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4. Letture – IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

28 GENNAIO

IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

(Giornata mondiale dei malati di lebbra)

GESÙ, PAROLA CHE LIBERA

PRIMA LETTURA

Susciterò un profeta e gli porrò in bocca le mie parole.
Dio parla al suo popolo per mezzo di uomini scelti da lui. Ci sono anche uomini che si presentano a nome suo e sono falsi profeti. Mosè annuncia che il Signore non farà mancare profeti al suo popolo, perché tutti sappiano qual è la sua volontà e possano obbedire e così ottenere la sua benedizione. Le parole del falso profeta non si realizzeranno e saranno causa della sua rovina. Gesù sarà il profeta non semplicemente «pari», ma superiore a Mosè.

Dal libro del Deuteronomio Dt 18,15-20

Mosè parlò al popolo dicendo: «Il Signore, tuo Dio, susciterà per te, in mezzo a te, tra i tuoi fratelli, un profeta pari a me. A lui darete ascolto. Avrai così quanto hai chiesto al Signore, tuo Dio, sull’Oreb, il giorno dell’assemblea, dicendo: “Che io non oda più la voce del Signore, mio Dio, e non veda più questo grande fuoco, perché non muoia”.
Il Signore mi rispose: “Quello che hanno detto, va bene. Io susciterò loro un profeta in mezzo ai loro fratelli e gli porrò in bocca le mie parole ed egli dirà loro quanto io gli comanderò. Se qualcuno non ascolterà le parole che egli dirà in mio nome, io gliene domanderò conto. Ma il profeta che avrà la presunzione di dire in mio nome una cosa che io non gli ho comandato di dire, o che parlerà in nome di altri dèi, quel profeta dovrà morire”».

Parola di Dio.

 

 

SALMO RESPONSORIALE               

Dal Salmo 94 (95)

Il salmista invita i credenti a riconoscere le opere meravigliose di Dio e a lodarlo con gioia. La risposta che il Signore aspetta dai credenti è l’ascolto della sua parola.

Ascoltate oggi la voce del Signore.

Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia.

Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce.

Se ascoltaste oggi la sua voce!
«Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere».

SECONDA LETTURA

La vergine si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa.
In Israele chi non era sposato e non aveva figli era disprezzato. Paolo sembra qui stabilire una specie di superiorità del celibato. Non è così. Egli non vuole sminuire il valore del matrimonio, ma constata che chi è celibe, e riconosce in questo stato la propria vocazione, è più libero per servire Dio e i fratelli.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi

1 Cor 7,32-35

Fratelli, io vorrei che foste senza preoccupazioni: chi non è sposato si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al Signore; chi è sposato invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere alla moglie, e si trova diviso!
Così la donna non sposata, come la vergine, si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello spirito; la donna sposata invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere al marito.
Questo lo dico per il vostro bene: non per gettarvi un laccio, ma perché vi comportiate degnamente e restiate fedeli al Signore, senza deviazioni.

Parola di Dio.

 

CANTO AL VANGELO         

Mt 4,16

Alleluia, alleluia.

Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce,
per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta.

Alleluia.

VANGELO

Insegnava loro come uno che ha autorità.
Marco, dopo aver raccontato il primo annuncio e la chiamata dei quattro discepoli, inserisce il primo miracolo di Gesù nel contesto del suo insegnamento: la sua parola è efficace e produce liberazione e salvezza. Gesù libera un uomo dal potere diabolico; così Marco suggerisce il senso globale della sua missione: liberare l’umanità intera dalla schiavitù del peccato.

Dal vangelo secondo Marco Mc 1,21-28

In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafàrnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.
Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!».
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

Parola del Signore.