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9. Narrazione – XV C, 14 lug ’19

UNA PICCOLA VITE

Nello scafo di una gigantesca nave c’era una piccola vite, minuscola e insignificante, che insieme con altre viti, piccole e insignificanti come lei, teneva insieme due piastre d’acciaio.
Durante un viaggio in mezzo all’Oceano Indiano la piccola vite decise di averne abbastanza di quella sua esistenza oscura e mal ripagata (in tanti anni mai nessuno le aveva detto «grazie» per quello che faceva) e sbottò: «Me ne vado! Ho deciso!».
«Se te ne vai tu, ce ne andiamo anche noi!», dissero le altre viti.
Infatti, appena la piccola vite cominciò a ballare nel suo alloggiamento, anche le altre presero a traballare.Ad ogni ondata, un po’ di più.
I chiodi che stringevano il fasciame della nave protestarono:
«Così anche noi siamo costretti a lasciare il nostro posto…».
«Per amor del cielo, fermati!», gridarono alla vite le piastre d’acciaio. «Se non c’è più nessuno che ci tiene insieme, per noi è finita!».
L’intenzione della piccola vite di lasciare il suo posto si propagò in un attimo per tutto il gigantesco scafo della nave.
L’intera struttura, che prima sfidava le onde con tanta sicurezza, cominciò a cigolare penosamente e a tremare.
Tutte le piastre, le nervature, le assi, le viti e anche i piccoli chiodi della nave decisero allora di mandare un messaggio alla vite perché rinunciasse al suo proposito:
«Tutta la nave si sfascerà, affonderà e nessuno di noi rivedrà la patria».
La piccola vite si sentì lusingata da queste parole e scoprì improvvisamente di essere molto più importante di quanto pensava.
Allora mandò a dire a tutti che sarebbe rimasta al suo posto.

Mentre il mondo dorme
guardo fuori dalla finestra e osservo.
Osservo il silenzio
che una volta risuonava di vita.
Si insinuano furtivamente le ombre
che si allungano sul terreno.
Il mio volto è premuto contro il vetro
appena visibile – ma presente.
Così, mentre la quiete frantuma la terra,
io conto le orme numerose sulla sabbia, sul selciato, nella vita.
E, sebbene io altro non sia che un granello di sostanza vivente,
Prometto a Dio che prima che la mia esistenza sia trascorsa
Il mondo saprà che ero qui.
(Wendy, 12 anni)


(tratto da “365 Piccole Storie per l’anima”, Vol. 1, pag. 231 – Bruno Ferrero, Elledici)