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9. Narrazione – 1 Quar. C, 10 mar ’19

LA TENTAZIONE

In una giornata estiva molto calda, un bracciante agricolo ricevette l’ordine di vangare il giardino del suo padrone.
Si mise al lavoro di malavoglia, e cominciò ad inveire contro Adamo che, a suo parere, era l’unico responsabile di ogni sfruttamento.
Le sue bestemmie e imprecazioni giunsero all’orecchio del padrone.
Il quale gli si avvicinò e gli disse: «Ma perché inveisci contro Adamo? Scommetto che al suo posto avresti fatto la stessa cosa».
«No di certo», rispose il bracciante, «io avrei resistito alla tentazione!».
«Vedremo!» disse il padrone e lo invitò a pranzo.
All’ora stabilita, il badilante si presentò in casa del padrone e questi lo introdusse in una saletta dove c’era una tavola imbandita con ogni ben di Dio.
«Puoi mangiare tutto quanto vuoi» disse l’uomo al suo dipendente. «Soltanto la zuppiera coperta al centro della tavola non la devi toccare finché non torno».
Il badilante non aspettò neppure un minuto: si sedette al tavolo e con il suo formidabile appetito cominciò ad assaggiare una dopo l’altra le leccornie che gli venivano servite.
Alla fine il suo sguardo fu magnetizzato dalla zuppiera.
La curiosità lo fece quasi ammattire, tanto che alla fine non resistette più e, con la massima circospezione, sollevò appena appena il coperchio che copriva la zuppiera.
Saltò fuori un sorcio.
Il badilante fece l’atto di acciuffarlo, ma il topo gli sgusciò di mano.
Iniziò la caccia, mentre il giovane rovesciava tavoli e sedie.
Il gran baccano richiamò il padrone.
«Hai visto?» chiese, e ridendo lo minacciò:
«Al tuo posto, in futuro, non imprecherei più a voce alta contro Adamo e il suo errore!».

«Ma io no! Io sono diverso! Io non mi sarei certamente comportato così!».
«Quanto sei stato stupido! Dovevi fare così e così…».
Quanti modi per puntare il dito contro gli altri.
Ma chi punta il dito contro un altro ne punta tre contro se stesso.
Un discepolo parlava con disprezzo dell’avidità e della violenza della gente «fuori nel mondo».
Il maestro disse: «Mi ricordi quel lupo che stava attraversando una fase di bontà. Quando vide un gatto che dava la caccia a un topo, si girò verso un lupo suo compagno e disse indignato: “Non sarebbe ora che qualcuno facesse qualcosa per fermare questi teppisti?


(tratto da: B. Ferrero, 365 Piccole Storie per l’anima, Vol. 1, pag. 296 – Elledici 2007)