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4. Letture – XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

13 AGOSTO

XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

«SIGNORE, SALVAMI!»

PRIMA LETTURA

Fèrmati sul monte alla presenza del Signore.
Elia aveva creduto in un Dio forte, tremendo, che annienta i nemici. Il Signore lo conduce all’Oreb e gli chiede di cambiare il suo modo di pensare Dio. Quel Dio che a Mosè si era rivelato nel fuoco e nel tuono, ora a Elia si rivela in un sussurro di silenzio. Israele avrà a disposizione questi due volti di Dio, in attesa della sua manifestazione in Gesù.

Dal primo libro dei Re    19,9a.1 -13a

In quei giorni, Elia, [essendo giunto al monte di Dio, l’Oreb], entrò in una caverna per passarvi la notte, quand’ecco gli fu rivolta la parola del Signore in questi termini: «Esci e fèrmati sul monte alla presenza del Signore».
Ed ecco che il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento, un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto, un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggera. Come l’udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all’ingresso della caverna.

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE     

Dal Salmo 84 (85)

Il salmista si mette in ascolto della parola del Signore e comprende che è un Dio ricco di amore misericordioso, che salva il suo popolo e gli dona la pace nella giustizia.

Mostraci, Signore, la tua misericordia.

Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli.

Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra.

Amore e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.

Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino.

SECONDA LETTURA

Vorrei essere io stesso anàtema, separato da Cristo, a vantaggio dei miei fratelli.
Paolo, dopo aver presentato i grandi doni di Dio in Cristo, comunica ai Romani la sua grande sofferenza: i suoi fratelli Israeliti hanno rifiutato Cristo e il Vangelo. Israele è il popolo privilegiato da Dio, ma i privilegi non sono bastati per riconoscere il Figlio di Dio. Paolo però non perde la speranza che un giorno il riconoscimento ci sarà.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani  Rm 9,1-5

Fratelli, dico la verità in Cristo, non mento, e la mia coscienza me ne dà testimonianza nello Spirito Santo: ho nel cuore un grande dolore e una sofferenza continua. Vorrei infatti essere io stesso anàtema, separato da Cristo a vantaggio dei miei fratelli, miei consanguinei secondo la carne. Essi sono Israeliti e hanno l’adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto, le promesse; a loro appartengono i patriarchi e da loro proviene Cristo secondo la carne, egli che è sopra ogni cosa, Dio benedetto nei secoli. Amen.

Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO   

Sal 129,5

Alleluia, alleluia.

Io spero, Signore.
Spera l’anima mia, attendo la sua parola.

Alleluia.

VANGELO

Comandami di venire verso di te sulle acque.
Il centro di questo racconto non è il «miracolo», ma la situazione di prova in cui, quando Matteo scrive, si trovano i discepoli, sballottati dalle onde della persecuzione e dall’assenza fisica di Gesù. Il Maestro si presenta e chiede di essere riconosciuto. La strana richiesta di Pietro rappresenta il bisogno della Chiesa intera di andare incontro al Signore con fede.

Dal vangelo secondo Matteo      Mt 14,22-33

Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.
La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».
Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».

Parola del Signore.