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2. introduzioni– 6ª domenica di Pasqua anno C

22  M A G G I O
6ª DOMENICA DI PASQUA
IL DONO DEL DISCERNIMENTO

C’è una saggezza del mondo e c’è una saggezza del Vangelo. La prima è una caratteristica che, quasi inevitabilmente, si acquisisce con l’età e sul cui statuto di virtù è lecito sollevare più di un dubbio (siamo proprio sicuri che non sia meglio chiamarla «disillusione»?).
La seconda è un dono dello Spirito e permette al credente di vedere il mondo con occhi nuovi, la cui vista è stata resa acuta dalla consapevolezza dell’amore del Padre, manifestatosi pienamente e inequivocabilmente nella croce e risurrezione del Figlio.

PRIMA LETTURA
È parso bene, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie.
Nelle liturgie delle scorse domeniche abbiamo udito di come Paolo e Barnaba abbiano fondato nuove comunità in tutto il Medioriente e di come la loro evangelizzazione si sia rivolta anche ai pagani. Oggi l’evangelista Luca ci narra di un problema sorto all’interno di queste comunità e di come reagisca la Chiesa delle origini di fronte a esso.

SECONDA LETTURA
L’angelo mi mostrò la città santa che scende dal cielo.
La Chiesa non è il Regno, è in funzione del Regno. Nel tempo in cui tutte le promesse saranno portate a compimento, ella celebrerà le sue nozze con l’Agnello: fino ad allora rimane pellegrina sulla terra.

VANGELO
Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
L’autorità che viene dal Padre e l’osservanza della Parola sono un tutt’uno. L’intimo rapporto tra queste due realtà si è incarnato in Gesù Cristo ed è testimoniato continuamente dall’azione dello Spirito. Quest’ultima porta poi i suoi frutti nella storia, attraverso la fede e le opere della Chiesa e di ciascun credente.