1 agosto
18ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Cercate un altro pane, quello che sfama per sempre
Il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, raccontato per ben sei volte dagli evangelisti, nel Vangelo di Giovanni assume un’importanza speciale. Non solo perché si distende per oltre 70 versetti (quest’anno la liturgia, oltre a questa, ce lo proporrà nelle prossime due domeniche, prima e dopo la solennità dell’Assunta), ma perché Gesù si concede alle folle intrecciando un dialogo spiritualmente ricchissimo e con gente che non appare particolarmente preparata a comprenderlo
PRIMA LETTURA
Io farò piovere pane dal cielo per voi.
La liberazione dall’Egitto è stata grandiosa, ma il viaggio nel deserto si fa difficile e gli ebrei si lamentano con Mosè e Aronne, che chiedono pane e carne. Dio risponde mandando al popolo la manna e le quaglie.
Dal libro dell’Esodo. Es 16,2-4.12-15
In quei giorni, nel deserto tutta la comunità degli Israeliti mormorò contro Mosè e contro Aronne.
Gli Israeliti dissero loro: «Fossimo morti per mano del Signore nella terra d’Egitto, quando eravamo seduti presso la pentola della carne, mangiando pane a sazietà! Invece ci avete fatto uscire in questo deserto per far morire di fame tutta questa moltitudine».
Allora il Signore disse a Mosè: «Ecco, io sto per far piovere pane dal cielo per voi: il popolo uscirà a raccoglierne ogni giorno la razione di un giorno, perché io lo metta alla prova, per vedere se cammina o no secondo la mia legge. Ho inteso la mormorazione degli Israeliti. Parla loro così: “Al tramonto mangerete carne e alla mattina vi sazierete di pane; saprete che io sono il Signore, vostro Dio”».
La sera le quaglie salirono e coprirono l’accampamento; al mattino c’era uno strato di rugiada intorno all’accampamento. Quando lo strato di rugiada svanì, ecco, sulla superficie del deserto c’era una cosa fine e granulosa, minuta come è la brina sulla terra. Gli Israeliti la videro e si dissero l’un l’altro: «Che cos’è?», perché non sapevano che cosa fosse. Mosè disse loro: «È il pane che il Signore vi ha dato in cibo».
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE Dal Salmo 77 (78)
Il salmista loda il Signore, che accompagna con la sua generosità la storia del suo popolo. E fa riferimento anche alla misteriosa manna piovuta dal cielo nei giorni del deserto.
Rit. Donaci, Signore, il pane del cielo.
Ciò che abbiamo udito e conosciuto
e i nostri padri ci hanno raccontato n
on lo terremo nascosto ai nostri figli,
raccontando alla generazione futura
le azioni gloriose e potenti del Signore
e le meraviglie che egli ha compiuto.
Diede ordine alle nubi dall’alto
e aprì le porte del cielo;
fece piovere su di loro la manna per cibo
e diede loro pane del cielo.
L’uomo mangiò il pane dei forti;
diede loro cibo in abbondanza.
Li fece entrare nei confini del suo santuario,
questo monte che la sua destra si è acquistato.
SECONDA LETTURA
Rivestite l’uomo nuovo, creato secondo Dio.
Agli Efesini Paolo ricorda che sono diventati nuove creature con il battesimo, e li invita alla coerenza, ad abbandonare la precedente vita pagana e la loro vecchia condotta. Li esorta a non smettere di rinnovarsi e di vivere la vita nuova.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini. Ef 4,17.20-24
Fratelli, vi dico e vi scongiuro nel Signore: non comportatevi più come i pagani con i loro vani pensieri.
Voi non così avete imparato a conoscere il Cristo, se davvero gli avete dato ascolto e se in lui siete stati istruiti, secondo la verità che è in Gesù, ad abbandonare, con la sua condotta di prima, l’uomo vecchio che si corrompe seguendo le passioni ingannevoli, a rinnovarvi nello spirito della vostra mente e a rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella vera santità.
Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO Mt 4,4b
Alleluia, alleluia.
Non di solo pane vivrà l’uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
Alleluia.
VANGELO
Chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!
Dopo la moltiplicazione del pane, Gesù si ritira in un luogo solitario per pregare, ma la gente continua a cercarlo. Il miracolo li ha colpiti e sono vivamente interessati a non chiudere quell’esperienza. Gesù inizia con loro un dialogo che si farà man mano più intenso, nel quale rivelerà fino in fondo la sua identità.
Dal vangelo secondo Giovanni. Gv 6,24-35
In quel tempo, quando la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».
Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».
Allora gli dissero: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».
Parola del Signore.