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4. Letture – 1 SETTEMBRE – XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

1 SETTEMBRE

XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

DIO GUARDA IL CUORE

PRIMA LETTURA

Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando… osserverete i comandi del Signore.
I deportati a Babilonia non hanno più il Tempio e la Terra Promessa. L’autore (non è Mosè, ma un pio israelita del V sec. a.C.) li incoraggia, invitandoli a centrare la loro vita religiosa sulla Legge, che ha come origine Dio stesso e va rispettata, perché costituisce il vero vanto di Israele davanti alle nazioni più potenti e porta la vita.

Dal libro del Deuteronomio                    Dt 4,1-2.6-8

Mosè parlò al popolo dicendo:

«Ora, Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno, affinché le mettiate in pratica, perché viviate ed entriate in possesso della terra che il Signore, Dio dei vostri padri, sta per darvi. Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla; ma osserverete i comandi del Signore, vostro Dio, che io vi prescrivo.
Le osserverete dunque, e le metterete in pratica, perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: “Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente”. Infatti quale grande nazione ha gli dèi così vicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo? E quale grande nazione ha leggi e norme giuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi do?».

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE                

Dal Salmo 14 (15)

Il salmista offre un ritratto del vero fedele, elencando comportamenti giusti che garantiscono anche la benedizione del Signore.

Chi teme il Signore abiterà nella sua tenda.

Colui che cammina senza colpa,
pratica la giustizia
e dice la verità che ha nel cuore,
non sparge calunnie con la sua lingua.

Non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulti al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore.

Non presta il suo denaro a usura
e non accetta doni contro l’innocente.
colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre.

SECONDA LETTURA

Siate di quelli che mettono in pratica la Parola.
Per cinque domeniche san Giacomo ci istruirà sull’osservanza della nuova legge che ha portato il Signore Gesù. Chi vuol giungere alla salvezza deve sapere che tutto parte dall’ascolto della Parola, legato strettamente all’impegno di metterla in pratica.

Dalla lettera di san Giacomo apostolo                Gc 1,17-18.21b-22.27

Fratelli miei carissimi, ogni buon regalo e ogni dono perfetto vengono dall’alto e discendono dal Padre, creatore della luce: presso di lui non c’è variazione né ombra di cambiamento. Per sua volontà egli ci ha generati per mezzo della parola di verità, per essere una primizia delle sue creature.
Accogliete con docilità la Parola che è stata piantata in voi e può portarvi alla salvezza. Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto, illudendo voi stessi. Religione pura e senza macchia davanti a Dio Padre è questa: visitare gli orfani e le vedove nelle sofferenze e non lasciarsi contaminare da questo mondo.

Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO

(Gc 1,18)

Alleluia, alleluia.

Per sua volontà il Padre ci ha generati per mezzo della parola di verità,
per essere una primizia delle sue creature.

Alleluia.

VANGELO

Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini.
I rabbini avevano aggiunto alla Legge data da Dio precetti di uomini, in base ai quali stabilivano chi era puro, e quindi poteva accostarsi al Signore, e chi era impuro, ed era escluso da qualunque pratica religiosa. In questo brano Marco presenta Gesù come liberatore da ogni schiavitù ritualistica e da ogni ipocrisia e come maestro autentico, che indica il criterio vero per esaminarsi davanti a Dio: la purezza del cuore.

Dal vangelo secondo Marco     Mc 7,1-8.14-15.21-23

In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.
Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?». Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:
«Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini». Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».
Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». E diceva [ai suoi discepoli]: «Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».

Parola del Signore.