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4. Letture – XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

23 LUGLIO

XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

IL SIGNORE HA PAZIENZA CON TUTTI I PECCATORI

PRIMA LETTURA

Dopo i peccati, tu concedi il pentimento.
Il popolo si chiede come mai Dio non interviene contro i persecutori e gli ingiusti. L’autore spiega il modo di agire di Dio: egli ama tutti, è indulgente con i peccatori e dà a tutti il tempo e l’opportunità di pentirsi e ottenere il perdono.

Dal libro della Sapienza          Sap 12,13.16-19

Non c’è Dio fuori di te, che abbia cura di tutte le cose, perché tu debba difenderti dall’accusa di giudice ingiusto.
La tua forza infatti è il principio della giustizia, e il fatto che sei padrone di tutti,
ti rende indulgente con tutti. Mostri la tua forza
quando non si crede nella pienezza del tuo potere, e rigetti l’insolenza di coloro che pur la conoscono. Padrone della forza, tu giudichi con mitezza
e ci governi con molta indulgenza, perché, quando vuoi, tu eserciti il potere.
Con tale modo di agire hai insegnato al tuo popolo che il giusto deve amare gli uomini,
e hai dato ai tuoi figli la buona speranza
che, dopo i peccati, tu concedi il pentimento.

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE          

 Dal Salmo 85 (86)

L’autore del Salmo sente il bisogno di lodare l’amore misericordioso e la fedeltà di Dio e nella sua preghiera esprime la fiducia di essere perdonato.

Tu sei buono, Signore, e perdoni.

Tu sei buono, Signore, e perdoni,
sei pieno di misericordia con chi t’invoca.
Porgi l’orecchio, Signore, alla mia preghiera
e sii attento alla voce delle mie suppliche.

Tutte le genti che hai creato verranno
e si prostreranno davanti a te,
Signore, per dare gloria al tuo nome.
Grande tu sei e compi meraviglie:
tu solo sei Dio.

Ma tu, Signore, Dio misericordioso e pietoso,
lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà,
volgiti a me e abbi pietà.

SECONDA LETTURA

Lo Spirito intercede con gemiti inesprimibili.
San Paolo, dopo aver riconosciuto che noi non sappiamo come pregare, incoraggia i credenti con la certezza che la nostra debolezza è colmata dall’azione dello Spirito Santo, che prega in noi.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani                    Rm 8,26-27
Fratelli, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi secondo i disegni di Dio.

Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO     

Mt 1 ,25

Alleluia, alleluia.

Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.

Alleluia.

VANGELO

TRA PARENTESI [ ] LA FORMA BREVE.

Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura.
Continua il capitolo delle parabole che illustrano la realtà del Regno di Dio. Il Regno è già presente nel mondo, cresce e si diffonde, anche in mezzo alle difficoltà e alle opposizioni. Il nemico di Dio e degli uomini è all’opera, ma il Regno crescerà. Alla fine dei tempi sarà rivelata la vittoria di Dio e i buoni saranno premiati.

Dal vangelo secondo Matteo      Mt 13,24-43

[In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. “No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponètelo nel mio granaio”».]
Espose loro un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami». Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: «Aprirò la mia bocca con parabole, proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo». Poi congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!».

Parola del Signore.