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10. Anche Noi Vogliamo Capire – Corpus C, 23/6/19

Per aiutare i nostri piccoli a vivere meglio la Liturgia della Parola

PRIMA LETTURA (Genesi 14,18-20)
Melchisedek fu re e sacerdote di Gerusalemme, abitata a quel tempo da pagani. Egli offre pane e vino, cibi che nell’ultima cena sono trasformati nel corpo e nel sangue del Signore; anche per questo nel Nuovo Testamento viene ritenuto simbolo e anticipazione della regalità e del sacerdozio eterno di Gesù.

* Capire le parole
Melchìsedek. È una figura di cui si parla solo in questa circostanza. Per questo appare abbastanza misteriosa. Tuttavia viene portato come modello di intermediario tra Dio e gli uomini, nell’attesa che nella Nuova Alleanza il sacerdote divenga segno-persona di Gesù.
La decima. Era un requisito della legge: tutti gli Israeliti avrebbero dovuto dare la decima parte di tutto quello che guadagnavano, devolvendolo al tempio per provvedere ai bisogni dei sacerdoti e dei levìti.


SECONDA LETTURA (1 Corinzi 11,23-26)
A Corinto anche la messa era diventata occasione di discriminazioni e divisioni nella comunità. E allora Paolo racconta il momento in cui Gesù, nel gesto eucaristico, ha fatto vedere che lui ha donato totalmente la propria vita. I cristiani, ripetendo il gesto di Gesù, dicono di voler offrire anch’essi la propria vita ai fratelli.

* Capire le parole
Nella notte in cui veniva tradito. Nonostante il tradimento Gesù porta a compimento la sua missione universale di salvezza, senza escludere nessuno.
Questo è il mio corpo. Il pane che Gesù ha tra le mani e offre, continua ad apparire come tale ai sensi, ma nella sua sostanza «diventa» realmente Gesù.


VANGELO (Luca 9,11b-17)
Luca racconta la moltiplicazione dei pani e dei pesci, sintesi dell’esperienza del popolo di Israele nell’Esodo, che anticipa anche il dono dell’Eucaristia, ossia i gesti di Gesù affidati agli apostoli per portare il pane della salvezza a tutti.

* Capire le parole
Congeda la folla. La preoccupazione dei discepoli si limita al mettere la gente in condizione di far rientro nei rispettivi villaggi. La premura di Gesù invece va oltre: sfamare da subito gli indigenti, senza rimandare.
Cento gruppi da cinquanta. A noi possono sembrare cifre notevoli e lo sono! Gesù non si risparmia nel dar da mangiare a tutti e a ciascuno.


PER RIASSUMERE… La parola «memoria» non serve a Gesù per chiedere di ricordare il suo gesto senza più dimenticarlo. Il termine usato è «memoriale», che sta per un avvenimento che viene rivissuto e messo a disposizione di coloro che «celebrano». Così l’Eucaristia estende nel tempo il sacrificio della croce e raggiunge tutti i credenti, offrendo il pane di vita eterna e il vino della salvezza.


Le parole da capire sono curate dall’autore del sito liturgico; le parti in corsivo sono un libero adattamento da “Messale delle Domeniche e feste 2019 – LDC”