Pubblicato il

3. Commento alle Letture – III DOMENICA DI PASQUA

23 APRILE

III DOMENICA DI PASQUA

LO RICONOBBERO ALLO SPEZZARE DEL PANE

COMMENTO

Piccolo capolavoro letterario di Luca, questo brano è una sintesi del vangelo della risurrezione e del suo senso.
Abbiamo due discepoli tristi (Cleopa e un altro senza nome: sono io, sei tu) che hanno perso la fede in Gesù e la speranza; rimane loro nel cuore solo il ricordo dolo- roso di un passato bello ma illusorio. Tornano a casa sconfitti. Un viandante che si aggrega e si mostra uomo «normale», forestiero ignaro. Lungo il cammino succedono molte cose. Cleopa rimprovera il viandante di non sapere e poi racconta sui fatti una versione personale che non corrisponde per niente alla verità di ciò che è accaduto: un passato perdente e un presente senza fede, dato che non hanno creduto alle donne. I fatti vissuti dal viandante non sono questi!
Luca ci ha avvisati che il viandante è Gesù, ma essi non possono riconoscerlo, perché la perdita della fede ha oscurato loro gli occhi e la mente. Luca fa capire così che il Risorto può essere riconosciuto solo da chi ha fede, chi non crede non può riconoscerlo; per questo Gesù non va dai Giudei, non lo avrebbero mai riconosciuto!
Dopo il racconto triste e rassegnato, il viandante li rimprovera a sua volta di non avere intelligenza né amore sufficienti per capire né la parola di Dio, né quella dei profeti e neanche quella che Gesù stesso aveva comunicato.
La spiegazione, che Luca fa dare da Gesù ai due discepoli sintetizza l’esperienza della Chiesa primitiva, che progressivamente ha riletto tutto il Primo Testamento alla luce della morte e risurrezione di Gesù e ne ha colto significati prima nascosti.
Intanto qualche cosa è successa nel cuore dei due: mentre Gesù parla, nel loro intimo si riaccende una fiamma, che essi non sanno spiegare, e li spinge a voler trattenere Gesù, che fa finta di andare oltre. Quando Gesù in casa fa il gesto e usa le parole abituali del pasto (gesti e parole che non appartengono solo all’ultima cena, che pure è stata unica), dopo l’amore si risveglia anche la fede ed essi diventano capaci di riconoscere Gesù, che sparisce, perché non c’è più bisogno della sua presenza fisica. Cleopa e l’altro hanno recuperato la fede e portano il risorto con sé, mentre tornano a Gerusalemme per dare la bella notizia dell’incontro che ha fatto rivivere in loro l’amore, la fede e la speranza del Regno di Dio e della liberazione non solo di Israele, ma di tutta l’umanità.
Il brano indica allora due luoghi permanenti in cui il Risorto è presente, riconoscibile e raggiungibile: la Parola di Dio e l’Eucaristia.

MEDITAZIONE

Signore Gesù,
mio compagno di cammino, proprio quando ho perso la speranza e ho dimenticato le parole tue, quelle che hanno illuminato la mia strada e riscaldato il mio cuore in tanti momenti e periodi del passato.
Oggi sono proprio io il compagno di Cleopa, non dico una parola, ma sono in ascolto attento di quello che tu mi stai dicendo attraverso i miei fratelli, risorti con te, che vedono il mio volto abbattuto e il mio passo pesante. A volte faccio fatica a riconoscere che in loro ci sei tu con il tuo Spirito, che suggerisci loro quello di cui io ho bisogno.
Oggi ti prego, illuminami, perché anch’io veda che «è necessario soffrire per entrare nella gloria». Su questo ho avuto le mie difficoltà: perché soffrire? perché accettare la sconfitta, i fallimenti? Ero confuso, lo capivo per te, ma non per me. Ora so che tu hai amato non la sofferenza, ma il dono della tua vita a ogni costo, per la mia salvezza, e che mi chiedi semplicemente di fare anche della mia vita un dono, senza mai tirarmi indietro, specialmente quando il dono di me non è semplice e gratificante, ma costoso e doloroso.
Ti chiedo anche di riscaldare il mio cuore fino a sentire il desiderio incontenibile di correre per comunicare ai miei fratelli, specialmente ai giovani e ai lontani, che tu sei risorto e che sei l’unica garanzia che niente della nostra vita è perduto, che neanche la più piccola briciola di amore sofferto sarà sprecata. Sì, perché la tua risurrezione è la porta della vita eterna, spalancata per noi, e lì solo l’amore sarà il nostro corpo e il nostro sangue e an- che l’aria che respireremo.

