Pubblicato il

10. Anche Noi Vogliamo Capire – XXXI C, 3/11/19

Per aiutare i nostri piccoli a vivere meglio la Liturgia della Parola

PRIMA LETTURA (Sapienza 11,22–12,2)
Il libro della Sapienza ha recepito l’insegnamento dei profeti e presenta il volto di un Dio misericordioso con tutti i popoli e con ogni persona. Infatti è lui il creatore di tutti e ama tutti, perché ama la vita, che è uscita dalle sue mani. Non vuole condannare nessuno e pazientemente aspetta il pentimento dei peccatori.

* Capire le parole
Compassione. È un sentimento per il quale una persona sente le difficoltà e la sofferenza altrui desiderando di alleviarla.
Pentimento. È il profondo dispiacere che consegue una cattiva azione, ed è il presupposto essenziale per poter ricevere efficacemente il perdono di Dio insieme al proposito di non ripetersi.
Indulgente. Lo è chi in modo abituale o anche occasionale usa comprensione, benevolenza o semplicemente è tollerante verso una persona o una situazione spiacevole.


SECONDA LETTURA (2 Tessalonicesi 1,11–2,2)
Nella Chiesa si era sparsa la voce che il ritorno di Gesù fosse imminente. Alcuni avevano diffuso quest’idea servendosi di false lettere di Paolo. L’apostolo invita i suoi amici a non lasciarsi confondere e a vivere con fedeltà la vocazione cristiana.

* Capire le parole
Non lasciarvi confondere. Nei primi ambienti cristiani era facile il rischio di deviare dagli insegnamenti degli Apostoli e quindi di Gesù, mettendo a rischio l’integrità della fede e la conseguente sua trasmissione in avanti nel tempo. Paolo chiede accoratamente di non lasciarsi contaminare dalle dottrine mondane.


VANGELO (Luca 19,1-10)
La parabola della pecora smarrita diventa realtà nel brano che racconta dell’incontro di Gesù con Zaccheo. Soltanto Luca parla di questo episodio, che per lui rappresenta la sintesi di ciò che il Signore è venuto a realizzare sulla terra: far sperimentare ai peccatori l’amore misericordioso del Padre e condurli a conversione.

* Capire le parole
Gerico. Al tempo di Gesù era tra le due-tre città più grandi e popolate del medio oriente, situata al centro tra le principali vie di comunicazione terrestre tra nord e sud e tra est e ovest. Gesù vi si recava per ottenere grande risalto alla sua predicazione.
Capo dei pubblicani. Zaccheo non era solo un esattore delle tasse tra altri, ma addirittura il loro influente e temuto capo. Anche per questo la sua conversione suscita un certo clamore.
«È entrato in casa di un peccatore!». Colui che entrava in contatto con persone di cui era nota la situazione di peccato era da evitare perché dalla loro frequentazione e dal contatto fisico che ne poteva derivare, si diventava altrettanto peccatori (impurità rituale) e ci si doveva poi sottoporre a dei riti religiosi di purificazione.


PER RIASSUMERE… Gesù, accusato di essere amico dei peccatori, non ha smentito, e ha semplicemente affermato di essere venuto proprio a cercare e salvare i peccatori. Con Zaccheo addirittura si autoinvita a casa sua. Questo desiderio del Signore arriva fino a ciascuno di noi, perché vuole abitare dentro di noi, e lo realizza nell’Eucaristia, come sacramento, e ogni giorno quando amiamo i fratelli.


Le parole da capire sono curate dall’autore del sito liturgico; le parti in corsivo sono un libero adattamento da “Messale delle Domeniche e feste 2019 – LDC”