12 FEBBRAIO
VI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
LA LEGGE DI GESÙ È LIBERTÀ INTERIORE
PRIMA LETTURA
A nessuno ha comandato di essere empio.
L’autore del Siracide è un maestro che insegna la sapienza che viene da Dio ed è concentrata nella Legge di Mosè. In questo brano egli sottolinea la libertà dell’uomo, responsabile delle proprie azioni, e la sua capacità di dominare gli istinti e di vincere le tentazioni. Il peccato non è più forte dell’uomo, uscito dalle mani di Dio e istruito dai comandamenti.
Dal libro del Siracide Sir 15,16-21 (NV) [gr. 15,15-20]
Se vuoi osservare i suoi comandamenti,
essi ti custodiranno;
se hai fiducia in lui, anche tu vivrai. Egli ti ha posto davanti fuoco e acqua: là dove vuoi tendi la tua mano.
Davanti agli uomini stanno la vita e la morte, il bene e il male:
a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà.
Grande infatti è la sapienza del Signore; forte e potente, egli vede ogni cosa.
I suoi occhi sono su coloro che lo temono, egli conosce ogni opera degli uomini.
A nessuno ha comandato di essere empio
e a nessuno ha dato il permesso di peccare.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE Dal Salmo 1 8 (1 9)
Il salmista dichiara beato chi cerca il Signore e osserva la sua legge. Nella preghiera egli chiede al Signore intelligenza per comprendere i suoi insegnamenti e aiuto per viverli.
Beato chi cammina nella legge del Signore.
Beato chi è integro nella sua via
e cammina nella legge del Signore.
Beato chi custodisce i suoi insegnamenti
e lo cerca con tutto il cuore.
Tu hai promulgato i tuoi precetti
perché siano osservati interamente.
Siano stabili le mie vi
nel custodire i tuoi decreti.
Sii benevolo con il tuo servo e avrò vita,
osserverò la tua parola.
Aprimi gli occhi perché io consideri
le meraviglie della tua legge.
Insegnami, Signore, la via dei tuoi decreti
e la custodirò sino alla fine.
Dammi intelligenza, perché io custodisca
la tua legge e la osservi con tutto il cuore.
SECONDA LETTURA
Dio ha stabilito una sapienza prima dei secoli per la nostra gloria.
I sapienti e i potenti di questo mondo non hanno capito nulla del Cristo. Invece in lui si è manifestata la sapienza divina, cioè il piano di salvezza dell’umanità che Gesù ha rivelato nella predicazione e ha realizzato sulla croce. I cristiani hanno ricevuto dallo Spirito Santo il dono di comprendere il piano salvifico di Dio, inaccessibile alla sapienza solo umana.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi 1 Cor 2,6-10
Fratelli, tra coloro che sono perfetti parliamo, sì, di sapienza, ma di una sapienza che non è di questo mondo, né dei dominatori di questo mondo, che vengono ridotti al nulla. Parliamo invece della sapienza di Dio, che è nel mistero, che è rimasta nascosta e che Dio ha stabilito prima dei secoli per la nostra gloria. Nessuno dei dominatori di questo mondo l’ha conosciuta; se l’avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria.
Ma, come sta scritto: «Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, Dio le ha preparate per coloro che lo amano».
Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti conosce bene ogni cosa, anche le profondità di Dio.
Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO Cf Mt 1 ,25
Alleluia, alleluia.
Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.
Alleluia.
VANGELO
Così fu detto agli antichi; ma io vi dico.
Gesù non abolisce la Legge, ma la porta a compimento, cioè la interpreta in modo nuovo, originale e inaspettato. Tutto si realizzerà, ma alla maniera di Dio. La nuova Legge che Gesù promulga sul monte, iniziando dalle beatitudini, è più esigente, più misericordiosa, liberante e a servizio della felicità dell’uomo.
Dal vangelo secondo Matteo Mt 5,17-37
TRA PARENTESI [] LA FORMA BREVE.
[In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:]
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli.
[Io vi dico] infatti [: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio”. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio.] Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!
[Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.]
Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.
Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.
[Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto], né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, per- ché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. [Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno».]
Parola del Signore.