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2. introduzioni– 3ª domenica di Pasqua anno C

1 maggio 2022

3ª DOMENICA DI PASQUA
(Giornata nazionale per l’Università Cattolica del Sacro Cuore)
RICONOSCERE IL RISORTO

Riconoscere o non riconoscere la presenza del Cristo risorto nella nostra vita di tutti i giorni fa la differenza.
Come accade agli apostoli nella prima lettura, la sofferenza cambia di segno, se vissuta alla luce di questa consapevolezza. Come accade a Pietro e ai suoi compagni nel vangelo, una giornata lavorativa infruttuosa può riempirsi di significato, se lasciamo che sia la Parola a guidare le nostre azioni.

PRIMA LETTURA
Di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo.
Le parole di Pietro, «Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini» (At 5,29), non vanno lette né come un invito alla sovversione né come una professione di fede dogmatica, incapace di aprirsi ai segni dei tempi. Si tratta invece di una difesa della libertà del credente, contro chi vorrebbe sottomettere la verità del Vangelo alla convenienza del potere.

SECONDA LETTURA
L’Agnello, che è stato immolato, è degno di ricevere potenza e ricchezza.
L’immagine trionfale dell’Agnello sembra stridere con la semplicità di vita dell’uomo Gesù. In questo apparente paradosso, quello di un Dio che muore in croce, risiede però la nostra speranza di salvezza.

VANGELO
Viene Gesù, prende il pane e lo dà loro, così pure il pesce.
Professare che Cristo è risorto non basta per essere uomini nuovi: bisogna riconoscere la sua presenza nei luoghi della nostra quotidianità. Ciò significa, innanzitutto, sentirsi, come Pietro, responsabili di agire per compiere la sua volontà. In secondo luogo, occorre ricordarsi che il successo di tale azione non dipende dalla nostra bravura, ma dalla collaborazione con Dio.