SPUNTI PER L’ATTUALIZZAZIONE E LA PREGHIERA

1. I cristiani contemporanei di Luca erano tristi per le Noi oggi possiamo essere tristi per altri motivi non meno dolorosi, che toccano tutta la Chiesa. La tristezza e la sfiducia ci chiudono gli occhi e ci impediscono di riconoscere Cristo che cammina con noi.

2. «Stolti e lenti di cuore a credere…». Queste sembrano parole, più che di Gesù, di Luca, rivolte ai cristiani del suo Forse facevano fatica ad accettare che essere cristiani comporta seguire Gesù anche nella passione, per giungere alla gloria della risurrezione.

3. «Non ardeva forse in noi il nostro cuore…?». La parola di Dio, ascoltata con cuore aperto, è capace di risvegliare amore e fede anche in chi ha perso i riferimenti ideali e spirituali ed è in crisi di fiducia e di speranza.

4. L’Eucaristia è il luogo «naturale» dell’incontro con Cristo, dell’apertura degli occhi, dell’ardore del cuore, della comunione con i fratelli, del desiderio di diventare annunciatori del Vangelo.

PROPOSTA DI IMPEGNO DELLA SETTIMANA

Cercare nel vangelo la risposta a un problema che stiamo attraversando, anche facendoci aiutare.

Pubblicato il

4. Letture – III DOMENICA DI PASQUA

23 APRILE

III DOMENICA DI PASQUA

LO RICONOBBERO ALLO SPEZZARE DEL PANE

PRIMA LETTURA
Non era possibile che la morte lo tenesse in suo potere.
Nel discorso che Pietro rivolge alla folla, accorsa nel giorno di Pentecoste, c’è lo schema dell’annuncio (kérigma), utilizzato dai primi evangelizzatori, che invita alla fede in Gesù: Cristo, rifiutato e ucciso dagli uomini, è stato glorificato dal Padre con la risurrezione. Esaltato alla destra del Padre, ha fatto dono dello Spirito Santo alla sua Chiesa.

Dagli Atti degli Apostoli                             At 2,14a.22-33

[Nel giorno di Pentecoste,] Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò così: «Uomini d’Israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nàzaret – uomo accreditato da Dio presso di voi pemezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso fece tra voi per opera sua, come voi sapete bene –, consegnato a voi secondo il prestabilito disegno e la precienza di Dio, voi, per mano di pagani, l’avete crocifisso e l’avete ucciso.
Ora Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere. Dice infatti Davide a suo riguardo: “Contemplavo sempre il Signore innanzi a me; egli sta alla mia destra, perché io non vacilli. Per questo si rallegrò il mio cuore ed esultò la mia lingua, e anche la mia carne riposerà nella speranza, perché tu non abbandonerai la mia vita negli inferi né permetterai che il tuo Santo subisca la corruzione. Mi hai fatto conoscere le vie della vita, mi colmerai di gioia con la tua presenza”.
Fratelli, mi sia lecito dirvi francamente, riguardo al patriarca Davide, che egli morì e fu sepolto e il suo sepolcro è ancora oggi fra noi. Ma poiché era profeta e sapeva che Dio gli aveva giurato solennemente di far sedere sul suo trono un suo discendente, previde la risurrezione di Cristo e ne parlò: “questi non fu abbandonato negli inferi, né la sua carne subì la corruzione”. Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni. Innalzato dunque alla destra di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e udire».

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE                                     Dal Salmo 15 (16)
Il salmista sa che il Signore non lo abbandonerà e salverà la sua vita. Per noi questo salmo si realizza pienamente in Gesù, perché davvero il Padre non lo ha lasciato nella tomba, ma lo ha liberato dalla morte e lo ha fatto sedere alla sua destra.

