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2. introduzioni – 14ª DOMENICA T.O.

3         LUGLIO
14ª DOMENICA T.O.
ANDATE E PORTATE LA PACE

Dopo aver parlato, nelle scorse domeniche, delle condizioni iniziali per diventare discepoli, l’evangelista Luca ci presenta uno dei doveri principali che il discepolo è chiamato ad assumersi: la missione.
Essa consiste sicuramente nel portare alcuni benefici «tangibili» a chi ne ha bisogno: i malati ricevono il dono della salute, tutti quanti ricevono il dono della pace. Ma ciò che innanzitutto viene testimoniato è Gesù e la sua croce e risurrezione. È l’unico vanto di cui san Paolo desidera fregiarsi. È l’unico viatico in grado di preservare intatta l’umiltà del discepolo di fronte ai successi e la sua serenità di fronte ai fallimenti.

PRIMA LETTURA
Io farò scorrere verso di essa, come un fiume, la pace.
Il contesto è quello del ritorno a Gerusalemme, una città ancora semidistrutta, dopo l’esilio in Babilonia. Il popolo viene preso dallo sconforto e dalla delusione. A esso si rivolge il profeta, che annuncia la fedeltà di Dio alla sua promessa. Egli stesso restaurerà Gerusalemme e la colmerà dei suoi doni.

SALMO RESPONSORIALE           Dal Salmo 65 (66)
Il salmo è una preghiera di lode, che invita alla memoria riconoscente delle meraviglie operate dal Signore.

SECONDA LETTURA
Porto le stigmate di Gesù sul mio corpo.
Paolo, nonostante sia alla conclusione di una lettera spesso polemica ed aspra, rivolgendosi ai Galati li chiama «fratelli». A loro, ricorda l’essenziale della sua predicazione: la croce di Cristo e la conformazione della propria esistenza al Cristo crocifisso, simboleggiata attraverso le stigmate.

VANGELO
La vostra pace scenderà su di lui.
Dopo l’invio in missione dei dodici apostoli, Luca narra anche l’invio dei settantadue discepoli. Le indicazioni concrete date da Gesù nel suo insegnamento riguardano le modalità della missione, che rendono più credibile il messaggio. Quest’ultimo è poi concentrato intorno a due grandi nuclei: l’annuncio della pace e della prossimità del Regno.

Dal vangelo secondo Luca                 Lc 10,1-12.17-20a.