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2. Letture e introduzioni – 25 aprile 2021


25 aprile

4ª DOMENICA DI PASQUA

(Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni)

Io sono il Buon Pastore

Ogni anno in questa quarta domenica di Pasqua ci viene proposto il brano di Giovanni che presenta Gesù come buon pastore. È in questo modo che Gesù si propone a noi per parlarci del suo amore personale e della dedizione senza misura che ha caratterizzato tutta la sua vita. Ogni apostolo chiamato ad annunciare il Vangelo con la parola e la vita trova in Gesù il modello ideale. Per questo Paolo VI nel 1964 ha voluto che in questa domenica si preghi e si rifletta sulla vocazione, specialmente per la vocazione al sacerdozio.

PRIMA LETTURA

In nessun altro c’è salvezza.             

Pietro indica nella persona di Gesù, crocifisso e risorto, la nostra salvezza. Questo dice ai capi del popolo e agli anziani che gli chiedono come ha potuto risanare uno storpio che era tale fin dalla nascita. È Gesù che lo ha guarito, dice Pietro, quel Gesù che voi avete scartato e che è invece la pietra angolare della vera religiosità.

 Dagli Atti degli Apostoli.                                                                                                  At 4,8-12

In quei giorni, Pietro, colmato di Spirito Santo, disse loro: «Capi del popolo e anziani, visto che oggi veniamo interrogati sul beneficio recato a un uomo infermo, e cioè per mezzo di chi egli sia stato salvato, sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d’Israele: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti, costui vi sta innanzi risanato. Questo Gesù è la pietra, che è stata scartata da voi, costruttori, e che è diventata la pietra d’angolo. In nessun altro c’è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati».

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE                                                                Dal Salmo 117 (118)

Il salmo celebra le meraviglie del Signore, la sua sorprendente azione nelle vicende umane. Al centro c’è Cristo, pietra scartata, che con la sua risurrezione è posto al centro della storia della salvezza.

Rit. La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d’angolo

Oppure:

Alleluia, alleluia, alleluia

Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
È meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nell’uomo.
È meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nei potenti.

Ti rendo grazie, perché mi hai risposto,
perché sei stato la mia salvezza.
La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.

Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Vi benediciamo dalla casa del Signore.

Sei tu il mio Dio e ti rendo grazie,
sei il mio Dio e ti esalto.
Rendete grazie al Signore, perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.

SECONDA LETTURA

Vedremo Dio così come egli è.                 

Siamo figli di Dio, lo siamo realmente, dice l’apostolo Giovanni. Chi non crede fa fatica a riconoscerlo, ma quello che siamo un giorno si manifesterà apertamente.

 Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo.                                                             1Gv 3,1-2

Carissimi, vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui. Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è.

Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO                                    Gv 10,14

Alleluia, alleluia.

Io sono il buon pastore, dice il Signore,
conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me.

Alleluia.

VANGELO

Il buon pastore dà la propria vita per le pecore.      

In una delle immagini più efficaci del Nuovo Testamento, Gesù dichiara di essere «il buon pastore». Un pastore che conosce, ama le sue pecore e le difende fino a dare la vita per esse.

Dal vangelo secondo Giovanni.                                                                    Gv 10,11-18

In quel tempo, Gesù disse: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore. Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore.
Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».

Parola del Signore.