19 GIUGNO
SANTISSIMO CORPO
E SANGUE DI CRISTO
Il pane è un elemento immediatamente collegato alla fame, al mangiare, all’essenziale per la sopravvivenza. Un simbolo di tale importanza antropologica è nella Bibbia in molte occasioni ripreso e rielaborato.
L’umanismo di Gesù
Il brano di vangelo della moltiplicazione dei pani viene dopo il ritorno dalla missione dei dodici discepoli. Gesù intende concedere loro un tempo e uno spazio di riposo. Tuttavia la folla li trova e, di fronte a tanta appassionata ricerca, Gesù non si sottrae: accoglie la folla. L’accoglienza si mostra nelle due azioni successive (cf Lc 9,11) che si richiamano reciprocamente. L’annuncio del Regno è confermato dalla guarigione; la guarigione è segno del dono del Regno. Gesù accoglie la folla consapevole delle sue necessità. Risponde a queste con duplice misericordia: l’annuncio del Regno e le guarigioni.
In questo contesto si può cogliere il senso del miracolo della moltiplicazione dei pani. Vi è una sollecitudine di Gesù per l’umano nella sua interezza. La fame è il bisogno cui risponde Gesù. Fame di salvezza, di cibo, di Parola. In risposta a queste tre forme della fame il simbolo del pane.
Il dono dell’Eucaristia
Alla preoccupata e realistica richiesta dei discepoli Gesù risponde con un’esortazione provocatoria e sfidante: «voi stessi date loro da mangiare» (Lc 9,13). La risposta dei discepoli, generosa per la disponibilità ad andare a fare la spesa, non fa altro che mettere in risalto l’inadeguatezza di quanto vi è a disposizione.
Gesù, però, prende quel poco umano e lo rende abbondante per le persone presenti, nonostante il loro numero. Luca descrive con cinque verbi le azioni di Gesù: «prese; alzò; recitò; spezzò; dava» (cf Lc 9,16). Sono quattro passati remoti e un imperfetto. Il passaggio dall’uno all’altro tempo verbale segnala che l’azione del dare continua nel tempo.
In parallelo si può leggere la formula di consacrazione che scrive Paolo: «questo è il mio corpo, che è per voi» (1 Cor 11,24). Il dono del suo corpo, offerto nel pane eucaristico che rinnova il sacrificio della croce, è dato «per voi», indicando con ciò, da parte di Gesù, la ricerca di una relazione intima e personale, che non si limita ai dodici, ma si estende a tutta la Chiesa che celebra il memoriale del sacrificio di Cristo.
Anche la conclusione del vangelo, che insiste sull’abbondanza del dono, tanto che ne avanza, e sulla sazietà dei commensali, indica che quanto elargito da Gesù è superiore allo stesso desiderio e in ciò si può vedere la grazia del pane eucaristico spezzato nelle comunità che apporta copioso il dono della grazia.
La responsabilità della comunità cristiana
Gesù stesso dona il cibo alla folla. È lui la fonte del dono. Tuttavia egli chiede e suscita la collaborazione dei discepoli. Essi devono mettere a disposizione quello che hanno. In seguito essi prendo