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2. Introduzioni – 7 giugno 2020

7 giugno

SANTISSIMA TRINITÀ

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo

La Trinità è una verità di fede tra le più difficili da comprendere, insieme a quella dell’incarnazione del Figlio di Dio. Ma questo mistero è alla base della nostra fede, perché il nostro Dio è così: Padre, Figlio e Spirito Santo, come ci è stato rivelato da Gesù, che facendosi uomo ci ha mostrato l’amore del Padre e ci ha rivelato lo Spirito Santo. Si tratta di realtà che superano la nostra immaginazione, ma che sono di una ricchezza infinita.

PRIMA LETTURA

Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso. 

Mosè sale sul monte Sinai per incontrarsi con Dio, ricevere la legge e per chiedergli di essere il Dio del suo popolo. Jahvè si presenta pieno di misericordia e di pietà e Mosè gli chiede di perdonare la durezza del loro cuore e di camminare davanti a loro.

 Dal libro dell’Esodo.                                                                           Es 34,4b-6.8-9

 

SALMO RESPONSORIALE                                                                 Daniele 3,52-56

Il profeta Daniele riconosce la grandezza del Signore e gli rende lode per tutto ciò che Dio è e per quello che ha fatto.

Rit. A te la lode e la gloria nei secoli.

 

SECONDA LETTURA

La grazia di Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo.

Paolo saluta cristianamente i Corinzi, nel nome del Signore Gesù, nel nome di Dio che è Padre e nella comunione dello Spirito Santo. E li invita al coraggio, all’unità, alla fraternità: «Salutatevi con il bacio santo», dice loro.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi.                   2Cor 13,11-13

 

VANGELO

Dio ha mandato il Figlio suo perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.

Gesù è il Figlio di Dio e il Padre lo ha inviato tra noi per salvarci e perché nulla vada perduto. È l’ardita rivelazione di Gesù a Nicodemo nel loro colloquio notturno. Il Figlio non è venuto nel mondo per condannarlo, ma per salvarlo.

Dal vangelo secondo Giovanni.                                                               Gv 3,16-18