22 novembre
34ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Gesù Cristo re dell’universo
Ritornerà nella sua gloria
«Cristo regni!» è il saluto che fino a qualche anno fa si scambiavano i giovani di Azione Cattolica e con questo grido volevano esprimere la volontà di riconoscerlo Signore della loro vita, assumere su di sé l’impegno di renderlo presente nella società.
Durante la sua vita pubblica Gesù rifiuta di essere proclamato re. Non ha cercato per sé alcun potere, si è fatto servo e ha lavato i piedi agli apostoli. Ammette di esserlo solo quando è in catene, sconfitto, davanti a Pilato.
Oggi Matteo presenta Gesù nella gloria, come Figlio dell’uomo che giudica l’umanità, che salva o condanna secondo la legge dell’amore.
PRIMA LETTURA
Voi siete mio gregge, io giudicherò tra pecora e pecora.
Di fronte alla cattiva condotta delle guide di Israele, Dio stesso si prenderà cura delle sue pecore e andrà alla ricerca di quella perduta. È la denuncia del Ezechiele, che presenta Jahvè come il buon pastore, descritto con straordinaria somiglianza a come Gesù presenta se stesso nelle pagine del Vangelo.
Dal libro del profeta Ezechiele. Ez 34,11-12.15-17
SALMO RESPONSORIALE Dal Salmo 22 (23)
Il Signore si prende cura del suo gregge e di ogni pecora: è il Buon Pastore. È attento verso ciascuno di noi, è generoso e ci accompagna nella vita.
Rit. Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
SECONDA LETTURA
Consegnerà il regno a Dio Padre, perché Dio sia tutto in tutti.
Per mezzo di un uomo è venuta la morte, per mezzo di un uomo viene la risurrezione.
Ai dubbiosi abitanti di Corinto, Paolo ricorda che Gesù risorto è il nuovo Adamo, e con la sua risurrezione trascina con sé anche noi. Gesù ha vinto la morte e consegna l’umanità a Dio Padre.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi. 1Cor 15,20-26a.28
VANGELO
Siederà sul trono della sua gloria e separerà gli uni dagli altri.
Gesù descrive l’attenzione alle persone in difficoltà come criterio del giudizio a cui sottoporrà gli uomini al suo ritorno alla fine dei tempi. Tutti saremo giudicati dall’amore: Gesù considera come fatto a sé qualunque gesto di amore verso un altro.
Dal vangelo secondo Matteo. Mt 25,31-46