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7. Aforismi – XXVI C, 29 set ’19

Raccolta di aforismi o testi utili per la riflessione o l’approfondimento

PAROLE-CHIAVE DELLA PARABOLA

* Farisei. Ossia separati. Movimento piuttosto diffuso ai tempi di Gesù. I suoi membri praticavano una rigorosa osservanza della legge mosaica, e realizzavano la separazione di fatto da chi non vivesse nell’osservanza. I più erano molto ostili a Gesù, che consideravano trasgressore della Legge e peccatore.

* Epulone. Non è nome di persona, ma aggettivo (dal latino epulum, banchetto) usato a indicare una persona eccessivamente incline ai piaceri della tavola. Infatti Epulone «tutti i giorni banchettava lautamente».

* Lazzaro. È il solo caso, in tutti i Vangeli, in cui al personaggio di una parabola è assegnato un nome di persona. Lazzaro in ebraico significa «il mio Dio aiuta». Ma applicato al mendicante della parabola, sembra piuttosto rimandare al Lazzaro fratello di Marta e Maria tornato dall’aldilà perchè risuscitato da Gesù.

* Abramo, terzo personaggio della parabola. Il patriarca, capostipite, e “fondatore” d’Israele. Era considerato amico di Dio, uno che dava del tu a Dio. Vissuto 1700 anni prima di Gesù, secondo la stima popolare era di sicuro in paradiso.

* Accanto ad Abramo. È il posto toccato a Lazzaro nell’aldilà. «Accanto» è traduzione italiana libera, mentre in greco si ha l’espressione più densa: in seno ad Abramo. Cioè tra le braccia, o sulle ginocchia. Lazzaro è ora commensale nel banchetto celeste, vicino al grande patriarca. Un posto privilegiato.

* Negli Inferi fra i tormenti. Epulone è nell’inferno, immaginato sotto terra. Gli Inferi sono – secondo la rappresentazione degli ebrei del tempo – il soggiorno dei morti colpiti dal castigo eterno.

* Un grande abisso. Altra immagine popolare dell’aldilà: indica che con la morte il destino degli uomini è stabilito in modo irrevocabile, per sempre.

Per una corretta interpretazione della parabola, notare che Gesù non intendeva descrivere l’aldilà, ma solo utilizzò i termini comuni del linguaggio popolare. Potremmo dire, come per il caso Galileo: Gesù nella parabola non ci ha spiegato come è fatto il cielo, ma come si va in cielo.


(tratto da: E. Bianco, All’altare di Dio – Anno C – Elledici 2009)