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4. Letture – Santissima Trinità

12             GIUGNO

SANTISSIMA TRINITÀ

TRE PERSONE, UNA SALVEZZA

PRIMA LETTURA
Prima che la terra fosse, già la Sapienza era generata.
La Sapienza, figura di Cristo nell’Antico Testamento, racconta per immagini del suo rapporto con Dio. In questa relazione d’amore, più antica dei mari, delle colline e degli abissi, siamo stati coinvolti anche noi dalla venuta nel mondo del Figlio.

Dal libro dei Proverbi  Pr 8,22-31

Così parla la Sapienza di Dio:
«Il Signore mi ha creato come inizio della sua attività,
prima di ogni sua opera, all’origine.
Dall’eternità sono stata formata,
fin dal principio, dagli inizi della terra.
Quando non esistevano gli abissi, io fui generata,
quando ancora non vi erano le sorgenti cariche d’acqua;
prima che fossero fissate le basi dei monti,
prima delle colline, io fui generata,
quando ancora non aveva fatto la terra e i campi
né le prime zolle del mondo.
Quando egli fissava i cieli, io ero là;
quando tracciava un cerchio sull’abisso,
quando condensava le nubi in alto,
quando fissava le sorgenti dell’abisso,
quando stabiliva al mare i suoi limiti,
così che le acque non ne oltrepassassero i confini,
quando disponeva le fondamenta della terra,
io ero con lui come artefice
ed ero la sua delizia ogni giorno:
giocavo davanti a lui in ogni istante,
giocavo sul globo terrestre,
ponendo le mie delizie tra i figli dell’uomo».
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE                               Dal Salmo 8
L’uomo è meraviglia e custode del creato. La sua grandezza riposa in quella del suo artefice: il Dio creatore.

Rit. O Signore, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!

Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissato,
che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell’uomo, perché te ne curi?

Davvero l’hai fatto poco meno di un dio,
di gloria e di onore lo hai coronato.
Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi.

Tutte le greggi e gli armenti
e anche le bestie della campagna,
gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
ogni essere che percorre le vie dei mari.

SECONDA LETTURA
Andiamo a Dio per mezzo di Cristo, nella carità diffusa in noi dallo Spirito.
Il cristiano, nella pienezza della sua fede, sperimenta, già su questa terra, cosa significhi essere beati. Questa condizione di pace e d’imperturbabilità di fronte alla sofferenza, non è né un esempio di eroismo, né una forma di follia, è invece frutto dell’azione dello Spirito.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani                 Rm 5,1-5
Fratelli, giustificati per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede, l’accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di Dio.
E non solo: ci vantiamo anche nelle tribolazioni, sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza.
La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO                                         Cf Ap 1,8

Alleluia, alleluia.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo, a Dio, che è, che era e che viene.

Alleluia.

VANGELO
Tutto quello che il Padre possiede è mio; lo Spirito prenderà del mio e ve lo annuncerà.
La parzialità dell’annuncio di Gesù non è segno di sfiducia verso i suoi discepoli e verso di noi, oggi. La piena comprensione dell’annuncio evangelico non può essere immediata e totale, perché la Parola non piomba sull’uomo dall’esterno, ma prevede un coinvolgimento di tutte le sue facoltà.

Dal vangelo secondo Giovanni                                   Gv 16,12-15
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».
Parola del Signore.