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2. introduzioni – 22ª DOMENICA T.O.

2 8         A G O S T O
22ª DOMENICA T.O.
L’UMILTÀ, PRINCIPIO
DI CONVERSIONE E DI SPERANZA

Pur rimanendo all’interno di un orizzonte laico, l’umiltà è la caratteristica del saggio. Già Socrate proclamava che la sua unica sapienza risiedeva nella consapevolezza di non sapere.
Ma il cristiano ha un motivo in più per essere e per voler essere umile: farsi simile a Gesù di Nazaret. Non solo, infatti, egli «pur essendo di natura divina… umiliò sé stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce» (Fil 2,6-8), ma predilesse la compagnia e l’amicizia degli ultimi.

PRIMA LETTURA
Fatti umile, e troverai grazia davanti al Signore.
Il libro del Siracide indica la via del saggio e dell’uomo giusto, quindi del cristiano, che non può essere né stupido né disonesto. Per contrapposizione, viene anche delineata la condizione del superbo, il quale, che ne sia consapevole o meno, è disperato, poiché rinuncia al rapporto con Dio.

SALMO RESPONSORIALE           Dal Salmo 67 (68)
Dio ribalta le logiche umane, facendo sorgere speranza proprio là dove non sembrava più possibile continuare a sperare.

SECONDA LETTURA
Vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente.
L’umiltà del cristiano non nasce dalla paura dell’ignoto, ma dal fascino per l’infinita misericordia di Dio. Fare della terribile potenza dei fenomeni naturali un motivo per perseverare nella propria ignoranza significa piuttosto coltivare la superstizione.

VANGELO
Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato.
La scena di cui ci narra questo brano del vangelo di Luca si svolge in un contesto di convivialità. Anche per questo gli insegnamenti di Gesù vanno letti come indicazioni valide per la vita di ogni giorno. Chi si fa umile solo in occasione di grandi eventi, infatti, non fa che esercitare un’ennesima forma di vanità: quella dell’ostentata modestia.