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7. INGRESSO – DOMENICA DELLE PALME

24 MARZO

DOMENICA DELLE PALME

(Giornata mondiale della gioventù)

«DAVVERO… FIGLIO DI DIO!»

COMMEMORAZIONE DELL’INGRESSO DI GESÙ IN GERUSALEMME 

BENEDIZIONE DEI RAMI

 

ANTIFONA D’INGRESSO

Osanna al Figlio di Davide.
Benedetto colui che viene nel nome del Signore:
è il Re d’Israele.
Osanna nell’alto dei cieli.            Mt 21,9

 

Il sacerdote saluta il popolo con queste parole:

La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre
e la comunione dello Spirito Santo sia con tutti voi.

T. E con il tuo spirito.

Quindi rivolge al popolo una breve esortazione, per illustrare il significato del rito e per invitarlo a una partecipazione attiva e consapevole:

Fratelli carissimi,
questa assemblea liturgica è preludio alla Pasqua del Signore, alla quale ci stiamo preparando con la penitenza e con le opere di carità fin dall’inizio della Quaresima.
Gesù entra in Gerusalemme per dare compimento al mistero della sua morte e risurrezione.
Accompagniamo con fede e devozione il nostro Salvatore nel suo ingresso nella città santa, e chiediamo la grazia di seguirlo fino alla croce, per essere partecipi della sua risurrezione

Dopo questa esortazione, il sacerdote dice a mani giunte una delle orazioni seguenti:

Preghiamo.
Dio onnipotente ed eterno, benedici † questi rami [di ulivo], e concedi a noi tuoi fedeli,
che accompagniamo esultanti il Cristo, nostro Re e Signore,
di giungere con lui alla Gerusalemme del cielo. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Oppure:

Preghiamo.
Accresci, o Dio, la fede di chi spera in te, e concedi a noi tuoi fedeli,
che rechiamo questi rami
in onore di Cristo trionfante, di rimanere uniti a lui,
per portare frutti di opere buone. Per Cristo nostro Signore.

E senza nulla dire, asperge i rami con l’acqua benedetta. Segue la proclamazione del vangelo dell’ingresso del Signore.

VANGELO
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Gesù è stato molto attento a non creare attese messianiche trionfalistiche. Perciò, per lui l’ingresso solenne a Gerusalemme, nonostante l’aria di trionfo, costituisce l’annuncio del Messia, figlio di Davide, che rivendica il trono, non con un cavallo, ma con un puledro. Questo particolare, che richiama il profeta Zaccaria (9,9-10), dice che egli porta non la guerra contro i nemici, ma la pace e la salvezza.

Dal vangelo secondo Marco       Mc 11,1-10

Quando furono vicini a Gerusalemme, verso Bètfage e Betània, presso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due dei suoi discepoli e disse loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito, entrando in esso, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è ancora salito. Slegatelo e portatelo qui. E se qualcuno vi dirà: “Perché fate questo?”, rispondete: “Il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito”».
Andarono e trovarono un puledro legato vicino a una porta, fuori sulla strada, e lo slegarono. Alcuni dei presenti dissero loro: «Perché slegate questo puledro?». Ed essi risposero loro come aveva detto Gesù. E li lasciarono fare.
Portarono il puledro da Gesù, vi gettarono sopra i loro mantelli ed egli vi salì sopra. Molti stendevano i propri mantelli sulla strada, altri invece delle fronde, tagliate nei campi. Quelli che precedevano e quelli che seguivano, gridavano:
«Osanna!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il Regno che viene,
del nostro padre Davide! Osanna nel più alto dei cieli!».

Parola del Signore.

 

PROCESSIONE IN ONORE DI CRISTO RE

Dopo il vangelo si può fare, secondo le circostanze, una breve omelia. Per dare l’avvio alla processione, il celebrante, o un altro ministro, può fare un’esortazione con queste parole:

Imitiamo, fratelli carissimi,
le folle di Gerusalemme, che acclamavano Gesù, Re e Signore, e avviamoci in pace.
Durante la processione, il coro e il popolo eseguono i canti adatti alla celebrazione.

SALMO 23, alternato con la seguente antifona:

Le folle degli Ebrei, portando rami d’ulivo, andavano incontro al Signore e acclamavano a gran voce: Osanna nell’alto dei cieli.

SALMO 46, alternato con la seguente antifona:

Le folle degli Ebrei lungo la strada
stendevano i mantelli, e acclamavano a gran voce: Osanna al Figlio di Davide.
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.

INNO A CRISTO RE

Gloria a te, lode in eterno, Cristo re, salvatore, come i fanciulli un tempo dissero in coro: Osanna.
Gloria a te, lode in eterno, Cristo re, salvatore, come i fanciulli un tempo dissero in coro: Osanna.

Tu sei il re di Israele, di Davide l’inclita prole, che, in nome del Signore, re benedetto vieni.
Tutti gli angeli in coro ti lodan nell’alto dei cieli, lodan te sulla terra uomini e cose insieme.
Tutto il popolo ebreo recava a te incontro le palme, or con preghiere e voti, canti eleviamo a te.

A te che andavi a morte levavano il canto di lode, ora te nostro re, tutti cantiamo in coro.
Ti furono accetti, tu accetta le nostre preghiere, re buono, re clemente, cui ogni bene piace.

Mentre la processione entra in chiesa si canta il seguente responsorio:

RESPONSORIO

Mentre il Cristo entrava nella città santa,
la folla degli Ebrei, preannunziando
la resurrezione del Signore della vita,
agitava rami di palma e acclamava: Osanna nell’alto dei cieli.

Quando fu annunziato
che Gesù veniva a Gerusalemme,
il popolo uscì per andargli incontro;
agitava rami di palma e acclamava: Osanna nell’alto dei cieli.