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2. Letture e introduzioni – 5 settembre 2021

5 settembre

23ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

I gesti di Gesù guariscono e salvano

Gesù guarisce un sordomuto. È il secondo miracolo che compie in un territorio pagano. Il primo è avvenuto nella regione di Tiro (vv. 24-30), dove Gesù ha guarito la figlia di una donna greca di origine siro-fenicia. Il miracolo si compie grazie alla preghiera insistente e alla fede di questa donna. Ora Gesù passa per Sidone, nel territorio della Decapoli, ancora in una zona abitata da pagani, per i quali gli ebrei avevano disprezzo.

PRIMA LETTURA

Si schiuderanno gli orecchi dei sordi, griderà di gioia la lingua del muto.                      

Il testo di Isaia celebra il ritorno del popolo eletto dall’esilio di Babilonia. La strada è dura, il deserto infido, ma il Signore li incoraggia e assicura la bellezza del ritorno e della ricostruzione. È lui stesso il garante, che li consolerà per quanto in terra d’esilio hanno dovuto soffrire.

 Dal libro del profeta Isaia.                                                                                              Is 35,4-7a

Dite agli smarriti di cuore: «Coraggio, non temete! Ecco il vostro Dio, giunge la vendetta, la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi».
Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi. Allora lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del muto, perché scaturiranno acque nel deserto, scorreranno torrenti nella steppa. La terra bruciata diventerà una palude, il suolo riarso sorgenti d’acqua.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE                            Dal Salmo 145 (146)

Il salmo 145 riprende i motivi di gioia e di riconoscenza nei confronti del Dio della salvezza espressi dalla lettura di Isaia, e sottolinea i suoi straordinari interventi.

Rit. Loda il Signore, anima mia.

Il Signore rimane fedele per sempre,
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri.

Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri.

Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.

SECONDA LETTURA

Dio non ha forse scelto i poveri per farli eredi del Regno?                                    

Giacomo, con la sua consueta schiettezza, questa volta esorta i cristiani a evitare favoritismi personali, a scegliere quelli che sono poveri agli occhi del mondo, ma che sono i prediletti di Dio e gli eredi del regno.

Dalla lettera di san Giacomo apostolo.                                                                         Gc 2,1-5

Fratelli miei, la vostra fede nel Signore nostro Gesù Cristo, Signore della gloria, sia immune da favoritismi personali. Supponiamo che, in una delle vostre riunioni, entri qualcuno con un anello d’oro al dito, vestito lussuosamente, ed entri anche un povero con un vestito logoro. Se guardate colui che è vestito lussuosamente e gli dite: «Tu siediti qui, comodamente», e al povero dite: «Tu mettiti là, in piedi», oppure: «Siediti qui ai piedi del mio sgabello», non fate forse discriminazioni e non siete giudici dai giudizi perversi?
Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto i poveri agli occhi del mondo, che sono ricchi nella fede ed eredi del Regno, promesso a quelli che lo amano?
Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO        Cf Mt 4,23

Alleluia, alleluia.

Gesù annunciava il vangelo del Regno

e guariva ogni sorta di infermità nel popolo.

Alleluia.

VANGELO

Fa udire i sordi e fa parlare i muti.       

Marco racconta un miracolo singolare compiuto da Gesù in terra straniera. Si direbbe che Gesù nei suoi gesti si comporti come un comune guaritore, ma il miracolo si compie e la gente è presa dall’entusiasmo.

Dal vangelo secondo Marco.                                                                                      Mc 7,31-37

In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli.
Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente.
E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».
Parola del Signore.