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4. Per comprendere la Parola – 13 febbraio 2022

13 FEBBRAIO
6ª DOMENICA T.O.
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PER COMPRENDERE LA PAROLA

Il legame fra la 1ª lettura e il Vangelo nella forma è chiaro. Si tratta di due esempi di maledizione-benedizione contrapposte. Nella sostanza invece il rapporto è solo indiretto: in Geremia: fiducia nell’uomo o fiducia in Dio; nel Vangelo: beatitudine e maledizione nel Regno di Dio.

PRIMA LETTURA
Non è un testo secondo lo stile abituale di Geremia. Si tratta d’un insegnamento sapienziale, costruito seguendo un parallelismo abbastanza sviluppato.
L’autore pone i contemporanei davanti a una scelta: maledizione o benedizione. A tale scopo, riprende il tema delle due vie, frequente nella Bibbia.
Mettere la propria fiducia nell’uomo: è l’aridità, l’accecamento, il deserto. Fuori di Dio l’uomo non può riconoscere la grandezza della propria esistenza.
Invece l’uomo che mette la sua fiducia in Dio, che fonda la sua vita sul rapporto con Dio, non teme il caldo, non ha paura dell’aridità, non è sterile. Le sue foglie rimangono verdi, perché è piantato lungo l’acqua.
Il parallelismo è chiarissimo fra le due parti del testo:
– fiducia nell’uomo = terra desolata, arida, nessuna felicità;
– fiducia in Dio = acqua corrente, foglie verdi, frutti.
Scegliere Dio vuol dire felicità, scegliere se stesso vuol dire infelicità.