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10. Anche Noi Vogliamo Capire – XVII C, 28/7/19

Per aiutare i nostri piccoli a vivere meglio la Liturgia della Parola

PRIMA LETTURA (Gn 18,20-21.23-32)
La Genesi con Abramo ci offre il modello di preghiera di un amico di Dio. Il criterio che lo spinge a trattare è la convinzione che il Signore non può far perire il giusto per colpa del malvagio. Nella sua richiesta si ferma a dieci. Più avanti i profeti cercheranno anche un solo giusto per stornare il castigo di Dio. Gesù, unico giusto, otterrà il perdono per tutta l’umanità peccatrice.

* Capire le parole
Sòdoma e Gomorra. Città simbolo dell’umanità che si abbandona al peccato e trasgredisce i comandamenti di Dio.
Voglio scendere a vedere. Raffigurazione “umana” dell’interessamento di Dio sui fatti umani.


SECONDA LETTURA (Col 2,12-14)
Eravamo debitori senza poter estinguere il debito, perché non eravamo in grado di espiare le nostre colpe. Ma Dio, Padre misericordioso, ha distrutto tutti i documenti dei nostri debiti, quando Cristo è salito sulla croce e ha ottenuto il perdono di tutti i peccati dell’umanità.

* Capire le parole
Con Cristo sepolti nel battesimo. Paolo vede il battesimo come un essere sepolti con Cristo, cioè come una partecipazione alla sua morte (immersione nell’acqua), e come una risurrezione con lui (riemersione).
Il documento scritto contro di noi. Pur non essendo del tutto chiaro che cosa Paolo intenda per «documento scritto», abitualmente si pensa che si tratti dell’elenco delle colpe commesse, che stanno come un atto d’accusa verso l’umanità. Gesù in croce le ha annullate, prendendo su di sé la pena che sarebbe spettata a noi.


VANGELO (Lc 10,38-42)
Quella che insegna Gesù non è solo una preghiera fra tante, ma la sintesi degli atteggiamenti che il credente deve avere verso Dio Padre. In essa sono raccolte le richieste essenziali per la vita personale e comunitaria, in vista della salvezza.

* Capire le parole
Come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli. Tutti i maestri di vita spirituale e i profeti erano soliti insegnare ai loro discepoli l’arte della preghiera.
“E non abbandonarci alla tentazione”. Questa ultima e più recente traduzione entrerà prossimamente nella liturgia in modo ufficiale. Prepariamoci ad aggiornare le nostre abitudini!


PER RIASSUMERE… Che gli uomini non sappiano pregare è cosa risaputa, forse anche per questo pregano poco o per niente. La richiesta dei discepoli, «Signore, insegnaci a pregare…», indica una strada percorribile e anche abbastanza facile: impariamo dal Figlio di Dio come ci si rivolge al Padre. Gesù stesso ha pregato e il cuore della sua preghiera è il desiderio di fare la volontà del Padre in ogni circostanza, anche la più difficile.


Le parole da capire sono curate dall’autore del sito liturgico; le parti in corsivo sono un libero adattamento da “Messale delle Domeniche e feste 2019 – LDC”