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2. introduzioni – 29ª DOMENICA T.O.

16       O T T O B R E
29ª DOMENICA T.O.
LA PREGHIERA PERSEVERANTE

La preghiera è una relazione a due posti: uno è occupato da Dio, l’altro dall’uomo. Affinché tale relazione sia possibile, ciascuno dei due deve possedere alcune caratteristiche. Per quanto riguarda Dio, il vangelo di oggi ci assicura che egli è dotato, in quantità infinita, di capacità d’ascolto e di misericordia.
Ma, per quanto essenziale, tutto ciò non basta. La domanda con la quale si conclude la parabola di Gesù pone infatti l’accento su una seconda condizione,  quella che ci compete in quanto uomini e in quanto cristiani: la fede.

PRIMA LETTURA
Quando Mosè alzava le mani, Israele prevaleva.
Mosè, simbolo vivente del rapporto tra Yahweh e Israele, prega il Signore durante la battaglia contro gli Amaleciti. È la sua perseveranza nell’invocare l’aiuto del Signore, più che la forza delle armi, a consegnare la vittoria nelle mani del popolo ebraico.

SALMO RESPONSORIALE                  
Dal Salmo 120 (121)
Il salmo veniva cantato durante l’ascesa verso Gerusalemme e riconosce nel Signore un aiuto potente, un custode sicuro di cui ci si può fidare sempre.

SECONDA LETTURA
L’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.
Paolo esorta Timoteo a ricordare ciò che ha appreso dai suoi maestri, tra i quali figura egli stesso. L’apostolo invita poi il suo amico a divenire a sua volta maestro, insegnando e a diffondendo la parola di Dio.

VANGELO
Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui.
Come aveva fatto nel caso dell’amministratore disonesto (cf Lc 16,1-13), Gesù prende spunto dal comportamento di uomini deprecabili per insegnare qualcosa ai suoi discepoli. Il credente non può infatti tralasciare alcun espediente per cercare davvero di convertirsi: se non poteva fare a meno della scaltrezza, tanto meno può rinunciare alla perseveranza.