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4. Parola da Vivere – 28 giugno 2020

28 giugno

13ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Chi accoglie voi, accoglie me

COMMENTO

La prima volta che abbiamo ascoltato i primi versetti di questo  brano,  certamente siamo  rimasti  perplessi  o sconvolti. Gesù sembra porsi in competizione con gli affetti più cari. La conseguenza non è meno  dura: «… non è degno di me», ripetuto due volte.

È necessario mettersi in atteggiamento di ascolto e di preghiera, per entrare nel dono  che Gesù ci fa con queste sue parole.

Poco prima Gesù dice di essere venuto a portare non la pace, ma una spada (10,34). Certamente non sta parlando della spada che un discepolo estrarrà al momento del suo arresto, ma della spada della sua Parola, quella che nella lettera agli Ebrei è detta «a doppio taglio» e ca- pace di scrutare «i sentimenti e i pensieri  del cuore» (cf Eb 4,12).  Egli sa bene che la sua Parola creerà divisione anche nelle famiglie, per questo avverte i suoi discepoli: se dovesse essere necessario scegliere tra i famigliari e lui, essi sanno  di non  avere alternative, perché è in gioco il loro rapporto con Gesù e la salvezza. Chi rinnega  il Signore, per salvare gli affetti terreni, lo costringe a rinnegare lui davanti  al Padre, come abbiamo ascoltato  domenica scorsa.

Non basta. La sequela di Gesù esige anche di seguirlo sulla strada della croce, portando la propria. Certamente Matteo qui fa riferimento alle persecuzioni che già hanno afflitto i discepoli e che si ripeteranno lungo la storia fino a oggi. Anche la vita in questo  mondo passa in secondo  piano  rispetto  alla fedeltà  verso il Signore.  La scelta è drammatica, ma necessaria: chi crede di salvare la propria  vita, cedendo alle richieste dei persecutori (o alle lusinghe  di questo  mondo), in realtà la spreca e la perde, rinunciando alla vita eterna; chi invece investe la propria  vita nella sequela del Signore e nel servizio dei fratelli e del Vangelo si realizza in questo mondo, come figlio di Dio, e attraverserà la morte, risorgendo alla vita eterna.

Le esigenze della sequela di Cristo in certe situazioni possono essere laceranti, per questo l’evangelista, al fine di incoraggiare gli evangelizzatori, conclude  con un dono immediato: il discepolo che annuncia il Vangelo è assimilato a Gesù stesso, che lo collega direttamente al Padre. È questo  il modo di Matteo di esprimere  ciò che in Giovanni diventa  l’inabitazione reciproca  tra Gesù e il discepolo, che vive la sua Parola.

La conclusione riguarda chi accoglie e aiuta gli evangelizzatori.  Agli inizi si trattava spesso di dare ospitalità ai predicatori itineranti. Il Signore, con chi li ospita,  si impegna in una promessa straordinaria: la ricompensa sarà corrispondente alla persona accolta, quindi all’evangelizzatore, a Cristo e al Padre.

Da noi non capita spesso e a tutti di avere l’opportunità di ospitare in casa un evangelizzatore, ma i modi di aiutare e sostenere i predicatori del Vangelo, che dedicano la propria  vita a Cristo e ai fratelli, sono molti, vari e alla portata  di tutti.  Il Signore ricompensa sempre,  in questa vita e nell’altra.

 

SPUNTI PER L’ATTUALIZZAZIONE E LA PREGHIERA

1. «… più di me». Gesù non si mette in competizione, ma insegna la verità. Chi ama Cristo e lo mette al centro della vita e di ogni scelta, nelle situazioni difficili saprà fare la scelta giusta e buona per sé e per gli altri.

2. Prendere la propria croce. Qui non c’è Tutti abbiamo una croce personale, anche  quelli  che non  la vogliono. Si tratta di decidere se portarla  dietro al Signore per la salvezza nostra e delle persone che amiamo, oppure di rifiutarla,  lasciandoci schiacciare da essa, senza salvezza.

3. Vivere per sé o per Cristo e i È un tragico errore pensare di realizzarsi  nell’egoismo, in realtà  si cammina verso l’isolamento e la morte.  Chi vive per gli altri, può avere a volte l’impressione di sprecare la vita, ma Gesù dice che la spende  bene e porterà  frutti di vita eterna per sé e gli altri.

4. Un bicchiere di acqua Quando si tratta di aiuto  ai fratelli, non  conta  la quantità, ma l’amore con cui agiamo.

 

PROPOSTA DI IMPEGNO DELLA SETTIMANA

Aiutare, secondo  le nostre possibilità, sacerdoti  e religiosi/e e parlare bene di loro.

 


Tratto da: Messale delle domeniche e delle feste – Elledici – 2017