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2. Introduzioni – 21 giugno 2020

21 giugno

12ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Non abbiate paura!

Gesù coinvolge i suoi apostoli nella sua missione, ma li mette in guardia sin dall’inizio: non crediate che le vostre parole giungano a gente ben disposta a riceverle. Sono parole che parlano di libertà, ma sono nuove e alternative, e non saranno subito accolte, anzi è più facile che vengano rifiutate e contrastate. Ma li incoraggia a non essere deboli e timorosi nella loro testimonianza, riponendo la propria sicurezza in Dio.

PRIMA LETTURA

Ha liberato la vita del povero dalle mani dei malfattori.   

Geremia è stato profeta in un periodo difficile della storia di Israele. Ha conosciuto persecuzione, carcere duro e morte in esilio. È un modello per chi non deve arrendersi nell’annunciare la parola di Dio.

 Dal libro del profeta Geremia.                                                                                 Ger 20,10-13

 SALMO RESPONSORIALE                                                                     Dal Salmo 68 (69)

Intensa preghiera di una persona perseguitata. È la preghiera di chi è chiamato a predicare e a testimoniare pur tra contrasti e nella sofferenza.

Rit. Nella tua grande bontà rispondimi, o Dio.

 SECONDA LETTURA

Il dono di grazia non è come la caduta.    

Paolo afferma che come il peccato e la morte sono entrati nel mondo a causa del primo uomo, la salvezza è venuta da Gesù, l’uomo nuovo: una salvezza ben più significativa, avendo dato inizio a una nuova umanità.

 Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani.                                                      Rm 5,12-15

 VANGELO

Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo.        

Il capitolo decimo di Matteo è quello della missione del Dodici, quello delle raccomandazioni di Gesù che detta le norme e i consigli a chi è chiamato a condividere la sua missione. Chi annuncia il Vangelo, dice Gesù, lo deve fare con grande slancio e senza temere le difficoltà, i contrasti e la stessa persecuzione.

Dal vangelo secondo Matteo.                                                                                   Mt 10,26-33