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Psicologia di Papa Francesco. Il pensiero di uno psichiatra-psicoanalista.

Un libro che analizza la psiche dell’uomo più importante del mondo,
per trovare punti di riferimento solidi nella vita di tutti i giorni

PSICOLOGIA DI PAPA FRANCESCO
Il pensiero di uno psichiatra-psicoanalista

di Giacomo Dacquino
(Editrice Elledici – Pagine 328 – € 14,00)
In questo nuovo libro edito dalla editrice salesiana Elledici, intitolato PSICOLOGIA DI PAPA FRANCESCO, l’autore, affermato neurologo, psichiatra, psicoterapeuta e sessuologo, si propone di indagare, sulla base della più recente letteratura scientifica, su l’uomo Bergoglio attraverso un’analisi psicologica delle sue omelie, dei suoi scritti, dei suoi comportamenti e delle posizioni che l’anno reso un Papa a volte “scomodamente buono".

In una realtà priva di sicurezze, dove le scelte di vita e di fede diventano sempre più “liquide", Papa Francesco emerge come una guida nuova: un uomo che vive la fede senza distacco dal mondo, che ne conosce finalmente i problemi e le sofferenze.


Affrontando i temi pratici che dividono la Chiesa, come il modo di vivere oggi il sacerdozio, l’apertura alla sessualità e all’omosessualità, i problemi della transessualità e della pedofilia, la severità verso gli scandali interni fino alla grande misericordia, emerge un quadro di inaspettato equilibrio tra tradizione e innovazione, dottrina concreta ed esigenze sociali.


Un libro che analizza la psiche dell’uomo più importante del mondo, per trovare punti di riferimento solidi nella vita di tutti i giorni.

