Raccolta di aforismi o testi utili per la riflessione o l’approfondimento
L’AGNELLO DI DIO
L’agnello – il piccolo di una pecora o una capra – nella cultura contadina, e in particolare semita, è il simbolo della mansuetudine, della mitezza, e della docilità? al pastore.
Nell’Antico Testamento era uno degli animali preferiti per il sacrificio cruento offerto a Dio, specie per il rito pasquale. Secondo le prescrizioni di Mosè per la Pasqua in ricordo dell’esodo, si svolgeva con norme molto precise:
– «Si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa… Il vostro agnello sia senza difetto… Tutta l’assemblea della comunità d’Israele lo immolerà al tramonto. Preso un po’ del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull’architrave delle case nelle quali lo mangeranno. In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco, con azzimi e con erbe amare… Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano. Lo mangerete in fretta: è la pasqua del Signore. In quella notte io passerò… Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore, di generazione in generazione…» (Is 12,1-14).
Per Israele l’agnello divenne così un’offerta gradita a Dio, uno strumento di comunione con lui (le carni venivano in parte bruciate e in parte mangiate), e il ricordo vivo – memoriale – della salvezza operata da Dio.
Il Nuovo Testamento ha applicato il titolo di agnello a Gesù, visto come il vero sacrificio pasquale, o come immagine del servo di Dio sofferente e risorto, e ormai vittorioso: «…sei stato immolato, e hai riscattato per Dio con il tuo sangue uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione» (Ap 5,9).
(tratto da: E. Bianco, All’altare di Dio – Anno A – Elledici 2009)