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7. Aforismi – 23 febbraio 2020

Raccolta di aforismi o testi utili per la riflessione o l’approfondimento

QUANDO L’AMORE DEL PROSSIMO SI FA CREATIVO
– Gli inglesi in India temevano non gli eserciti dei nemici, ma i digiuni di Gandhi. E dai digiuni di questo non-violento si videro costretti nel 1947 a smantellare il loro impero coloniale, e a restituire all’India l’indipendenza.

– In tempi di guerra fredda alcune pacifiste inglesi hanno combattuto le rampe di lancio missilistiche con le armi del sorriso e di una garbata ironia. I militari stavano montando un campo per i missili Pershing e Cruise. Le pacifiste si avvicinarono al campo con la borsa della spesa sotto il braccio, e le sentinelle, ritenendole innocue casalinghe, le lasciarono avvicinare. Giunte al filo spinato del campo, tirarono fuori dalle borse delle robuste cesoie, e tagliarono lunghi tratti di filo spinato. Poi estrassero dei gomitoli di lana colorata, e stesero al posto del filo spinato i fili colorati della loro morbida e pacifica lana. Poi girarono i tacchi e tornarono ai fornelli di casa loro.

– In Sudafrica l’ingiusto sistema politico e sociale dell’Apartheid ora è stato abolito, ma una mano a superarlo la dettero anche i pacifisti della «Pax Christi». Stamparono e distribuirono in migliaia di copie una cartolina che riproduceva due bambini, uno bianco e uno nero, che si tenevano per mano e si sorridevano. Sotto, la scritta: «Why not? – Perché no?». Le cartoline vennero spedite da ogni parte del paese al presidente Botha. Ogni giorno si rovesciavano sulla sua scrivania. Botha cambiò idea, e qualche tempo dopo dette il suo contributo al superamento dell’Apartheid.

– Nel 1944 la guerra mondiale stava per finire, gran parte dell’Italia era liberata. Un prete americano era all’aeroporto di Roma, sul punto di partire: tornava a casa sua negli Stati Uniti. Gli rubarono la grossa valigia. Chiamò la polizia. Trovarono il ladruncolo (era uno sciuscià come ce n’erano tanti in quel tempo a Roma), e ricuperarono la valigia. La giustizia italiana voleva punire il ragazzo. Quel prete si rese conto che il ladruncolo, e gli altri suoi compagni di strada, più che colpevoli erano vittime di una situazione disumana, costretti a rubare per sopravvivere. Perdonò, e decise di restare a Roma, con quei ragazzi. Per loro. Li raccolse in una casa fuori città, procurò loro cibo, scuola, e un posto di lavoro. Quel prete, John Patrick Carroll-Abbing, aveva risposto al furto di una valigia con l’invenzione della prima «Città dei ragazzi». Ed ebbe la gioia di vederla copiata in tutto il mondo.


(tratto da: E. Bianco, All’altare di Dio – Anno A – Elledici 2009)