Mostraci, Signore, il sentiero della vita.

Oppure:

Alleluia, alleluia, alleluia.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.

SECONDA LETTURA
Foste liberati con il sangue prezioso di Cristo, agnello senza difetti e senza macchia.
Continua la catechesi per i battezzati. Il dono ricevuto è immenso, ma richiede di essere vissuto con coerenza. È certamente utile ricordare in che modo Cristo ha ottenuto la salvezza per i peccatori: attraverso la sua passione, morte e risurrezione.

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo   1 Pt 1,17-21

Carissimi, se chiamate Padre colui che, senza fare preferenze, giudica ciascuno secondo le proprie opere, comportatevi con timore di Dio nel tempo in cui vi- vete quaggiù come stranieri. Voi sapete che non a prezzo di cose effimere, come argento e oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta, ereditata dai padri, ma con il sangue prezioso di Cristo, agnello senza difetti e senza macchia.
Egli fu predestinato già prima della fondazione del mondo, ma negli ultimi tempi si è manifestato per voi; e voi per opera sua credete in Dio, che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria, in modo che la vostra fede e la vostra speranza siano rivolte a Dio.

Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO                                                                Cf Lc 24,32

Alleluia, alleluia.

Signore Gesù, facci comprendere le Scritture;
arde il nostro cuore mentre ci parli.

Alleluia.

VANGELO
Lo riconobbero nello spezzare il pane.
Luca racconta l’esperienza dei due discepoli di Emmaus, per incoraggiare i cristiani della sua comunità, provati dalle persecuzioni, e per indicare loro che possono incontrare real- mente Gesù nella Sacra Scrittura, interpretata alla luce del Risorto, nella celebrazione eucaristica e nella comunità.

Dal vangelo secondo Luca                              Lc 24,13-35

Ed ecco, in quello stesso giorno [il primo della settimana] due dei [discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo.
Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».
Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro.
Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?»
Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

Parola del Signore.

Pubblicato il

5. Preghiere di perdono e dei fedeli – III DOMENICA DI PASQUA

23 APRILE

III DOMENICA DI PASQUA

LO RICONOBBERO ALLO SPEZZARE DEL PANE

PERDONO
• Padre, a volte, di fronte alle difficoltà, non abbiamo compreso il tuo progetto di amore. Kyrie eleison.
• Cristo, spesso non ti abbiamo riconosciuto presente nell’Eucaristia e nei poveri.  Christe eleison.
• Spirito Santo, non abbiamo chiesto la tua luce per comprendere la Sacra Scrittura. Kyrie eleison.

PREGHIERA UNIVERSALE

La parola di Dio ha riscaldato  il nostro  cuore: per questo,  con fiducia possiamo elevare al Padre la nostra preghiera.
Diciamo  insieme:  Padre di Gesù e nostro, ascoltaci.

  • Perché di fronte alle difficoltà e alle persecuzioni non perdiamo il coraggio e la fiducia in te. Preghiamo.
  • Perché crediamo che il tuo amore che ha risuscitato Gesù, salva anche noi. Preghiamo.
  • Perché la tua promessa di vita eterna ci dia la forza e la gioia per essere tuoi collaboratori nel mondo. Preghiamo.
  • Perché, accogliendo con gratitudine i tuoi doni, li mettiamo al servizio dei nostri fratelli. Preghiamo.

O Padre, la vita di tuo Figlio sulla terra ci invita a seguire il suo esempio e a fidarci di te. Aiutaci a saper rendere ragione a tutti della nostra speranza  nel tuo amore misericordioso. Per Cristo nostro  Signore.

