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2. Introduzioni – 12 aprile 2020

12 aprile

DOMENICA DI PASQUA

RISURREZIONE DEL SIGNORE

Cristo, nostra speranza, è risorto

Primo giorno dopo il sabato, mattino di Pasqua. Le donne vanno al sepolcro per onorare un cadavere e si ritrovano un Gesù vivo. E i progetti di Dio riprendono vita insieme a lui, riprende la predicazione del regno, l’amore ricevuto e donato, la nascita della Chiesa. Tutto ciò che da allora i cristiani credono e vivono, tutto è nato dalla risurrezione di Cristo.

PRIMA LETTURA

Noi abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti.

«Noi siamo testimoni», dice Pietro a Cesarea, in casa del centurione Cornelio, che sta per ricevere il battesimo con tutta la sua famiglia. È questo uno degli otto discorsi che Pietro pronuncia negli Atti degli apostoli, nel quale offre la testimonianza matura della sua fede, che vede nell’ultima drammatica vicenda di Gesù il realizzarsi delle profezie, e la piena consapevolezza di dover continuare la sua missione, affidata da Dio a lui e agli apostoli, quali «testimoni prescelti».

Dagli Atti degli Apostoli.                                                                                      At 10,34a.37-43

SALMO RESPONSORIALE                                                                Dal Salmo 117 (118)

Il salmo è un inno al Signore della vita e al Padre del Signore risorto, che nel suo amore ha reso piena gloria al proprio Figlio Gesù.

Rit. Questo è il giorno che ha fatto dal Signore:

rallegriamoci ed esultiamo.

Oppure:

Rit. Alleluia, alleluia, alleluia.

SECONDA LETTURA

Cercate le cose di lassù, dove è Cristo.                                                

In pochi versetti Paolo esprime in modo pieno ed efficace la sua fede nel Signore Risorto ed esorta a vivere una vita nuova; a cercare «le cose di lassù», dove siede glorioso il Cristo di Dio, con il quale condivideremo anche noi la gloria.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi.                                                        Col 3,1-4

Oppure:

Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova.     

A partire da un caso di grave infedeltà nella comunità, Paolo esorta alla vita nuova. Come un po’ di lievito può far fermentare tutta la pasta, così i cristiani sono chiamati a testimoniare la novità della risurrezione. 

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi.                                           1Cor 5,6b-8 

VANGELO

Egli doveva risuscitare dai morti.     

Maria corre di buon mattino alla tomba dove è stato deposto Gesù. È ancora buio. La sepoltura di Gesù è avvenuta in tutta fretta ed è stata sommaria, Maria intende completare le cose, prendersi cura del suo cadavere. Ma la pietra è ribaltata e la tomba è vuota. Corre a dirlo a Pietro e a Giovanni, pensando che qualcuno lo abbia portato via di nascosto. I due apostoli accorrono, osservano ogni cosa, ricordano le parole della Scrittura, e dello stesso Gesù, e diventano i primi testimoni privilegiati della sua risurrezione.

Dal vangelo secondo Giovanni.                                                                         Gv 20,1-9

Oppure, per l’anno A:

È risorto e vi precede in Galilea.                                                          

Gesù appare alle donne che corrono al sepolcro all’alba del primo giorno della settimana. Essi intendono prendersi cura di un cadavere, ma sono coinvolte in segni straordinari: una scossa della terra simile a un terremoto, la visione di un angelo dall’aspetto di folgore e dal vestito bianco come neve, guardie tramortite come morte. L’angelo le induce a farsi testimoni della risurrezione, poi Gesù stesso si presenta a loro e le manda agli apostoli.

Dal vangelo secondo Matteo.                                                                                     Mt 28,1-10