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2. Esegesi – Le Palme C

FUORI DALLA CITTÀ

Isaia 50,4-7 – Il Signore Dio mi assiste
Filippesi 2,6-11 – Umiliò se stesso
Luca 22,14-23,56 – Oggi con me sarai nel Paradiso

L’assistenza nel momento più duro
La liturgia della Domenica delle Palme anticipa la narrazione dell’intera passione del Signore, fino alla sepoltura. Colui che viene nel nome del Signore, pur tra la folla acclamante, conosce bene ciò che l’attende: viene a morire, come il grano di frumento si annienta nel solco per risorgere poi come spiga offerta alla fame di tutti. I due aspetti del mistero pasquale, la gloria e l’immolazione, sono indissolubili. L’inviato di Dio, il Figlio di Davide, che assapora un’ora di acclamazioni e di lodi, in realtà è già una vittima designata e consapevole. Egli sa che il suo procedere tra la gente festante lo avvia all’immolazione e lo avvicina a quell’altare del suo sacrificio che sarà l’altura del Golgota. D’altra parte, nella sua crocifissione sta la sua vera e sostanziale vittoria, come aveva lui stesso predetto: «Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me» (Gv 12,32).

Il cammino pieno di contraddizioni
L’obbedienza di Gesù al Padre lo porta a rinunciare a tutto, a spogliarsi di ogni cosa fino a diventare servo e servo oltraggiato, perché tutta la storia dell’umanità diventi storia di salvezza. Il cammino verso la croce di Gesù, per portare al mondo la vita, è un cammino umano con tutte le contraddizioni e le ambiguità dell’esistenza di ognuno di noi. Tutta la passione di Gesù è racchiusa tra le esaltazioni della Domenica delle Palme e il grido «Crocifiggilo» del Venerdì Santo. Sono avvenimenti pieni di contraddizioni, come lo è la stessa nostra vita di persone umane, è un cammino di paura e di speranza, di angoscia e di abbandono, di coraggio e di agonia. Il racconto della passione è il racconto di ogni passione e di ogni morte. Che nella passione e morte del Signore diventano cammini di salvezza e di redenzione. È dinanzi all’apparente nullità del Cristo che ogni ginocchio si piegherà nei cieli e sulla terra, è attraverso questa nullità che si può proclamare la gloria del Signore. Con la passione di Gesù, la gloria di Dio si ferma sull’alto di un patibolo e ogni volta che si ripete sulla terra l’agonia di un solo figlio, lì si rende vera la passione di Cristo Gesù.

Lo scandalo per il rinnovamento
L’autorità religiosa posta nel mondo come aiuto ai poveri nel loro cammino verso Dio, diviene luogo di privilegi e d’invidia, e l’autorità civile, posta al potere per servire, diviene fonte di violenza e di morte. Ma la croce di Cristo Gesù diverrà il simbolo della disfatta del potere umano, perché Dio vince nel momento del massimo scandalo. Gesù si lascia vincere, perché solo così l’amore arriva anche a coloro che lo hanno condannato. Egli è morto per tutti e soprattutto per i nemici. La Chiesa, e noi in essa, è chiamata a ripercorrere nella sua quotidiana vicenda l’avventura salvifica del suo Sposo, che è la sola causa efficace di rinnovamento autentico dell’umanità e dell’intero universo. Accolta o rifiutata, ammirata o incompresa, amata o perseguitata, la Chiesa non cessa di camminare nella fedeltà dietro il suo Salvatore. Come Lui, accetta con semplicità gli osanna, le rare volte che le vengono tributati. E con la stessa semplicità si dispone a essere processata e condannata unitamente al suo Maestro e Signore. Tutto e sempre ai fini di partecipare alla grande impresa della salvezza di tutti.

L’eredità isolata sul Golgota
Sulla cima del Golgota, relitto solitario dell’immane tragedia, rimane la croce. Appare quasi la nostra unica eredità; l’eredità che in quella tremenda e benedetta sera viene consegnata alla stirpe di Adamo e si colloca per sempre al centro della dolorante storia degli uomini. La croce si inserisce nella nostra quotidiana vicenda come il solo messaggio di speranza che ci sia mai arrivato, come il segno di ogni possibile salvezza, come la raffigurazione sorprendente e inattesa dell’inaudita misericordia del Dio creatore e Padre verso di noi.

PER IL CONFRONTO NEL GRUPPO
– Ci sono contraddizioni nella vostra vita?
– Che cosa ti spaventa maggiormente della croce?

IN FAMIGLIA
Insieme guardiamo per una volta non solo alle fatiche di casa, ma proviamo a mettere in bella vista le croci che affliggono il mondo, la comunità a cui apparteniamo e le persone che conosciamo.
Sono tante e non tutte possono essere accolte.
Mettiamo a fuoco una fatica che crocifigge una persona e proviamo a individuare in che modo possiamo alleviare questa difficoltà.


(tratto da: R. Paganelli – Vivere la domenica aprendoci alla Parola, anno C – Elledici 2015)