Pubblicato il

6. Vignetta di RobiHood – III DOMENICA DI PASQUA

23 APRILE

III DOMENICA DI PASQUA


LO RICONOBBERO ALLO SPEZZARE DEL PANE

per scaricare sul tuo pc l'immagine in formato grande e colorabile,

cliccaci sopra col tasto destro del mouse e scegli “Salva immagine con nome

 

Pubblicazioni di Roberto Benotti (RobyHood) presso Elledici:

Laudato sii

Ancilla Domini

Un anno straordinario

Sorrisi divini

I Love Francesco

Pubblicato il

2. introduzioni – II DOMENICA DI PASQUA

16 APRILE

II DOMENICA DI PASQUA

BEATI QUELLI CHE NON HANNO VISTO E HANNO CREDUTO

La tomba vuota e le apparizioni di Gesù risorto ai discepoli sono i segni dell’annuncio pasquale che i testimoni hanno diffuso nel mondo e affidato ai loro successori, perché risuoni fino alla fine dei tempi. Oggi giunge ai nostri orecchi e al nostro cuore grazie all’esperienza dell’apostolo Tommaso. Così la misericordia del Padre viene conosciuta e sperimentata anche dagli uomini e dalle donne del nostro mondo.

PRIMA LETTURA
Tutti i credenti  stavano  insieme  e avevano  ogni cosa in comune.
La prima comunità, raccontata dagli Atti, è molto impegnata a vivere secondo il Vangelo annunciato dagli Apostoli.
Per questo costituisce il modello per tutte le comunità. I pilastri sono il desiderio fedele di ascoltare il Vangelo, la comunione dei cuori e dei beni, la preghiera comune e la celebrazione della cena del Signore.

SALMO RESPONSORIALE                                Dal Salmo 1 7 (18)

La fedeltà di Dio, che agisce per salvare il suo popolo, ispira il canto di lode del salmista. Insieme a lui lodiamo e ringraziamo il Signore, perché «il suo amore è per sempre».

SECONDA LETTURA
Ci ha rigenerati per una speranza viva, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti.
Tutta la prima lettera, che porta il nome di Pietro, è finalizzata a consolare e incoraggiare le comunità cristiane che soffrono una persecuzione più o meno violenta. Da queste difficoltà i cristiani, che conservano la fede in Cristo, usciranno purificati e glorificati.

VANGELO
Otto giorni dopo  venne Gesù.
I primi doni di Gesù risorto: pace, Spirito, potere di perdonare i peccati. La gioia non è l’unica reazione interiore degli apostoli. Nessuno di loro aspettava la risurrezione e, di fronte al Risorto, in un primo tempo tutti hanno dubitato. Allora, perché Tommaso? L’evangelista Giovanni concentra l’attenzione su di lui per rispondere, in modo concreto, ai dubbi che potevano sorgere in tutti i cristiani circa la risurrezione di Gesù e soprattutto per arrivare a proclamare la beatitudine di chi crede senza aver visto il Signore.

Pubblicato il

3. Commento alle Letture – II DOMENICA DI PASQUA

16 APRILE

II DOMENICA DI PASQUA

BEATI QUELLI CHE NON HANNO VISTO E HANNO CREDUTO

COMMENTO

Tutti gli evangelisti,  e anche  Giovanni, ci tengono a dire due cose, altrettanto decisive, sulla risurrezione di Gesù: è sempre  lui in carne e ossa, per questo  lo si può toccare, mangia,  mostra  le ferite, cammina…; ma è in una condizione nuova  e diversa, per questo  si presenta all’improvviso, entra a porte chiuse, scompare…  È risorto a una vita nuova,  la morte non  può più toccarlo. Anche noi saremo così.
Lo stesso giorno di Pasqua Gesù viene a realizzare le sue promesse:  affida agli apostoli la missione di continuare  a rendere  visibile l’amore del Padre nel mondo; per questo dona loro lo Spirito Santo, che li sosterrà nella missione e nell’esercitare, per la salvezza degli uomini, gli stessi poteri  di Gesù, di cui il perdono dei peccati è l’espressione tipica.
Ma perché  Gesù lega il perdono agli apostoli?  Lui ha perdonato visibilmente i peccatori che ha incontra- to. Questo  perdono deve continuare a essere sperimentabile,  perché  noi  uomini non  viviamo  solo nella  dimensione spirituale  e abbiamo bisogno  di segni visibili della presenza  di Gesù in mezzo  a noi. Per questo  esistono i sacramenti, che sono segni visibili di una realtà spirituale, quindi invisibile, che è l’amore di Dio che ci salva. E allora, è il dono  dello Spirito del Padre e del Figlio che rende gli apostoli capaci di continuare visibilmente  la missione di Gesù sulla terra e quindi di per- donare  i peccati.
Noi, che abbiamo difficoltà a credere, siamo gemelli di Tommaso. Lui ha deciso di seguire Gesù fino alla morte (cfr Gv 1 ,16), ma quando gli amici gli dicono  di aver visto Gesù ha una  reazione  comprensibile, ma di poca fede. In realtà aveva diritto di vedere Gesù, come gli altri, perché doveva essere anche lui testimone diretto della risurrezione, e per questo  il Signore lo accontenta. Ma la sua fede si mostra imperfetta e lo dice Gesù, dichiarando beati coloro  che crederanno senza aver visto. Giovanni non dice che Tommaso abbia messo le mani nelle ferite di Gesù, è più facile che gli sia bastato  vederlo per prostrarsi ai suoi piedi. E noi lo ringraziamo, per aver fatto la nostra  parte di fronte  all’evento più grande  e più incredibile,  che abbraccia  tutta  la storia, la supera  e fa ri- splendere la vita eterna di Dio, comunicata a noi da Cri- sto risorto.