Introduzione
«È il Papa della gente, l’amico della porta accanto», «Ha il coraggio di dire le cose come stanno», «Io non credo in Dio, non sono una donna di Chiesa, però quando lo ascolto mi commuove, dalle sue parole e dai gesti si capisce che è una persona sincera, un uomo spontaneo che arriva al cuore della gente», «Papa Francesco è unico e speciale. Il suo sorriso apre i cuori. Quando parla mi trova sempre d’accordo e le sue parole aiutano», «Ha un modo di fare che suscita simpatia anche alle persone che non vanno in chiesa. Io sono agnostico, ma quell’uomo scuote le nostre coscienze. Piace anche ad altri miei amici non credenti», «Scrivono che è un leader mondiale, ma lui è un uomo che non si dà delle arie, è uno di noi, senza la boria dei politici o la sussiegosità dei cardinali», «Sono cattolico ma, da quando è stato eletto, credo di più nello Spirito Santo», «Non guarda gli altri con gli occhi indifferenti del mondo. Conosce i veri problemi della vita. Si aveva bisogno di un Papa povero, un Papa umile!».
Queste frasi mi hanno fatto riflettere e stimolato a esplorare il mondo psichico dell’uomo Bergoglio utilizzando la mia esperienza di psichiatra e psicoanalista. La gente sente che quel Papa vestito di bianco è uno di loro, che non vive distaccato dal mondo ma conosce necessità, preoccupazioni, problemi e sofferenze che fanno parte dell’esistere. Attualmente si è in una situazione di profonda insicurezza poiché la realtà è mutevole, precaria, senza punti di riferimento affettivi, sociali, economici e culturali. L’incertezza caratterizza il quotidiano a causa di una globalizzazione opportunistica, di un capitalismo selvaggio, di una recessione economica che ha aumentato la fatica di vivere. Nulla è stabile, sicuro, basato su legami solidi, anche perché troppo spesso manca la fedeltà alle scelte matrimoniali, religiose, politiche e sociali.
Molte persone, confuse dalle belle parole usate dai potenti, non credono più alla politica, alla finanza, alla religione, anche perché è un momento storico in cui scarseggiano valide guide etiche, che sappiano polarizzare i sentimenti di speranza che urgono in ciascuno. Perché, malgrado si viva in un mondo caratterizzato dalla mancanza di autocritica e dal senso d’onnipotenza, permane ancora impellente il bisogno di fiducia e di affidamento. Ognuno è in cerca di risposte e ha bisogno di credere in qualcuno o in qualcosa che alimenti il desiderio di un futuro migliore. Si anela a nuovi ancoraggi di sicurezza per neutralizzare l’ansia diffusa che il costante aumento del consumo di ansiolitici non riesce a limitare. E più la società è in crisi, più si desidera un salvatore. Per questo da Papa Francesco ci si aspetta tanto.
Quando don Valerio Bocci, direttore della casa editrice Elledici, è venuto nel mio studio a chiedermi un libro sulla psicologia di Papa Francesco, avevo letto solo alcuni articoli, e tutti i giornalisti ne scrivevano un gran bene. Allora mi sono detto, probabilmente per una deformazione professionale: «Sarà veramente quell’uomo psichicamente perfetto che descrivono? Proviamo a indagarlo più a fondo, a interpretare scritti e comportamenti della sua vita, “visitiamolo" studiandolo. Se lo troverò immaturo in senso psico-affettivo, lo descriverò come tale». E di questo ho avvisato il direttore della casa editrice.
Successivamente ho provato preoccupazione per l’enorme responsabilità che mi era stata data: scrivere sulla persona più importante al mondo, ma allo stesso tempo sentivo il dovere di fare conoscere le caratteristiche psichiche di un uomo così valido sulla scena mondiale e mi sono poi convinto che se mi era stato chiesto di scrivere questo libro, mi sarebbe stata data anche la forza di portarlo a termine.
Dopo aver accettato, ho iniziato a consultare i libri riguardanti Papa Francesco dalle sue origini ai giorni nostri, prima e dopo la sua elezione al soglio pontificio. Le pubblicazioni sono molte, anche troppe, nei riguardi della sua persona e della Chiesa che sarà. E mi sono reso conto che avrei dovuto indagare un uomo buono, così scomodamente buono.
Il libro, scritto sulla base della più recente letteratura scientifica, affronta i temi della vita quotidiana evitando di dare valutazioni metafisiche. È utile capire la figura dell’uomo Bergoglio, quale educazione abbia ricevuto e che strade abbia percorso. Soprattutto quali siano stati i processi psichici che lo hanno aiutato a trovare un equilibrio fra tradizione e innovazione, dottrina e concretissime esigenze sociali. Quindi un libro non sul Papa come autorità religiosa, ma come uomo di religione con le sue psicodinamiche per risolvere i problemi pratici della vita di tutti, interessato ai valori spirituali al di sopra della dimensione biologica. Gli argomenti trattati sono così importanti e ricchi di sfumature che mi permettono di aggiungere alcune considerazioni e riflessioni a quanto dice e scrive Papa Francesco. I problemi sviluppati richiedono precisazioni scientifiche, al fine di inserirne i rispettivi comportamenti nell’ambito delle psicodinamiche consce e inconsce.
Non sono un vescovo o un sacerdote, ma un medico, e ho colto l’invito di Papa Bergoglio, rivolto ai partecipanti al Sinodo dell’ottobre 2014, di parlare con chiarezza e franchezza; mi ha incoraggiato poi una frase del Pontefice quando ha affermato, nell’intervista rilasciata a “la Repubblica" il 20 agosto 2013: «I confronti fraterni e aperti fanno crescere il pensiero teologico e pastorale. Di questo non ho timore, anzi lo cerco».
