26 dicembre 2021
SANTA FAMIGLIA DI GESÙ, MARIA E GIUSEPPE
Domenica fra l’ottava di Natale
Gesù cresceva in sapienza, età e grazia
Maria e Giuseppe, come ogni famiglia ebraica osservante della legge, in occasione della Pasqua si recano ogni anno in pellegrinaggio a Gerusalemme. Quando Gesù ha 12 anni lo conducono con sé. Al tempio Gesù si sente pienamente a casa sua, nella casa del Padre, e a Maria e a Giuseppe rivela apertamente la sua figliolanza divina. Poi però torna a Nazaret con loro e riprende obbediente la sua normale esperienza di vita vissuta finora.
PRIMA LETTURA
Samuele per tutti i giorni della sua vita è richiesto per il Signore.
Anna è stata esaudita nella sua preghiera e ha la gioia di avere un figlio. Quando Samuele è ancora fanciullo, Anna lo conduce al santuario donandolo al Signore, e lo affida al sacerdote Eli.
Dal primo libro di Samuele. 1Sam 1,20-22.24-28
Al finir dell’anno Anna concepì e partorì un figlio e lo chiamò Samuèle, «perché – diceva – al Signore l’ho richiesto». Quando poi Elkanà andò con tutta la famiglia a offrire il sacrificio di ogni anno al Signore e a soddisfare il suo voto, Anna non andò, perché disse al marito: «Non verrò, finché il bambino non sia svezzato e io possa condurlo a vedere il volto del Signore; poi resterà là per sempre».
Dopo averlo svezzato, lo portò con sé, con un giovenco di tre anni, un’efa di farina e un otre di vino, e lo introdusse nel tempio del Signore a Silo: era ancora un fanciullo. Immolato il giovenco, presentarono il fanciullo a Eli e lei disse: «Perdona, mio signore. Per la tua vita, mio signore, io sono quella donna che era stata qui presso di te a pregare il Signore. Per questo fanciullo ho pregato e il Signore mi ha concesso la grazia che gli ho richiesto. Anch’io lascio che il Signore lo richieda: per tutti i giorni della sua vita egli è richiesto per il Signore». E si prostrarono là davanti al Signore.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE Dal Salmo 83 (84)
Canto dei pellegrini che giungevano a Gerusalemme, la gioia di poter incontrare Dio nel tempio, nella sua dimora.
Rit. Beato chi abita la tua casa, Signore.
Quanto sono amabili le tue dimore, Signore degli eserciti!
L’anima mia anela e desidera gli atri del Signore.
Il mio cuore e la mia carne esultano nel Dio vivente.
Beato chi abita nella tua casa:
senza fine canta le tue lodi.
Beato l’uomo che trova in te il suo rifugio
e ha le tue vie nel suo cuore.
Signore, Dio degli eserciti, ascolta la mia preghiera,
porgi l’orecchio, Dio di Giacobbe.
Guarda, o Dio, colui che è il nostro scudo,
guarda il volto del tuo consacrato.
SECONDA LETTURA
Siamo chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!
È inesauribile Giovanni nell’affermare l’amore di Dio che ci fa suoi figli, e nello stesso tempo la nostra dignità e il nostro coinvolgimento nel suo mondo. Ma anche il dovere di amarci gli uni gli altri.
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo. 1Gv 3,1-2.21-24
Carissimi, vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui.
Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è.
Carissimi, se il nostro cuore non ci rimprovera nulla, abbiamo fiducia in Dio, e qualunque cosa chiediamo, la riceviamo da lui, perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo quello che gli è gradito.
Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, secondo il precetto che ci ha dato. Chi osserva i suoi comandamenti rimane in Dio e Dio in lui. In questo conosciamo che egli rimane in noi: dallo Spirito che ci ha dato.
Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO Cf At 16,14b
Alleluia, alleluia.
Apri, Signore, il nostro cuore
e accoglieremo le parole del Figlio tuo.
Alleluia.
VANGELO
Gesù è ritrovato dai genitori nel tempio in mezzo ai maestri.
A 12 anni Maria e Giuseppe conducono Gesù nel tempio. Lì Gesù si trova pienamente a suo agio, tanto che si ferma anche quando i genitori sono partiti. L’episodio è curioso: rivela che Gesù sta crescendo, ma soprattutto che prende coscienza della propria identità.
Dal vangelo secondo Luca. Lc 2,41-52
I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.
Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.
Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.
Parola del Signore.