MEDITAZIONE

Caro san Tommaso,
oggi sto dalla tua parte e voglio dirti anzitutto che mi dispiace molto che il tuo nome sia associato abitualmente alla mancanza di fede. Quante volte, in duemila anni, hai sentito: «Io sono come Tommaso, se non vedo, non credo!»?
Certo, non  hai creduto  alla testimonianza dei tuoi amici. Forse tra di voi usava fare degli scherzi? Nel vangelo non si vede, piuttosto emergono episodi di rivalità. Oppure, siccome avevi visto tutti scappare, forse avevi saputo anche dei rinnegamenti di Pietro, allora avrai pensato che i tuoi amici non fossero affidabili (ma eri scappato anche tu, no?). Oppure hai reagito così perché ti sei sentito  ingiustamente emarginato, escluso da un’esperienza troppo grande e bella, che desideravi?
Non  troverò  la risposta,  per ora, però il tuo  amico Giovanni ti ha scelto e ha fatto di te un’icona del percorso della fede e della testimonianza.
Mentre Gesù andava a Betania per risuscitare Lazzaro, tu avevi invitato  i tuoi  amici a seguirlo per morire  con lui. Eri disposto a questo,  ma non eri ancora pronto. Lo saresti diventato.
Quando Gesù è morto, per te, come per gli altri, è stato un colpo troppo duro da sopportare.
Dov’eri il giorno di Pasqua? Come hai passato gli otto giorni di buio? Ti sei isolato?  Hai litigato  con i tuoi amici? Eri arrabbiato con te stesso, oppure con il Signore, che ti aveva fatto questo  sgarbo? Hai pianto e pregato perché potessi vederlo?
E Gesù si è presentato. Cosa hai pensato quando lo hai visto? E quando ti ha detto che eri stato incredulo?
Io sono  sicuro che non  hai messo  il tuo dito  nelle piaghe  della passione. Ma in quel momento non  ti sei soltanto gettato ai suoi piedi, e non hai solo fatto la tua professione di fede, bellissima, ma sei diventato una sola cosa con lui, gli hai consegnato per sempre  tutta  la tua vita, hai smesso  di pensare  con la tua testa e hai scelto di pensare  con la sua, hai smesso  di vivere per te e hai vissuto per lui.
Ti ringrazio,  mio gemello.  Eh sì, perché io vedo che la tua temporanea incredulità, in realtà è una scuola per tutta la Chiesa e, in qualche modo, dice una verità. Tutti abbiamo bisogno  di toccare per credere. Gesù ti ha aiutato a capire che il racconto  dei testimoni diretti  della sua risurrezione deve essere sufficiente per credere; ma, è anche vero che aveva detto che i testimoni non si possono  presentare solo con la parola,  devono  mostrare a tutti un amore visibile, palpabile, il frutto più autentico della sua risurrezione.
Grazie a te ho potuto ricevere la beatitudine di chi crede senza aver visto il corpo risorto di Gesù, ma anche grazie a te ho capito che la Chiesa e ogni cristiano, se vogliono essere testimoni credibili, a chi non crede devono offrire da toccare un corpo  vivo e ferito dall’amore fraterno.