Sono convinto che è un dovere del credente maturo assumere un atteggiamento critico in nome di valori come libertà, giustizia, uguaglianza al fine che la Chiesa sia più vicina alle esigenze dell’uomo. Penso che le critiche, specie quelle che infastidiscono, aiutino a crescere, siano costruttive.
GIACOMO DACQUINO
Conclusione
In un sondaggio condotto dall’Istituto Demopolis in occasione degli 80 anni di Papa Francesco, è risultato che l’85 per cento degli italiani ripone la propria fiducia in lui più che in qualsiasi altro. Questo perché, dietro il suo sorriso, vi è una personalità forte che trasmette sicurezza e la gente onesta crede in quello che dice e fa poiché è l’unico che lavora per raddrizzare questo mondo storto. In un periodo colmo di violenza e confusione si ha bisogno di qualche certezza che plachi l’angoscia e Papa Francesco è protettivo come una mamma e forte e deciso come un padre che aiuta a sopravvivere allo smarrimento e all’insensatezza dei nostri tempi. Lo dimostra anche il successo ottenuto dalla fiction Francesco, il Papa della gente, andata in onda su Canale 5 il 7 e l’8 dicembre 2016, che nelle due puntate ha avuto uno share di circa il 17 per cento.
Ai giorni nostri l’informazione abbonda ma scarseggia la comunicazione, quindi la relazione; inoltre vi è un appiattimento delle differenze individuali, una riduzione delle personalità e degli stili di comportamento; anche per questo Papa Francesco ha acquisito credibilità diventando un leader mondiale capace di farsi ascoltare da tutti: un uomo carismatico che convince le folle con la sua semplicità e pietà. Parlando di Dio come un padre sempre presente tra gli uomini, è riuscito a far cogliere l’atteggiamento positivo della Chiesa cattolica verso il mondo, riportandola sulla strada di Gesù
Cristo, che non predicava emanando leggi da osservare ma comunicando e dimostrando amore.
La religione non deve sfuggire la realtà ma trasformarla, e il Pontefice, nella sua non facile missione di Capo della Chiesa, la vuole materna e misericordiosa, non tribunale delle anime ma conciliata con la modernità, vicino ai problemi veri della gente comune senza intransigenza religiosa, evitando cioè di inalberare cipigli moralistici controproducenti che allontanano dalla fede o rendono la vita infelice. Infatti è il primo Papa con aperture alle coppie che convivono, indulgente con i divorziati risposati e non ostile verso gli omosessuali. Anche per questo seduce gli atei e irrita i bigotti.
È un Papa che capisce il mondo di oggi; dopo millenni di chiusura, è disponibile al confronto insegnando a non temere chi la pensa in maniera diversa e ad accettare le critiche come un valido contributo per la ricerca della verità. Ha pieno rispetto per i dissidenti quando sono portatori di autenticità e migliorie che facciano crescere spiritualmente gli uomini; soprattutto le sue parole scuotono l’indifferenza diffusa. Al Santo Padre interessa l’umanità, non l’ideologia; a tal fine è attento all’attualità di cui affronta i problemi dicendo parole di pace, misericordia e perdono. E così per le strade che percorre si alza un urlo di speranza verso un uomo che accoglie e incoraggia indicando la via per costruire relazioni e progetti.
Credenti e non credenti apprezzano il suo buonsenso, un bene che gli permette di decidere con discernimento, come beneficiano della sua serenità autentica, non esibita, che sgorga dall’essere in armonia con se stesso. La sua presenza è un cardiotonico che riscalda i cuori, il suo messaggio uno psicotonico che porta speranza alle persone in attesa di una luce nel buio. Con lui il coraggio, come i fiori a primavera, torna a germogliare. La sua è una sintonia empatica, rassicurante, consolatoria.
È una persona che fa cose straordinarie vivendo l’ordinarietà di tutti i giorni, lavorando continuamente per condurre alla bontà. Forse non sarà l’uomo più importante del XXI Secolo, certamente il più buono. Per questo la gente va a cercare l'"uomo Bergoglio", il padre, il fratello maggiore, l’amico. Perché non è soltanto un uomo vestito da Papa, ma un Papa che si arricchisce dell’essere uomo.
L’autore:
GIACOMO DACQUINO. Neurologo, psichiatra, psicoterapeuta e sessuologo, esercita la professione a Torino, dove vive. È stato docente di Psicologia della religiosità alla Facoltà Teologica di Torino, di Antropologia affettivo-sessuale alla Pontificia Università Salesiana e di Psicosessuologia alla Facoltà di Medicina e Chirurgia di Pavia. Allievo e collaboratore di Silvano Arieti al Medical College di New York, è autore di oltre duecento pubblicazioni di psichiatria, psicanalisi e sessuologia. I suoi studi riguardano l’amore, il voler bene, la sessualità e la religiosità, che ha trattato, con la descrizione di molti casi clinici da lui curati, nei ventinove libri, tradotti in Europa e in America. Tra questi, pubblicati da Mondadori, si ricordano: Credere e amare (2000), Paura d’amare (2010), Dove incontri l’anima (2011), Impara a dire ti amo, prima che sia troppo tardi (2013) e dalla San Paolo: Guarire l’amore. Strategie di speranza per la famiglia di oggi (2014). Partecipa spesso in qualità di esperto in trasmissioni su Rai Uno, Rai Due, Rai Tre e, per la sua opera scientifica, è stato insignito del Premio Speciale del Presidente della Repubblica e premiato dal Consiglio dell’Ordine dei Medici Chirurghi di Torino e Provincia con medaglia d’oro a riconoscimento dell’attività e del bene profuso per il sollievo di chi soffre.

Copertina
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Conclusione
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