Per aiutare i nostri piccoli a vivere meglio la Liturgia della Parola
19 aprile 2020
2ª domenica di Pasqua «A». In albis e della Divina Misericordia – 19 aprile 2020 – colore bianco
I doni della fede
Eh sì, ragazzi. In questo aspetto non possiamo capirvi. Noi angeli non abbiamo bisogno di credere, perché siamo sempre nella realtà di Dio, lo vediamo continuamente. Per voi è più difficile; per questo chi vive la fede o difende quella naturale di un bimbo, può dirsi beato.
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- Pace a voi. Quello che raggiunge gli Apostoli è un Gesù nuovo. È visibile e riconoscibile attraverso i segni del suo recente passato, ma anche superiore ai limiti fisici: si fa trovare in mezzo a loro nonostante le porte siano chiuse! La pace, il perdono e lo Spirito sono doni che ha sempre promesso, ma ora diventano reali, tangibili.
- Se non vedo. Tommaso è un tipo deciso e concreto. È naturale per lui porsi mille dubbi: supposto che gli amici siano in buona fede, chi lo assicura che non sia un sosia e un impostore? E poi era Gesù a fare miracoli; ora chi potrebbe farne uno così grande per lui?
- Beati quelli che hanno creduto. Gesù sa che la maggior parte degli esseri umani non avrà prove certe della sua risurrezione. Si dovrà fidare di quei pochi testimoni diretti, dei racconti tramandati, dei propri ragionamenti, delle proprie sensazioni ed intuizioni. Ma il dono sarà lo stesso: pace e gioia profonde, vere, incancellabili.
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L’IMPEGNO
La fede, come l’amicizia, va nutrita dedicandoci del tempo. Questa settimana poniamoci l’obiettivo di dedicare qualche minuto a Dio. Ascoltiamo una canzone religiosa facendo attenzione al testo, leggiamo con calma una preghiera o semplicemente ascoltiamo il silenzio, lasciando che sia lui a parlare. E poi confrontiamo l’esperienza con i nostri amici del gruppo. Ci saranno sorprese!
Le parole da capire sono preparate da Pierfortunto Raimondo e sono presenti, insieme ad altro materiale, nella rivista Dossier Catechista – LDC”