SPUNTI PER L’ATTUALIZZAZIONE E LA PREGHIERA

1. «Pace a voi!». Il saluto di Gesù è vero, comunica realmente la pace, che è la somma di tutti i beni che il Padre offre agli I risorti in Cristo hanno la missione di portare al mondo la pace del Signore Gesù.

2. «A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno per- ..». Tanti battezzati hanno perso il senso del peccato e il suo peso comunitario. La Chiesa ha il potere e la gioia di estendere  visibilmente la misericordia di Dio a tutti i peccatori che chiedono perdono.

3. Tommaso non si è fidato della testimonianza dei suoi Abbiamo anche noi gli occhi chiusi sulla testimonianza di amore  e di servizio evangelico  di tanti fratelli e sorelle nella fede?

4. «Mio Signore e mio Dio!». Anche se non possiamo condividere l’esperienza di Tommaso, che vede Gesù e le sue piaghe, abbiamo la possibilità di proclamare e di testimoniare la nostra fede nel Risorto, non solo con le sue parole,  ma anche  con la scelta di mettere  la nostra vita nelle mani del Signore.

 

PROPOSTA DI IMPEGNO DELLA SETTIMANA

Trovare il modo di portare la pace di Cristo a una per- sona che ne abbia bisogno.

 

Pubblicato il

4. Letture – II DOMENICA DI PASQUA

16 APRILE

II DOMENICA DI PASQUA

BEATI QUELLI CHE NON HANNO VISTO E HANNO CREDUTO

PRIMA LETTURA
Tutti i credenti  stavano  insieme  e avevano  ogni cosa in comune.

La prima comunità, raccontata dagli Atti, è molto impegnata a vivere secondo il Vangelo annunciato dagli Apostoli. Per questo costituisce il modello per tutte le comunità. I pilastri sono il desiderio fedele di ascoltare il Vangelo, la comunione dei cuori e dei beni, la preghiera comune e la celebrazione del- la cena del Signore.

Dagli Atti degli Apostoli                                     At 2,42-47

[Quelli  che erano stati battezzati]  erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione,  nello spezzare il pane e nelle preghiere.
Un senso  di timore era in tutti, e prodigi  e segni avvenivano per opera degli apostoli.
Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; vendevano le loro proprietà e sostanze e le dividevano  con tutti, secondo il bisogno di ciascuno.
Ogni giorno erano perseveranti insieme nel tempio e, spezzando il pane nelle case, prendevano  cibo con letizia e semplicità  di cuore, lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo. Intanto  il Signore  ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano sal- vati.

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE                                Dal Salmo 1 7 (18)
La fedeltà di Dio, che agisce per salvare il suo popolo, ispira il canto di lode del salmista. Insieme a lui lodiamo e ringraziamo il Signore, perché «il suo amore è per sempre».

Rendete grazie al Signore perché è buono:
il suo amore è per sempre.

Oppure:

Alleluia, alleluia, alleluia.

Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».
Dica la casa di Aronne:
«Il suo amore è per sempre».

Dicano quelli che temono il Signore:
«Il suo amore è per sempre».
Mi avevano spinto  con forza per farmi cadere,
ma il Signore è stato il mio aiuto.

Mia forza e mio canto è il Signore,
egli è stato la mia salvezza.
Grida di giubilo e di vittoria nelle tende dei giusti:
la destra del Signore ha fatto prodezze.

La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo  è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.

Questo  è il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci in esso ed esultiamo!

 

SECONDA LETTURA
Ci ha rigenerati per una speranza viva, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti.
Tutta la prima lettera, che porta il nome di Pietro, è finalizzata a consolare e incoraggiare le comunità cristiane che soffrono una persecuzione più o meno violenta. Da queste difficoltà i cristiani, che conservano la fede in Cristo, usciranno purificati e glorificati.

