra per illuminare l’umanità della sua luce. Ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce e non lo hanno accolto. Ma a chi l’ha accolto ha dato potere di diventare figli di Dio.
Dal vangelo secondo Giovanni. Gv 1,1-18
[ In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta. ]
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
[ Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità. ]
Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.
Parola del Signore
[Tra parentesi la forma breve]