Pubblicato il

10. Anche Noi Vogliamo Capire – XIV C, 7/7/19

Per aiutare i nostri piccoli a vivere meglio la Liturgia della Parola

PRIMA LETTURA (Is 66,10-14c)
Il popolo eletto è in esilio a Babilonia, e molti sono sfiduciati. Il Profeta però invita tutti coloro che credono nella fedeltà di Dio a rinnovare la loro fiducia, perché le promesse del Signore saranno mantenute e Gerusalemme tornerà ad essere una madre premurosa, grazie alla benedizione del Signore.

* Capire le parole
Lutto. L’esilio del popolo in terra straniera è vissuto come una terribile morte.
Farò scorrere. L’annuncio di una situazione totalmente nuova e persino migliore della libertà precedentemente vissuta, serve a infondere coraggio e speranza nel popolo esiliato. Dio mantiene sempre le sue promesse.


SECONDA LETTURA (Gal 5,1.13-18)
Paolo giunge alla conclusione della sua lettera. Ha fiducia che i Galati sapranno rispondere bene, rinnovando la loro fede in Cristo. Ai Galatoi offre la testimonianza di un vero discepolo, che porta nella sua carne i segni visibili dell’adesione piena e totale al Signore Gesù.

* Capire le parole
Vanto. L’atteggiamento di vanità è tipico di chi si inorgoglisce della propria bravura, capacità o bellezza. Ma tutto in questo mondo è destinato a sfiorire. Solo chi si vanta della propria fede in Gesù, come san Paolo, ha tra le mani qualcosa di prezioso che non tramonterà e non lo deluderà mai.
Nessuno mi procuri fastidi. Qualcuno aveva provato a mettere in dubbio l’autenticità della sua predicazione. Paolo si appella alle sue sofferenze vissute a causa del Vangelo.


VANGELO (Lc 9,51-62)
Luca scrive ai fedeli che devono confrontarsi con coloro che provengono dall’ebraismo, i quali devono accettare l’annuncio del Regno ai pagani. Tutti i popoli sono ammessi alla salvezza. Troviamo qui un incoraggiamento per continuare nella missione anche di fronte alle opposizioni, ai rifiuti o alla scarsità dei risultati.

* Capire le parole
Pace! Il primo dono di Gesù Risorto agli apostoli è la pace. La serenità dell’animo fiducioso del discepolo di Gesù apre la strada agli altri doni divini.
Non vi accoglieranno. Gesù non promette che tutto andrà bene. C’è pur sempre la libera scelta e adesione di coloro ai quali si porterà il Vangelo.
Rallegratevi piuttosto… Il discepolo non deve inorgoglirsi per l’eventuale verificarsi di fenomeni eccezionali connessi alla potenza di Dio, quanto gioire, rallegrarsi e confidare nella salvezza che Dio gli dona.


PER RIASSUMERE… Il Signore manda i suoi discepoli nel mondo ad annunciare il Regno di Dio. Il primo dono che portano è la pace. Anzitutto essi sono figli della pace, perché l’hanno ricevuta e la portano agli altri. Chi accoglie questo dono diventa figlio della pace, perché accetta di gustarla nella propria vita e a sua volta può portarla ai fratelli che incontra.


Le parole da capire sono curate dall’autore del sito liturgico; le parti in corsivo sono un libero adattamento da “Messale delle Domeniche e feste 2019 – LDC”