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo       1 Pt 1,3-9

Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che nella sua grande misericordia ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, per un’eredità che non  si corrompe, non si macchia e non marcisce. Essa è conservata nei cieli per voi, che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, in vista della salvezza che sta per essere rivelata nell’ultimo tempo.
Perciò siete ricolmi  di gioia,  anche se ora dovete essere, per un po’ di tempo,  afflitti da varie prove, affinché la vostra fede, messa alla prova, molto  più preziosa dell’oro – destinato  a perire e tuttavia purificato con fuoco –, torni a vostra lode, gloria e onore quando Gesù Cristo si manifesterà.  Voi lo amate, pur senza averlo visto e ora, senza vederlo, credete in lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa, mentre raggiungete la mèta della vostra fede: la salvezza delle anime.

Parola di Dio.

Sequenza facoltativa come nella liturgia della domenica di Pasqua

CANTO AL VANGELO                              Gv 20,29

Alleluia, alleluia.

Perché mi hai veduto, Tommaso, tu hai creduto;
beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!

Alleluia.

VANGELO
Otto giorni dopo  venne Gesù.
I primi doni di Gesù risorto: pace, Spirito, potere di per- donare i peccati. La gioia non è l’unica reazione interiore degli apostoli. Nessuno di loro aspettava la risurrezione e, di fronte al Risorto, in un primo tempo tutti hanno dubitato. Allora, perché Tommaso? L’evangelista Giovanni concentra l’attenzione su di lui per rispondere, in modo concreto, ai dubbi che potevano sorgere in tutti i cristiani circa la risurrezione di Gesù e soprattutto per arrivare a proclamare la beatitudine di chi crede senza aver visto il Signore.

Dal vangelo secondo  Giovanni                   Gv 20,19-31

La sera di quel giorno,  il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo  dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei,  venne Gesù, stette in mezzo  e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato  me, anche io mando  voi». Detto  questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici,  chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non  metto  il mio  dito  nel segno  dei chiodi  e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso:
«Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti al- tri segni che non sono  stati scritti in questo libro. Ma questi  sono  stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo,  abbiate la vita nel suo nome.

Parola del Signore.

Pubblicato il

5. Preghiere di perdono e dei fedeli – II DOMENICA DI PASQUA

16 APRILE

II DOMENICA DI PASQUA

BEATI QUELLI CHE NON HANNO VISTO E HANNO CREDUTO

PERDONO
• Signore, in alcune circostanze abbiamo avuto diffi- coltà a vivere la gioia della tua risurrezione. Kyrie eleison.
• Cristo, tu hai portato la pace, ma noi spesso siamo divisi e in lotta.  Christe eleison.
• Signore, il peso dei nostri peccati a volte ci fa dubi- tare della tua misericordia. Kyrie eleison.

PREGHIERA UNIVERSALE

Il Signore risorto visita la sua Chiesa ogni giorno e le porta la pace. Presentiamogli la nostra preghiera e diciamo: Signore Gesù, ascoltaci.

  • Perché la tua Chiesa viva riconciliata con te e porti riconciliazione nel mondo. Preghiamo.
  • Perché tutti i battezzati, in qualunque situazione, esprimano con coraggio la loro fede in te . Preghiamo.
  • Perché nel mondo si diffonda il desiderio di conoscere e seguire te. Preghiamo.
  • Perché i tuoi ministri con la parola e la vita sappiano annunciare la tua risurrezione agli uomini del nostro tempo. Preghiamo.

Signore Gesù, accogli la nostra preghiera e presentala al Padre,  perché  possiamo gustare  la gioia di sentirci suoi figli e fratelli tuoi. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

Pubblicato il

6. Vignetta di RobiHood – II DOMENICA DI PASQUA

16 APRILE

II DOMENICA DI PASQUA


BEATI QUELLI CHE NON HANNO VISTO E HANNO CREDUTO

per scaricare sul tuo pc l’immagine in formato grande e colorabile,

cliccaci sopra col tasto destro del mouse e scegli “Salva immagine con nome

Pubblicazioni di Roberto Benotti (RobyHood) presso Elledici:

Laudato sii

Ancilla Domini

Un anno straordinario

Sorrisi divini

I Love Francesco