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4. Parola da Vivere – 21 giugno 2020

21 giugno

12ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Non abbiate paura!

RIFLESSIONE

Quando Matteo scrive il suo vangelo i cristiani conoscono bene la persecuzione. Nel capitolo delle istruzioni agli apostoli, che deve inviare in missione a predicare il Vangelo, l’evangelista raccoglie alcuni detti di Gesù per incoraggiare tutti coloro che seguono  il Signore e predicano il Vangelo, con la vita e la parola.

Per tre volte abbiamo letto l’invito a non avere paura. Chi porta il Vangelo potrebbe temere il fallimento della sua missione. Ma il Signore invita ad annunciare sempre e in ogni modo ciò che ha insegnato. Anche se gli uomini dovessero rifiutare l’annuncio, i frutti arriveranno, anche se il missionario non avesse il tempo di vederli.

Altra paura  è quella  di essere derisi, insultati, perseguitati e uccisi. E qui il Signore invita all’intelligenza spirituale: anche se i persecutori dovessero  prevalere e privarci di tutto, nessuno può toglierci la fede e l’amore nel Signore, che aprono la porta della vita eterna.

Possiamo anche chiederci: chi «ha il potere di far perire nella Geènna  e l’anima e il corpo»? Evitiamo di andare a cercare lontano: siamo  noi. Infatti, se rinneghiamo Cristo, resteremo lontani da lui per sempre.  La tentazione del rinnegamento è permanente. L’hanno subita i primi cristiani, di fronte alla paura di perdere tutto o di essere uccisi, la subiscono oggi tanti fratelli in alcuni paesi di questo  mondo, la subiamo anche noi in situazioni certamente meno  drammatiche.

Possiamo essere presi anche dalla paura  che a causa della persecuzione perdiamo ciò che ci serve per lavorare e vivere, per portare  avanti  la famiglia nella vita quoti- diana…  Il Signore ci richiama  alla fiducia nella provvidenza: Dio non fa mancare  il necessario ai suoi figli e in ogni caso interviene  per salvarli, o dalla morte  o attraverso la morte, come è stato per Gesù.

È in gioco la vita eterna e il segno di contraddizione è Gesù: riconoscerlo, non solo a parole, porta la salvezza e la gioia eterna;  non  riconoscerlo porta  la lontananza da lui, per sempre.

 

SPUNTI PER L’ATTUALIZZAZIONE E LA PREGHIERA

  1. 1. Ogni cristiano ha la missione corrispondente alla propria vocazione. In ogni caso tutti dobbiamo testimoniare e annunciare il Vangelo con parole  e opere. Nella condizione di vita in cui ci troviamo, possiamo dire che gli altri vedono  in noi un po’ di Vangelo?
  2. 2. La paura dei Il Signore dice che ci man- da a raccogliere ciò che non abbiamo seminato (cf Gv 4,38). È una legge della vita: godiamo dei frutti prodotti dalla fatica degli altri e noi seminiamo ciò che altri raccoglieranno. La nostra  preoccupazione sarà solo quella della fedeltà nel vivere e annunciare il Vangelo.
  1. 3. La paura di perdere qualcosa. È stata ed è causa frequente di abbandono pratico della fede. Il cristiano fedele può perdere amici, beni, lavoro, stima, cariche… anche la vita. Ci crediamo davvero che la cosa decisiva è non perdere Cristo?
  1. 4. «… chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli». Proviamo a immaginare questa  scena, che avviene non  solo alla fine, ma ogni giorno:  quando vivo fede e amore, Gesù dice al Padre: «Mi appartiene e mi somiglia».

 

PROPOSTA DI IMPEGNO DELLA SETTIMANA

Non lasciamoci vincere dalle paure e viviamo con coraggio la fede in ogni circostanza.

 

 


Tratto da: Messale delle domeniche e delle feste – Elledici – 2017